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Giovedì, 23 luglio 2015

Ci Siamo: onde di politica sul Mediterraneo

onde

Ci siamo incontrati mesi fa. Fra militanti di Sel, Possibile, Tilt, SinistraLavoro e tanti altri “senza padri né maestri”. Abbiamo provato a ragionare intorno a una questione basilare: la necessità di rincontrarci, di pensare a un nuovo soggetto politico per la Sinistra, capace di riconnettere una trama di contemporaneità fra la Grecia di Tsipras, la dimensione locale, le buone pratiche, le mille precarietà dell’esistenza, i mille volti e i colori di un casa che non c’è più e che abbiamo la responsabilità di costruire. Per le generazioni che verranno e per noi stessi qui ed ora.

Ci siamo accorti che – fuori dalle discussioni (spesso) strozzate del ceto politico – c’è una pluralità di sans papier che parla lo stesso linguaggio, ha gli stessi sogni e gli stesso bisogni: la pace, i diritti sociali e civili, l’idea di una economia di nuova generazione che non sacrifichi più il territorio e l’ambiente, i beni comuni, la partecipazione, l’innovazione.

Un popolo che guarda con preoccupazione e distanza crescente le cosiddette Riforme della buona scuola, della Costituzione, del Jobs Act, dell’Italicum, che pensa tutto il male del mondo delle norme sblocca trivelle e dell’idea di democrazia contenuta nel Partito della Nazione.

“Senza frontiere”, coerentemente con le decisioni assunte dall’Assemblea nazionale di Sel dell’11 luglio scorso.

Abbiamo pensato di partire dall’Isola e dalle sue mille lingue e mille cieli. Di sfidare l’afa con un’onda di politica – fra laboratori, confronti, frammenti – che guardasse al Mediterraneo come luogo cruciale di una nuova Europa e di una nuova Sinistra.

Nasce così, con la naturalezza di chi non vuole abbandonare i sogni in un cassetto, “Ci siamo: onde di politica sul Mediterraneo”, il 24-25 luglio a La Collina, in casa di quel Don Ettore Cannavera che è per noi ciò che fu Don Gallo per i movimenti.

E ci saranno tutti coloro che vogliono “fare bene e fare subito”. Ci saranno coloro che pensano che il tempo perso – in risse, timidezze e tentennamenti – sia stato troppo, ma che accelerando possiamo. Coloro che sono pronti già da ora a lasciare le piccole patrie per qualcosa di più ampio, plurale e dinamico.

Un appuntamento che saprà parlare in sardo, in italiano e nelle mille lingue dell’Europa che vorremmo: quella degli Stati uniti, dei popoli, dei diritti.

Il programma

 

Commenti

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Bene, vediamo di fare in fretta. Con un po’ di fortuna, viste le difficoltà in Senato, questo governo potrebbe cadere presto, e, a differenza del burocrate precedente, questo Presidente della Repubblica potrebbe benissimo sciogliere le camere, e quindi portarci al voto. Vediamo di farci trovare preparati: un’unica lista di sinistra, in modo da almeno provarci, vista la nuova legge elettorale. So bene che il problema (con la nuova legge elettorale praticamente senza preferenze) saranno i rapporti di forza interni e il piazzamento nelle varie liste, mi piacerebbe che per una volta si sacrificassero gli egoismi individuali e si potesse giungere a una lista unitaria, è fondamentale, almeno per poter dire che ci abbiamo provato.

  • francesco

    Manca lo scaccino, per le pulizie di rito, e per scongiurare
    la presenza di qualche comunista di passaggio…

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Ma non è così! Ferrero ha partecipato a Human Factor, e nel suo breve ma chiaro intervento ha esplicitamente palesato la sua volontà alla costruzione di un soggetto unico. Spero vivamente che, oltre a Possibile e le altre forze elencate nell’articolo il nuovo soggetto includa Rifondazione e gli altri partiti comunisti. Mai come in questo momento c’è stato bisogno di unità nella sinistra, un momento in cui tre fascismi (PD di Renzi, M5S, Lega di Salvini) si contendono il famoso ballottaggio, il cui vincitore governerà l’Italia da solo e con pugno di ferro per i successivi 5 anni. Ringraziamo Renzi per aver ammazzato la democrazia in questa maniera, questo è il motivo per cui al ballottaggio gli preferirò chiunque altro gli si opponga, perché lui ha voluto questo scempio ed è giusto che ne rimanga vittima.

  • alberto ferrari

    “senza padri né maestri” non si andrà da nessuna parte. Ciò che serve è andare oltre padri e maestri.

  • ferrari

    guarda che ti sbagli. Se cade il governo si va al voto con la legge uscita dalla Consulta: una specie di proporzionale puro.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Non esattamente: alla Camera si voterà con l’Italicum, al Senato col Consultellum. Sempre che il governo cada prima della riforma costituzionale, in caso contrario si voterà solo la Camera (con l’Italicum ovviamente).