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Sabato, 27 giugno 2015

Grecia, referendum il 5 luglio su proposte dell’Ue. Tsipras: non accettiamo ricatti o ultimatum

Tsipras

Alexis Tsipras ha annunciato che i greci saranno chiamati domenica 5 luglio a votare il referendum sulla proposta dei creditori. Il premier ellenico ha dichiarato di essere stato costretto a indire il referendum perche’ i partner dell’Eurogruppo hanno presentato un ultimatum alla Grecia che è contro i valori europei per cui “siamo obbligati a rispondere sentendo la volontà del popolo sovrano”. Il leader di Syriza ha spiegato di essere stato costretto a indire il referendum perché “dopo cinque mesi di duri negoziati, i nostri partner hanno concluso con una proposta che non è altro che un ultimatum alla democrazia greca e ai greci. Un ultimatum che è in contrasto con le regole europee e il diritto essenziale al lavoro, all’equità e alla dignità”. Tsipras ha poi detto di aver chiesto ai leader di Francia e Germania e a Mario Draghi “di estendere l’attuale scadenza del debito di qualche giorno perché si possa svolgere il referendum” .

“La Grecia, che ha visto nascere la democrazia, deve inviare un messaggio di democrazia clamoroso”, ha aggiunto, impegnandosi a “rispettare il risultato, qualunque esso sia”.

Commenti

  • mimmo

    Il nostro Paese si pronunci a favore di una rinegoziazione del debito,ancher perchè i prossimi ad essere nei guai saremo noi.Bisogna cambiare ora,la campana suona anche per noi.Sel facciaq mobilitazione,in quel che può.

  • francesco

    Sono veramente stupito e preoccupato. Il popolo greco si è già espresso democraticamente facendo proprio il “Programma di Salonicco” annunciato il 15 settembre 2014 , consegnando la vittoria elettorale a Syriza. Dunque, a che scopo il Referendum? Forse per far recedere i greci , con una buona dose di bombardamento mediatico , sul pericolo di una eventuale Grexit?
    Per Tsipras è giunto il momento di scelte precise contro la Troika, e di guardare altrove.
    Meglio una morte subitanea che una lenta agonia…per una futura resurrezione.

  • francesco

    Ho indirizzato il post a Mimmo per errore. Me ne scuso.

  • nino

    bravo tsipras. Mossa semplice, ma efficace. Sarà la gente oltre al governo a decidere sul capestro della ue.

  • francesco

    firmiamo tutti la petizione del manifesto “io rinuncio il mio debito con la grecia” grande tsipras hai piu palle tu che renzi e holland messi insieme

  • francesco

    Tempo perso. La petizione sarà firmata dai pochi lettori del Manifesto, e sarà del tutto ininfluente.
    La Sinistra deve provare a uscire dai limiti angusti delle istituzioni e far partire le mobilitazioni di piazza, assediando i Palazzi del Potere. Sarebbe un buon viatico per il nuovo soggetto che si vorrebbe costruire…

  • Valium

    Sono un po’ perplesso…

  • Claudio Degl’Innocenti

    Cos’è cambiato dopo che la “troika” sembrava che stesse per accettare il piano Tsipras, tanto che tutte le borse europee erano andate in euforia. Cosa ha determinato il repentino cambio di marcia. Sicuramente la preoccupazione per le rispettive sorti delle “cancellerie europee” che finora tanto si sono adoperate per imporre il rigore. Stupido quanto inutile, o per lo meno utile solo per fare i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. La connivenza, e sicuramente anche l’interesse personale, dei leader europei con queste politiche stava per essere smascherata dalle soluzioni alternative presentate da Tsipras, sicuro che la democrazia può battere l’ottusità e l’affarismo.
    Spetta ora alle forze sinceramente di sinistra denunciare l’ostilità dei leader europei nei confronti della Grecia, a cominciare dal “nostro” Renzi. Ci ricordiamo quando qualche giorno fa il “bomba” lanciò uno dei suoi ambigui messaggi dicendosi indisponibile a sostenere le pensioni baby dei greci quando già il piano Tsipras le aveva eliminate? Cos’era questo messaggio se non una dichiarazione di guerra alla Grecia?

  • Ewiak Ryszard

    Dove ci stiamo dirigendo adesso? La Bibbia dice: “[Il re del nord] ritornerà nel suo paese con grandi ricchezze [1945], e il suo cuore sarà contro il patto santo [l’ostilità nei confronti dei cristiani], e agirà [attività in ambito internazionale], e tornerà al suo paese [1991-1993. La disintegrazione dell’Unione Sovietica e del Patto di Varsavia. Le truppe russe restituito alla paese]. Al tempo fissato [il re del nord] tornerà [questo significa crisi, che eclisserà la Grande Depressione, la disgregazione non solo dell’area euro, ma anche dell’Unione europea e della NATO. Molti paesi dell’ex blocco orientale tornerà nella sfera d’influenza della Russia].” (Daniele 11:28, 29a)

  • Ygor

    È vero Nino, una mossa veramente intelligente e davvero democratica che, finalmente, farà oltrepassare questo infinito momento di incertezza dando voce al popolo sovrano, rispettando anche, non dobbiamo mai dimenticarlo, gli impegni e le promesse spese in campagna elettorale. Quindi, una decisione coraggiosa e rarissima al giorno d’oggi che riporta le lancette indietro nel tempo, quando esistevano politici seri e sinceri mossi da degl’ ideali veri piuttosto che dalla corruzione e dagl’interessi personali. E quindi, onore a Tsipras.

  • nino

    non è vero che la troika stesse per accettare il piano presentato da tsipras.
    E’ vero, invece, che l’eurogruppo considerava quel piano una base per arrivare all’accordo. Accordo che avrebbe implicato le solite cosette riguardanti i tagli ai salari, pensioni, aumento di iva etc etc.
    Guardando alle proposte, però, non era difficile capire che non ci sarebbe stato alcun accordo, nonostante i giornali raccontassero bugie.Ora gli stessi giornali ci raccontano che i greci sono favorevoli al piano europeo. Sono sempre bugie, che saranno smascherate il 5 luglio.
    E’ evidente, da come stanno i fatti, che l’uscita della grecia dall’euro è questione di giorni. Infatti anche se la gente dovesse votare si all’accordo e tsipras e il suo governo si dimettessero un minuto dopo, si andrebbe di nuovo ad elezioni anticipate, dove siryza questa volta farebbe bottino pieno.
    Prenderebbe intorno al 40%.
    E’ ovvio,perciò, che non potrebbe firmare l’accordo e quindi si andrebbe automaticamente fuori dall’euro.
    I giornali in mano ai poteri forti sperano che arrivi un miracolo per riportare la grecia nell’euro e salvare la moneta unica, ma non ci sarà nessun miracolo e questa affonderà.

  • Guido Conti

    Penso che questa sia la strada giusta europea, popolare e di sinistra….ciò aiuterà a stanare i destri di ogni partito, di ogni movimento che si definisce alternativo ad esplicitare la propria posizione senza dissimulazioni o soliti tatticismi politicanti e politicisti….mi auguro che nel documento dell’Assemblea Nazionale che uscirà l’11luglio sia chiaro e netto questo approccio senza mediazioni o compromessi “incollanti”….Chi non è d’accordo, a mio parere, non può stare nel futuro soggetto politico che verrà, se verrà, che spero produrremo e costruiremo nella direzione 2016….quando presumo ci saranno pure le elezioni politiche…..Nel frattempo propongo migliaia di bandiere greche sventolanti, fuori dai nostri balconi o finestre……Un saluto speranzoso!