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Giovedì, 30 ottobre 2014

Da Terni e da piazza S. Giovanni uno stesso messaggio per la sinistra: aprire porte e finestre

E’ difficile prevedere oggi come finirà lo scontro che sabato scorso è emerso plasticamente davanti a tutti tra piazza S. Giovanni e la Stazione Leopolda. Ma è certo che la grande manifestazione di Roma ha già ottenuto due risultati di grande rilievo.

Innanzitutto, ha radicalmente spostato a sinistra l’asse della discussione e lo stesso quadro politico: da domenica è chiaro a tutti – grandi firme della stampa e persone comuni che poco frequentano il dibattito politico – che la principale opposizione alle politiche del governo delle larghe intese non viene da qualcosa che sta a destra (Salvini) o da qualche parte non meglio precisata (Grillo e il M5S), ma dal basso e da sinistra: da un popolo di lavoratori che sono stanchi di pagare la crisi al posto di tutti gli altri.

In secondo luogo lo scontro politico esce dai talk-show e si sposta nelle piazze e nei luoghi di lavoro, cioè nel suo spazio naturale. Come già era accaduto in Umbria con la vertenza dei lavoratori della Thyssen Krupp, anche sul piano nazionale il teatro della politica lascia il posto alla rappresentazione della vita delle persone: carne viva che non si rassegna ad essere carne da macello.

Insomma una buona notizia, finalmente. Anche per le compagne e i compagni di Sinistra Ecologia Libertà, che hanno contribuito con passione al successo della manifestazione di Roma e che sono ora sono impegnati, anche in Umbria, a rispondere alla domanda di azione efficace e di rappresentanza politica che quella piazza ha posto.

*coordinatore regionale Umbria di Sinistra Ecologia Libertà

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