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Giovedì, 14 gennaio 2016

Barozzino: cresce il numero di rappresentanti sindacali licenziati senza motivi. Poletti avvii inchiesta e riferisca alle aule

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«Dall’ entrata in vigore delle nuove norme sul mercato del lavoro i licenziamenti per motivi ‘inesistenti’ sono in costante aumento, soprattutto quelli dei rappresentanti sindacali. Ultimamente è successo a tre lavoratori dipendenti delle aziende LyondellBasell di Ferrara, Metalcastello di Castel di Casio e OAM di Pianoro (BO), tutti, guarda caso, delegati sindacali. Chiedo al ministro Poletti di verificare i fatti accaduti ed attivarsi per favorire immediatamente la revoca dei suddetti licenziamenti, nonché verificare il diritto del sindacato a esercitare le proprie prerogative nelle stesse aziende e il diritto dei lavoratori ad associarsi per potersi tutelare».

Così il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di SEL in commissione lavoro, in un’interpellanza urgente al Ministro del Lavoro e Politiche sociali, firmata da trentatré senatrici e senatori del Gruppo Misto e del Gruppo del M5S.

«Sembrerebbe che il dipendente di Metalcastello nel corso di un’iniziativa di solidarietà con i lavoratori della SAECO (che rischiano 243 licenziamenti), si sia permesso di parlare delle condizioni di lavoro nella propria azienda, e che per questo motivo sia stato licenziato con l’accusa di aver ‘danneggiato l’immagine dell’azienda all’esterno’; il delegato della LyondellBasell invece sarebbe stato licenziato, per “violazione del codice etico aziendale”, a seguito di un’accusa, infondata, di aggressione nei confronti di un dirigente aziendale nel corso di una trattativa; stessa accusa nei confronti del delegato sindacale della OAM, sempre nel corso di una trattativa sindacale».

«Il Jobs Act ha sancito un definitivo livellamento verso il basso delle tutele dei lavoratori, anche grazie alla possibilità di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo oggettivo, senza reintegra. Occorre monitorare la situazione nel Paese su quanto le nuove norme sul lavoro consentano la libertà di licenziamento e di comportamenti antisindacali alle imprese, in violazione dei diritti sanciti dalla Costituzione e riferire poi in Parlamento gli esiti dell’indagine ministeriale».

Commenti

  • francesco

    Dal Fiscal-compact al Pareggio di Bilancio, dalla Riforma Fornero al Job-Act…
    Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’apporto determinante del PD, Partito con il quale continuate a civettare in vista delle elezioni amministrative.
    I lavoratori non si difendono con le chiacchiere e le buone intenzioni, ma combattendo i soggetti politici (PD e simili) in combutta con il Capitale.
    Le alleanze, semmai, si fanno a Sinistra…
    Francesco, il primo.

  • Tonino INNOCENTI

    La Fiom non si pronunciava mai sulle situazioni di licenziamento nella lotte tenutesi Melfi e Pratola Serra. Anche di fronte a lotte importanti come la 3 giorni all’FMA, dove i delegati di quasi tutti i sindacati presero decisioni contro i vertici, mentre Lello Raffo e c. facevano i mediatore e pompiere, e come tutti “poltronisti” fanno il doppio gioco. Mentre Landini viene pompato dalle televisioni per preparasi a fare la stampella al centro-sinistra, come fece Rifondazione. Cari compagni io ho pagato per prendere decisioni contro i vertici della FIOM, ero sicuro che alcuni personaggi che avevo costruiti mi avrebbero appoggiato, invece mi hanno tradito e faccio i nomi Barrozzino, D’Andrea, D’Ambrosio (addirittura è passato al FISMIC). La cosa peggiore e quando il proletario ambisce a diventare un piccolo borghese