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Mercoledì, 1 ottobre 2014

Airaudo: il Tfr? Sono soldi dei lavoratori. Renzi fa il gioco delle tre carte

tfr

«Renzi fa il gioco delle tre carte. Non sono soldi aggiunti in busta paga». E ancora: «Uno non può mettersi a vendere la Fontana di Trevi che è già nostra». Così Giorgio Airaudo, parlamentare di Sel ed ex sindacalista, a IntelligoNews, in merito al Tfr i busta paga annunciato dal premier Renzi. E parla del rischio che il governo «faccia pagare più soldi su quei soldi che sono già miei e io ci rimetto. Oggi il Tfr gode di una tassazione di favore e ovviamente andrebbe mantenuta». Ed ha aggiunto: «A me piacerebbe una sinistra che si occupasse delle ingiustizie e che si ponesse il problema di rappresentare il lavoro di precari e lavoratori che spesso sono sfruttati. Se in questa sinistra ci sono Civati e altri, perché no? Da Tsipras a Civati per me va benissimo». E il Jobs Act?

«Io vorrei cambiarlo perché doveva dare risposte ai disoccupati e agli scoraggiati e adesso scopriamo che l’unica possibilità che si dà è aumentare la possibilità di licenziare. Scopriamo che 1 miliardo e mezzo per gli ammortizzatori sociali viene preso dalla cassa in deroga, cioè si tratta di solidarietà tra disperati. Scopriamo che il contratto a tutele progressive sparisce, perché l’art. 18 verrebbe modificato per tutti, e sparisce anche l’idea delle tutele progressive. Questi non sono interventi per il lavoro».

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Commenti

  • marcop

    C’è un aspetto assai rilevante che _sembra_ esser sfuggito a tutti, e che a mio modesto avviso è la vera e subdola ratio che sottende questa proposta, ancora una volta _di destra_. Il sistema di rivalutazione del TFR è sfacciatamente più favorevole ai lavoratori – in quanto significativo e sicuro – rispetto a qualsiasi altra forma di risparmio. Quindi conviene a molti e pessimi interessi “farlo fuori”. Potrei esser più esplicito, me ne rendo conto, ma vorrei che chi sa riflettesse da sé…
    Marco Palumbo,
    Roma