Sei in: Home › Attualità › Notizie › Il posto del Quirinale
Mercoledì, 28 gennaio 2015

Il posto del Quirinale

Quirinale1

Sappiamo tutto quello che dice la Costituzione sul Presidente della Repubblica. Sappiamo davvero tutto. Il circo mediatico snocciola banalmente regole e procedure, facendo perdere il senso profondo del disegno democratico che esse racchiudono. Requisiti necessari per l’eleggibilità e meccanismo del voto segreto, maggioranza qualificata necessaria fino al terzo scrutinio e poi, da lì in avanti, maggioranza assoluta. Senza dimenticare l’incompatibilità con qualsiasi altra carica e le modalità e le procedure del prima dell’elezione e del dopo: tutto insomma è chiaramente scritto nella Carta costituzionale. E soprattutto è scritto quali siano le funzioni costituzionali del Capo dello Stato, a cominciare dalla più importante, cioè l’essere il rappresentante dell’unità della nazione, il garante della Costituzione, il “supra partes” per antonomasia. Quello che non si può tirare per la giacchetta, per usare il linguaggio pop della contemporaneità. L’insieme delle cose, insomma, che a Renzi non piacciono come al diavolo l’acqua santa. E possono non piacergli, oltre che nell’opinione che è libera perché sua, anche nelle mosse istituzionali che dovrebbero essere meno libere, dal momento che le istituzioni non sono sue, e che lui però compie sfacciatamente perché la politica ha consentito che questa metamorfosi avvenisse: l’idea che lui sia il dominus degli assetti istituzionali.

Per questo, all’improvviso – si fa per dire – in questi giorni costatiamo che il processo, per altro già da tempo in atto, di decostituzionalizzazione dell’ordinamento repubblicano è arrivato al punto, forse ormai di non ritorno, che il capo del governo, nella figura di Matteo Renzi, rubi al Parlamento, su un punto essenziale, la fisiologica dialettica democratica, i fisiologici approcci tra le forze politiche là presenti, insomma tutti gli strumenti tipici dell’attività parlamentare, e con inaudito atto d’imperio si intesti tutto il complesso meccanismo che porta alla scelta dei nomi da proporre e all’elezione del Presidente. In nome e sotto l’egida del patto del Nazareno, che ha sostituito quello della Costituzione. Fa tutto lui, fuori e dentro il Parlamento, appellandosi all’obbedienza, blandendo i sensi di colpa e di paura chiamandoli “intelligenza”, stabilendo tempi e modalità. Incontrando Silvio Berlusconi, il suo avatar.

Matteo Renzi è il dominus della scena mediatica con al centro le elezioni per il Quirinale perché ormai si è fatto dominus di tutte le regole e le procedure istituzionali che rendono possibile quell’elezione. Nome, tempi, votazione decisiva. Lo ha potuto fare perché la crisi della politica è quella che è, e soprattutto perché, a partire da quella crisi, il Presidente Napolitano glielo ha consentito, fungendo da suo Lord Protettore e consentendo che le slabbrature del rapporto tra esecutivo e Parlamento diventassero pesanti slittamenti a favore del primo e a discapito del secondo. Indaffarato freneticamente in questi giorni, il secondo, cioè quelle assemblee che la Costituzione definisce rappresentative, nel gioco al massacro di se stesso, per consentire al premier di dire: vedete, ce l’ho fatta col mio intenso calendario di riforme. Alla faccia di gufi e rosiconi.

Siamo a questo punto e il teatrino per le elezioni presidenziali mette il scena soprattutto il teatro degli inganni e l’osceno, nel senso di “fuori scena”, del consenso politico su cui gli inganni si reggono. Fra gli inganni, il più oscuro – si fa per dire – è l’accordo con Silvio Berlusconi e il carattere di tipo privatistico che lega il vecchio e il nuovo premier. Il dissidente Pippo Civati, nel suo modo un po’ così, osa buttar là un nome, una preferenza personale su chi potrebbe essere Presidente, e immediatamente viene rimproverato anche da chi gli è più vicino nel partito, e additato, dalla nuova leadership piddina, come un nemico della grande impresa rinnovatrice di Palazzo Chigi. Il “senza obbligo di mandato” della carica parlamentare, che significa che ogni parlamentare è libero di fare le scelte che vuole se non è d’accordo col suo gruppo, suona come uno sberleffo nell’ epoca di un Paralamento ridotto a ufficio notarile e messo sotto schiaffo dalla corte Costituzionale, anche per essere un’assemblea di nominati destinati, secondo l’Italicum, a essere ancora nominandi.

