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Giovedì, 30 gennaio 2014

Schalcon, come Electrolux e Micron? Cervellini: Le perdite ormai sono come una epidemia

schalcon

«Grande  preoccupazione per i lavoratori della Schalcon S.p.A. – azienda produttrice di lenti a contatto e soluzioni liquide, fondata nel 1977 e presente in Italia e in diversi Paesi del mondo – per le scelte che il titolare dell’azienda sta attuando in merito ad una imminente delocalizzazione del comparto produttivo delle lenti a contatto, con la conseguente perdita di posti di lavoro. E’ infatti in atto un progressivo svuotamento del capannone industriale all’interno del quale avveniva la produzione». Lo ha detto il senatore di SEL Massimo Cervellini, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici, che ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro per sapere «quali iniziative intenda intraprendere per fare chiarezza sulle reali intenzioni del titolare dell’azienda ed eventualmente di provvedere alla convocazione urgente di un tavolo con azienda e parti sociali per evitare la chiusura del comparto produttivo e il conseguente licenziamento dei lavoratori».
«Infatti, nonostante il titolare dell’azienda abbia dichiarato che il capannone sarà sede di una nuova attività commerciale già a partire dalla primavera 2014 e che – ha proseguito Cervellini – è sua intenzione trasferire in un altro Paese solamente la produzione delle lenti, ma non quella dei liquidi, con la promessa di assorbire in quest’ultima tutti gli operai senza ricorrere a nessun licenziamento, tra i circa 90 dipendenti continua la preoccupazione in merito al prevedibile consistente calo di fatturato, cui corrisponderà la perdita di posti di lavoro. Non ci sono inoltre documenti ufficiali, né accordi firmati fra azienda e parti sociali in quanto, sul posto di lavoro, non sono presenti rappresentanze sindacali. Solo in seguito, e anche grazie all’interessamento dei referenti di Sel sul territorio, i lavoratori hanno deciso di iscriversi alle organizzazioni sindacali».
« Mentre il caso Electrolux sta assumendo dimensioni eclatanti, oggi siamo anche fortemente scossi dalla denuncia choc delle lavoratrici incinte della Micron che scrivono al Papa dicendosi pronte all’aborto in caso di perdita del lavoro. La crisi si sta trasformando in una epidemia inarrestabile: la missione di SEL sarà sempre quella di tutelare lavoro e lavoratori con tutti i mezzi a nostra disposizione».

Commenti

  • Alberto Sala

    Egr. Senatore Massimo Cervellini,

    sono il Dott. Alberto Sala, socio e Direttore generale della Schalcon S.p.A.
    Ho preso visione dell’articolo apparso sul sito sinistraecologialibertà.it nell’area “Attualità – Notizie” dal titolo “Schalcon, come Electrolux e Micron? Cervellini: Le perdite ormai sono come una epidemia”, poi replicato sulla Sua pagina Facebook, di cui mi vedo costretto a contestare integralmente i contenuti.
    Nell’articolo in questione Lei afferma che “il titolare dell’azienda”, senza degnarsi di meglio specificare chi e quando:
    – starebbe attuando scelte “…….in merito ad una imminente delocalizzazione del comparto produttivo delle lenti a contatto, con la conseguente perdita di posti di lavoro. E’ infatti in atto un progressivo svuotamento del capannone industriale all’interno del quale avveniva la produzione
    – avrebbe altresì’ “……dichiarato che il capannone sarà sede di una nuova attività commerciale già a partire dalla primavera 2014 e che è sua intenzione trasferire in un altro Paese solamente la produzione delle lenti, ma non quella dei liquidi, con la promessa di assorbire in quest’ultima tutti gli operai senza ricorrere a nessun licenziamento, tra i circa 90 dipendenti continua la preoccupazione in merito al prevedibile consistente calo di fatturato, cui corrisponderà la perdita di posti di lavoro. Non ci sono inoltre documenti ufficiali, né accordi firmati fra azienda e parti sociali in quanto, sul posto di lavoro, non sono presenti rappresentanze sindacali.

    Ritengo che una persona che riveste ruolo pubblico/istituzionali quali il suo dovrebbe accertarsi ed informarsi prima di diffondere e strumentalizzare notizie prive di qualsivoglia fondamento e comunque dannose per l’Azienda e per la Sua immagine, danni di cui lei certo non si interessa e di cui, come ovvio e come sempre, nessuno la chiamerà mai a rispondere nel Paese dell’impunità.
    Non ci risulta che Lei abbia mai chiesto informazioni al management della Società né che abbia mai ritenuto di venirci a trovare. Mi domando quindi come Lei abbia appreso tali fatti dal “titolare dell’azienda” che nemmeno la conosce.
    Peccato, perché Le sarebbe stato sicuramente utile:
    – conoscere gli sforzi sin qui fatti dalla nostra Società per assicurare occupazione e crescita costante da anni.
    – sapere che solo tre anni fa abbiamo investito circa 4 milioni di euro su macchinari di ultima generazione per produrre lenti.
    – approfondire le dinamiche di un mercato ove i cinesi riescono a mettere sul mercato lenti confezionate a 0,15 centesimi l’una quando il nostro costo di produzione non può essere inferiore a 0,30 centesimi a lente.
    – approfondire le dinamiche di un paese che tutela i debitori invece che i creditori, mettendoci di fatto nell’impossibilità di recuperare o poter comunque gestire gli ingenti crediti verso terzi che vantiamo e che creano gravi disequilibri finanziari.
    – approfondire le dinamiche di un paese ove le banche non supportano chi ha la pazza idea di fare impresa.
    – approfondire le dinamiche di un paese ove ancora si discute di diritti invece che di doveri, dove i furbi sono l’esempio, dove non si è liberi di far lavorare chi effettivamente merita di lavorare.

