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Domenica, 9 febbraio 2014

Fabio Mussi: serve una Europa in grado di riformarsi profondamente. Una lista che rappresenti la sinistra non è solo necessaria, è utile

fabio mussi

Fabio Mussi è sodisfatto. Insieme a Cecilia D’Elia e a Nicola Fratoianni fa parte della delegazione di Sel che sta lavorando affinchè una lista italiana per Tsipras possa nascere. Anche lui era presente all’incontro con il leader greco e conferma che tutto è stato positivo, molto positivo ma sa anche che ora inizia la parte difficile.

Che impressione ti ha ha fatto Alexis Tsipras? E perchè sceglierlo?

Tispras è una autentica personalità uno che ha testa politica. Il nostro interesse è nato dal fatto che in queste  elezioni per il Parlamento europeo ci troveremo davanti a due blocchi. Da una parte, certamente, una ondata di destra neo-nazionalista, populista, che si spingerà fino ai confini del neo-fascismo, e dall’altra le forze politiche di governo che probabilmente difenderanno questa Europa che si è rinsecchita, ristretta, che con le politiche di austerità ha provocato sulla società europea effetti simili a quelli di una guerra. Penso che sia utile avere una posizione come la nostra e di Tsipras di europeismo critico. Un europeismo intransigente. Su questo Tsipras è stato molto chiaro: noi siamo per l’Europa, un Europa larga che deve riformarsi profondamente.

Quindi aperta anche al dialogo…

Non solo può dialogare con quella parte dei partiti socialisti che vedono ormai l’impossibilità di continuare sulla strada imboccata con la guida di Merkel ed altri. Penso che una buona affermazione delle liste collegate a Tsipras può fare molto di più per aiutare a cambiare, per far maturare una svolta a sinistra di quelle forze in Europa, svolta inevitabile se il socialismo vuole avere un futuro.

Adesso quali sono le tappe?

La visita di Alexis Tsipras in Italia è stata molto utile. Tra i promotori della lista ci sono personalità tutte molto autorevoli, che guardano il mondo e l’Europa, che hanno aiutato a capire cosa stava accadendo. E parlo di Barbara Spinelli, Gallino, Zagreblesky, Camilleri ma tutti sono persone di grande autorevolezza. Ora alla loro proposta dobbiamo mettere a disposizione anche le nostre forze organizzate. Il primo passo importante sarà raccogliere le firme perché la lista possa nascere. Impresa da non sottovalutare anche in considerazione della legge italiana. Servono militanti e tanta gente di buona volontà. Sel è pronta fare la sua parte. E poi bisognerà raccogliere i voti, raggiungere e superare il 4%.

Questa lista ha già un nome?

No sarà scelto con una consultazione online. Al momento ce ne sono parecchi a me piace molto “Cambia l’Europa” e credo che questo debba essere il messaggio. Poi bisognerà definire i candidati e ognuno avanzerà delle proposte. Spero in liste autorevoli. Il successo non è scritto, va conquistato.

Commenti

  • marco

    Chi le raccoglie 150000 mila firme e perche?

  • Antonio Nannipieri

    Io sono pronto a raccoglierle, perché questa è la prospettiva migliore per creare un solido soggetto di sinistra.

  • Peppe Parrone

    Io le firme sono pronto a raccoglierle, perché penso sia giusto stare al nostro posto naturale, a SINISTRA, per cambiare l’Europa, soprattutto QUESTA Europa che si sta costruendo, avendo così la possibilità di cominciare a prendere le distanze da questo PD che accetta le politiche di destra europee.