Un’ ulteriore perdita di credibilità presso l’opinione pubblica, che Renzi cinicamente utilizza per far passare tutto quello che vuole come se il Parlamento fosse una dependance di Palazzo Chigi.

Il valore della funzione di terzietà del Quirinale ha via via perso ogni significato positivo e vincolante, nella crisi politico-istuzionale che ha disastrato il Paese e che la politica, di tutte le parti, non è stata in grado di affrontare con gli strumenti della politica e le regole della Costituzione. La figura del Capo dello Stato – e in questo il Presidente Napolitano ha avuto un ruolo decisivo – ha condensato su di sé gli effetti pratici e simbolici della torsione in senso presidenzialistico dell’ordinamento, che sempre più si è diffusa nell’opinione pubblica. Si è andati avanti, mediaticamente e politicamente, come se si trattasse di una bazzecola, senza spiegare, per esempio, che se si optasse per una Repubblica di tipo presidenziale si dovrebbe per prima cosa pensare a come sistemare il problema del bilanciamento dei poteri – cosa di primaria importanza perché la democrazia continui ad avere corso – mentre la regola imperante è il “fai da te” istituzionale, sono le incursioni di ogni tipo, l’andare oltre il consentito, come se la materia istituzionale fosse di natura privata nelle mani del leader e della sua cerchia di fidelizzati.

Con Renzi siamo al massimo di questo andazzo ma anche oltre. Il premier non vuole un inquilino del Quirinale che in qualche misura diventi un suo competitore, che si avvalga degli effetti della torsione presidenzialistica per giocarsi l’incarico come meglio ritenga opportuno. Renzi, al contrario, vuole, vorrebbe, tenta di imporre un personaggio che gli faccia da sponda di cui fidarsi, che non l’intralci, che gli faciliti, in Italia e in Europa, la grande impresa del “cambiare l’Italia”. Il suo restare al comando e comandare. Per questo sta agendo, con la tipica mossa del populismo dall’altro che lo contraddistingue, come se la gerarchia delle cariche istituzionali avesse in cima lui stesso e da lui discendesse la legittimità a procedere per testare e trovare il personaggio più adatto, le procedure più veloci, le fedeltà più diamantina da parte dei parlamentari della sua area.

La cosa più stupefacente è che tutto ciò è accolto come se le cose non possano andare in altro modo. Non è Renzi in quanto tale che deve soprattutto preoccupare. E’il conformismo dilagante delle forze politiche, del circo mediatico, dell’opinione pubblica, è tutto questo e altro il dato più allarmante, che da lui discende e lascia l’impronta. Perché è un conformismo performativo, produttore di senso, di relazioni sociali, di assetti di potere, di forme di vita, di soggettività conformi.

Quel tipo di human factor insomma, oggettivato e addomesticato, che l’incontro milanese di Sel intitolato Human Factor ha voluto rovesciare nel recupero di un umano consapevole, di un processo di soggettivazione libera che ritrova la strada della critica non conforme, del diverso posizionamento politico, del “podemos” anche noi, se troviamo i modi di dirlo e farlo in lingua italiana e con autentica passione europea. Il problema di misurarsi all’altezza con le elezioni del Presidente della Repubblica ne fa parte.

 

Commenti

  • massimo gaspari

    /@^#@ $0/ )#1¥1

  • mariosi

    Non ho capito niente:Renzi ci tratta come noiosi,pedanti ed accusa ancora oggi,pubblicamente,Vendola di aver storicamente distrutto il Centro Sinistra ai tempi di Rifondazione dimostrando tutto il proprio rancore politico e noi dovremmo cadere nella trappola fiorentina?
    Ci pensi bene,Nichi,che nei momenti cruciali ha troppo la tendenza al compromesso al ribasso invece di posizionare Sel con forza.
    Fino ad ora queste mediazioni hanno portato condotto in vicoli ciechi e fatto perdere consenso per niente!
    Ma che ci importa di Mattarella o di un altro ?Basta con questi democristiani.
    Troppo Palazzo!!

  • Gemma

    Sento stamattina che SEL accetta di votare Mattarella alla carica di Presidente della Repubblica. Questo per spezzare, a loro dire, il patto del nazareno. Mi sembra l’ennesima stampella al PD di Renzi che sta facendo la politica di destra all’ennesima potenza , che tratta il Parlamento nel modo che abbiamo visto contro tutte le regole democratiche e che attacca SEL continuamente. Mi sembra esattamente l’opposto di quello che dovremmo fare per costruire un’alternativa di sinistra.

