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Mercoledì, 25 febbraio 2015

La nostra scuola è la scuola di tutti: #megliolaLIP

scuola

Dopo il flop della consultazione on-line e il rifiuto da parte del Miur di discutere seriamente l’impianto e le singole proposte con sindacati e associazioni di studenti e lavoratori della scuola, il governo presenterà venerdì i provvedimenti del piano ‘La buona scuola’.

Anche su questo tema, strategico per il futuro del Paese tanto quanto le politiche del lavoro, Renzi sceglie la strada della decretazione d’urgenza, anche se di urgente ci sono solo le stabilizzazioni dei precari in seguito alla sentenza della Corte europea.

Anche su questo tema, Renzi chiama riforma una ritorno al passato e una visione a senso unico, quello dell’impresa: un progetto di scuola in cui docenti obbedienti sfornano lavoratori ‘performanti’, in cui si replicano le disuguaglianze sociali e territoriali che caratterizzano tanto la scuola quanto la società italiana, in cui chi è a rischio dispersione studia di meno per lavorare prima e di più.

Noi abbiamo in mente un’altra scuola: non quella del capitale umano, ma quella dello sviluppo umano, quella della Costituzione e di Lisbona 2020, quella che dà ai cittadini e futuri lavoratori gli strumenti per innovare il sistema produttivo e combattere le disuguaglianze, che contrasta la dispersione scolastica non con meno scuola, ma con una scuola migliore, che insegna ad imparare e a collaborare, come ci chiede l’Europa.

Per questo abbiamo presentato in Parlamento la LIP, sosteniamo le iniziative di comitati e studenti e con il lavoro del Dipartimento Saperi, dai Quaderni di scuola a Human Factor alla proposta ‘La nostra scuola’, siamo al lavoro per aggiornare ed arricchire la LIP attraverso il confronto e la partecipazione.

Per questo aderiamo alla petizione del Comitato Nazionale per il sostegno alla Lipscuola (che chiede al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di intervenire affinché la proposta sia discussa in Parlamento) e proseguiamo con le inziative nei territori. Per esigere che non si peggiori la scuola con il degradante strumento della decretazione d’urgenza, ma che si riformi davvero la scuola. 

Dipartimento SEL Saperi – Scuola, Università, Ricerca

 

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