    Rilevo che stranamente i “commentatori” come Lei, i Robin Hood, appaiono solo nei momenti di difficoltà per speculare sulla gente attaccando il “padrone”, dimenticando che:
    – quel “padrone” e colui che crea quell’occupazione di cui lei solo oggi si ricorda e ne diventa paladino “pro domo sua”
    – solo una presa di coscienza collettiva può rilanciare un paese che ha distrutto il suo tessuto imprenditoriale nell’illusione di poter vivere con rendite di posizione.
    Lei ha mi creato occupazione? Lei ha mai investito di suo? Il suo partito applica ai propri dipendenti l’art. 18 della L. 300/70?

    Ci avrebbe fatto piacere averla come “partner” o “commentatore” quando si assumevano decisioni strategiche per la crescita dell’azienda, quando si apponevano firme su fideiussioni bancarie per garantire gli impegni assunti, ma non ricordiamo di averla né vista, né di aver letto suoi articoli sulla nostra Azienda, né di aver visto sue iniziative per aiutarci nell’impresa che tentavamo di far crescere.
    La conclusione del Suo intervento è poi lampante nell’evidenziare meriti (quali poi?) di cui rivendica la paternità laddove afferma testualmente “Non ci sono inoltre documenti ufficiali, né accordi firmati fra azienda e parti sociali in quanto, sul posto di lavoro, non sono presenti rappresentanze sindacali. Solo in seguito, e anche grazie all’interessamento dei referenti di Sel sul territorio, i lavoratori hanno deciso di iscriversi alle organizzazioni sindacali”

    Le chiariamo, laddove ce ne fosse la necessità, che non esistono “documenti ufficiali, né accordi firmati fra azienda e parti sociali, perché la Società non ha attivato alcunchè di quanto da Lei dedotto e non ha assunto alcuna decisione strutturale, né ha svuotato alcun capannone e continua la produzione e le nuove assunzioni.
    La ringraziamo per “l’interessamento dei referenti di Sel sul territorio” che avrebbe determinato l’iscrizione dei lavoratori alle organizzazione sindacali. La informiamo che la nostra Società è sempre disponibile al confronto sindacale se costruttivo.
    Avremmo gradito che tale interessamento fosse rivolto anche nei confronti della nostra Società, ma forse le sue priorità erano altre così come la pubblicità che ritiene di aver avuto.
    Le assicuriamo che la nostra Società ha quale priorità assoluta quella di tutelare una iniziativa familiare nata 40 anni fa e tutti gli addetti che ci hanno aiutato a portarla avanti tra mille sacrifici.

    Da ultimo mi domando come Lei non abbia avuto la sensibilità di considerare i gravissimi riflessi che siffatta Sua comunicazione, peraltro diffusa a mezzo di strumenti che la rendono facilmente reperibile da chiunque semplicemente digitando il nome Schalcon su qualunque motore di ricerca, può causare alla nostra Azienda nei confronti dei clienti e dei concorrenti di mercato.
    Le intimo quindi l’immediata rimozione di siffatta comunicazione preavvertendoLa che in difetto la riterremo responsabile dei danni conseguenti e connessi.
    Ci vediamo costretti a formulare ogni e più ampia riserva di tutelare i nostri diritti nelle sedi che verranno ritenute opportune

    Restiamo a Sua disposizione
    Alberto Sala

  • Mariana

    Egr. Dott.Sala, in un confronto democratico non c’è bisogno di intimare a qualcuno la rimozione di un’opinione, espressa senza termini offensivi o comunque lesivi per la sua azienda. Da semplice cittadina, nonché figlia di un lavoratore disoccupato, non posso che apprezzare l’interessamento di Sel per le sorti di 90 lavoratori. Se poi, come deduco dal Suo intervento, i lavoratori non corrono alcun rischio, questo è meglio per tutti. Riguardo poi la rappresentanza sindacale, non mi pare che il senatore Cervellini abbia detto che l’azienda non è disponibile al confronto ;mi sembra abbia semplicemente ricordato l’impegno di Sel per promuovere la partecipazione dei lavoratori alle attività sindacali, dal momento che “la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” è un diritto -e valore- riconosciuto dall’art.3 della nostra Costituzione. Non mi pare poi che Sel si sia ricordata solo oggi dell’occupazione creata dal “padrone”, come da Lei è definito il datore di lavoro. Devo ricordarLe la storia della sinistra italiana del secolo scorso, di un secolo di lotte per il lavoro e per i diritti insieme, per la dignità, la libertà e lo sviluppo dei lavoratori. Concordo con Lei circa il fatto che il capitale ( mi permette di usare questo termine “marxista”? ) crei occupazione, ma Lei sa meglio di me che è solo grazie al lavoro che il capitale può crescere, e con esso l’economia. Peccato che poi, come dimostra la vicenda dell’Electrolux, spesso i lavoratori vengono costretti a scegliere tra lavoro e diritti, che invece non possono e non devono essere divisi. Di fronte a situazioni come queste, un partito di sinistra ha il dovere politico e morale di porsi in difesa dei lavoratori, di ricordarsi che la nostra Repubblica è ancora fondata sul lavoro, sino a che non ci verrà tolta la Costituzione.
    La saluto cordialmente,
    Mariana

  • carlo

    Carlo • 6 giorni fa

    Gentilissimo Senatore Cervellini,
    Vorrei sapere che fine a fatto l’interrogazione parlamentare sulla Schalcon, dal momento che l’azienda sta procedendo con la delocalizzazione in Romania, adesso i locali sono realmente quasi vuoti.
    Si sta trasferendo mobilia e macchinari alla IVISUS srl a Cluj in Romania.

    in attesa di sue info.

    Saluti
    Carlo