  • Gemma

    Spero non sia vero

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Durante Human Factor, Giuliano Pisapia ha detto che il PD non è quello che c’è in parlamento, che sul territorio è un buon partito. Il giorno dopo, da Lilli Gruber, è arrivato a dire che non bisogna ostacolare il governo Renzi. Io capisco che lui col PD ci governa Milano (ricordo tuttavia che la sua elezione è precedente al renzismo, quindi era un PD diverso), ma non sarebbe il caso di evitare di sputtanare in diretta TV il paziente lavoro di opposizione che i nostri parlamentari fanno ogni giorno? Ma quando la finiremo di farci del male da soli?

  • francesco

    Altro che tendenza al compromesso . Vendola è un personaggio clownesco, inaffidabile.
    Cambia opinione a giorni alterni al solo scopo di conservarsi spazi di agibilità nell’orizzonte del quadro politico esistente.Ecco una perla delle tante narrazioni oniriche, di qualche anno fa:
    “Trovo vitale lo stile di Renzi che quotidianamente cerca di rompere la separatezza dal Palazzo e di porre nell’agenda politica le questioni che esplodono nella società”. La Repubblica, 11/1/2014.
    A te la traduzione.

  • francesco

    Invece è verissimo. C’è gia un video su questo sito dove Vendola caldeggia l’elezione di Mattarella.Personaggio uscito dal cilindro del Nazzareno, col via libera del Cavaliere.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Veramente, Mattarella fu quello che diede le dimissioni in polemica con la legge Mammì, e quello che definì l’allora ipotetica inclusione di Forza Italia nel PPE “un incubo irrazionale”. E infatti, Romani ha appena detto che non lo voteranno, altro che Nazareno e via libera del Cavaliere.
    Poi, che sia un democristiano e a noi di sinistra non possa piacere più di tanto è un altro paio di maniche, e nessuno si ricorda che fu l’autore del Mattarellum, un orrore maggioritario e illiberale, ma con Berlusconi veramente non c’entra nulla.

  • massimo gaspari

    mattarella come il cencelli. continuano a blindarsi nei palazzi. speriamo nel terremoto o in un regolamento di conti

  • Enrico Matacena

    Credo che Mattarella, persona pulita, antimafiosa, antiberlusconiana , sia la soluzione realisticamente migliore che si può ottenere nel quadro attuale. Rifiutargli il nostro sostegno , rischierebbe di favorire una soluzione ben peggiore . Mattarella come qualità è quasi al livello di Prodi, quindi non certo un purissimo bolscevico, ma comunque abissalmente migliore di Amato o altra gentaglia. Per la verità io ho anche il timore che i 101 contro Prodi potrebbero tornare alla carica e silurare Mattarella per poi permettere a Renzi una soluzione più reazionaria e filonazarena.

  • Enrico Matacena

    Aggiungo : Dire che Mattarella sia uscito dal cilindro del nazareno la trovo una stupidaggine priva di qualsiasi logica e fondamento. Non a caso Berlusconi non vuole votarlo. Mattarella NON ha nulla di renziano. e poi al sua legge elettorale era ben migliore della porcata bis che stanno approvando adesso renzi e berluisconi.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Migliore? Dipende dai punti di vista. Sicuramente, se oggi avessimo il Mattarellum, Sel avrebbe 0 seggi al parlamento. Così funzionano i collegi uninominali, la matematica non è un’opinione.

  • francesco

    Da uomo di sinistra quale mi ritengo, avrei preferito che Sel non stesse a rimorchio del PD, ma che sostenesse un candidato di bandiera fino all’ultimo , senza farsi coinvolgere nella “telenovela”, pur nell’impossibilità di farlo eleggere.Un nome per tutti: Stefano Rodotà, che in quanto a schiena dritta non è secondo a nessuno, e non proviene dalle sagrestie. Ma davvero si crede che Renzi abbia tirato fuori quel nome per fare uno sgarbo a Berlusconi? Ingenui!

  • alfa

    Avete tolto i commenti sulla notizia che Sel appoggia Mattarella.

    Mattarella? Adesso tornate con Renzi? Ma quanto poco affidabili siete? Vendola, ritirati, e con te le mezze calzette che guidano Sel.

  • alfa

    La legge a Sel va bene, portato a casa il 3%, tornerà a fare la stampella del PD.