  • Stefano Goretti

    Penso che è sempre un segno di debolezza culturale ed ideologica attendersi la venuta di un singolo che possa indicare la strada. Tsipras può comunque rappresentare il catalizzatore di una reazione che deve vedere ognuno/a di noi protagonista. E’ per questo che diviene sempre più necessario mobilitarsi al fine di costruire una reale prospettiva di emanciapzione, anche dai nostri personali fantasmi. Siamo sempre più colpiti e feriti da una storia che ci vede soccombere in continuazione. Oggi possiamo consegnarci all’ennesima esperienza di sconfitta o, al contrario, provare a percorrere una strada che ci veda camminare insieme, a prescindere. Basta fare i “capponi di Renzo”. Non è semplicemente il problema di raccogliere le firme, abbiamo nel recente passato due esperienze positive, riguardanti il referendum sull’acqua pubblica e quello sulla legge elettorale. Di firme ne sono state raccolte ben di più. Siamo veramente di fronte ad un bivio, o certificare l’impossibilità di un mondo migliore o, al contrario, individuare modalità e forme di intervento nella realtà in grado di modificare in positivo lo stato di cose presenti. Dipende da ognuna e ognuno di noi e non solamente dai comportamentie dalle idee di una singola persona, sia essa Tsipras o Vendola. Buon lavoro a tutte/i noi.

  • alberto ferrari

    Caro Niki, Sel ha bisogno di chiarezza, siamo usciti dal congresso con il tuo slogan finale: “Con Tsipras ma non contro Schulz, con Tsipras per incontrare
    Schulz». Vale ancora? Ma tocca a Tsipras a dirlo in modo chiaro. Se Tsipras non lo può dire perché guarda alle elezioni politiche della sua Grecia ( e fa ovviamente bene) altrettanto beneficio d’inventario va dato a Schultz che deve mediare guardando alla SPD della sua Germania. Se il movimento che sosterrà Tsipras farà la guerra più al PES che al PPE, allora si che saranno guai per l’Europa tutta. Mi auguro di no. E mi auguro che tu possa, come promesso al congresso, riuscire vincente nel tenere insieme le due cose. Quanto all’Italia credo che tutti sappiamo benissimo che Letta e il PD stanno aspettando i risultati delle elezioni europee per capire cosa fare. Uno scontro tra PES e SE, in danno ad entrambi, sarebbe esiziale per il disegno di una nuova Europa rinnovata nei propri modelli culturali, politici ecologici.

  • vincenzo calì

    caro Mussi, “Europa libera” può andare? Sull’arco alpino sicuramente. La strada è obbligata, come scritto sul manifesto del ’41: “Oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via vecchi fardelli divenuti
    ingombranti, tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge,così diverso da tutto
    quello che si era immaginato, scartare gli inetti fra i vecchi e suscitare
    nuove energie fra i giovani. Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a
    tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell’attuale
    crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l’eredità di tutti i
    movimenti di elevazione dell’umanità, naufragati per incomprensione del fine da
    raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo”. Come motivazione per l’oggi basta e avanza, direi.
    Vincenzo Calì
    Trento

  • Domenico

    Penso che come SEL ci siamo imbarcati in una brutta avventura. Vedrete, nella ricerca di una alternativa di governo dell’Europa, si scateneranno i campioni specializzati a cercare nemici a sinistra, nella Socialdemocrazia piuttosto che nei Conservatori.

  • mariosi

    Io non sono disponibile alla pagliacciata di raccogliere 150.000 firme,solo perche’ qualcuno ha deciso,non si sabene da chi indicato, che i partiti tutti sono cattivi ed il simbolino di Sel, anche minuto e’ brutto da mettere nel logo.
    Non mi piace questa debolezza mentale di Nichi,imposta da qualcuno dei suoi.
    Mussi tra le righe e nei suoi interventi lo dice: ci stiamo facendo imporre l’agenda,perche’ abbiamo fatto un dibattito estivo sui contenuti congressuali sorpassato.
    Dopodiche’ ripeto,non c’e’ trasparenza: che decide le liste,chi gestisce( e ricerca) i finanziamenti in entrata ed uscita,quale e’ il ruolo di SEL con 1 milione di voti e costituito in Parlamento.
    Basta con questa sindrome da perdenti suggerita da giornali e sfigati giornalisti alla Gad Lerner.
    Mario,iscritto SEL Umbria.