    A meno che non cacciate gli attuali dirigenti, con lo scatto di reni che avete saputo fare con Tsipras per le europee.

  • alfa

    Avendo l’accordo col PD, no.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Appunto. Ti pare che in questo momento un accordo col PD, alleato di Alfano e Berlusconi, sia possibile? Senza contare che le candidature le sceglierebbe il PD, e quindi la distribuzione dei seggi sarebbe già decisa prima ancora di votare. Saremmo minoranza per definizione. Saremo anche un partito del 3% ora, ma se andiamo su quella via lo saremo per sempre.

  • francesco

    Fu anche “Ministro della guerra” nei governi Amato e D’Alema. Ricordi le tonnellate di bombe scaricate dalla NATO sulla ex Yugoslavia , con gli aerei che partivano da basi dislocate sul territorio italiano gentilmente concesse dai nostri governanti?Mattarella ebbe anche la sfrondatezza di dire che non era a conoscenza del fatto che gli ordigni venivano fabbricate con l’uranio impoverito procurando la morte da contagio a molti soldati della coalizione occidentale.
    Abolì la naja dei soldati di leva creando l’esercito dei “professionisti” della guerra.
    Ora dobbiamo beccarcelo come Capo dello Stato?

  • massimo gaspari

    il terremoto a udine e’ per chiedere se qualcuno mi sente. te oggi voti massimo gaspari perche’ a massimo gaspari lo stato ha rapito 2 figli

  • alfa

    è quello che accade votando un democristiano come Mattarella.

    Sel vuole allearsi col PD, e che questo molli NCD. Se non l’avete ancora capito, cambiate partito 😀

  • Dario

    Credo che stia diventando una polemica fine a se stessa. In primis, Smeriglio ha chiarito bene le cose su Facebook (ossia che l’opposizione a Renzi non cambia di una virgola, ma come è logico che sia, nessuno può pensare che esistano spazi di dialogo tra Renzi e la sinistra, e aggiungo anche che non ci può essere dialogo con chi diventa bersaniano o renziano a seconda delle convenienze), in secundis, Mattarella è una persona perbene, ostile alla mafia e a Berlusconi, preparata e degnissima (oltre che non schierata). È un democristiano, un cosiddetto democristiano di sinistra? Non me ne può importare di meno, io sarò felice di averlo come Presidente della Repubblica, perché non si possono fare questioni di principio su queste cose: non stiamo votando un provvedimento del governo Renzi (che semplicemente ha capito che non poteva mettere un uomo indegno al Colle come gli avrà chiesto Berlusconi, per molteplici motivi), ma il nostro Presidente. Prodi avrebbe avuto più prestigio internazionale, ma solo perché conosciuto, ritengo Mattarella molto più adatto a questo ruolo in quanto profondo conoscitore della Costituzione e della legge.
    Come ha detto Landini, io voterei Mattarella.

  • massimo gaspari

    e l’unica lealtà all’idea sull’intero mondo risplende

  • massimo gaspari

    Durante la terza votazione in Parlamento, il forte vento ha strappato la bandiera italiana dal pennone sulla torretta del Quirinale. Dopo circa un’ora il tricolore è stato sostituito, non sul pennone centrale ma su quello laterale.

  • massimo gaspari

    altri avvisi l’intelligenza della natura non ne dara’. sapete che prima o poi prende tutti

  • massimo gaspari

    mi sono sospeso dal partito. che vi siete promessi in cambio? il prossimo giro sempre voi coi clericali?

  • francesco

    A conti fatti, 70 grandi elettori di Forza Italia (il Partito di Berlusconi) hanno votato Mattarella.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    “è quello che accade votando un democristiano come Mattarella.”

    Ma anche no. Votare uno Presidente della Repubblica non equivale ad approvare la sua legge elettorale (legge elettorale fra l’altro scritta per ottemperare al referendum).

    “Sel vuole allearsi col PD, e che questo molli NCD. Se non l’avete ancora capito, cambiate partito :-D”

    Anche qui, direi di no. A Human Factor mi sembra che gli esponenti del partito siano stati abbastanza chiari. L’obiettivo è creare una forza di sinistra alternativa al PD, che comprenda tutti coloro che si sentono alternativi a questo PD. E Ferrero, che immagino sia il tuo punto di riferimento, è venuto a quell’evento con tanta umiltà, dando la sua disponibiltà al progetto, quindi l’ha capita anche lui. Anzi, personalmente ho molto apprezzato la sua umiltà e la sua offerta, è ora di muoverci, tutti insieme.