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Mercoledì, 5 marzo 2014

L’altra Europa con Tsipras, ecco i candidati e il simbolo. Fratoianni: un ottimo inizio

logo altra Europa

«La definizione delle candidature per la lista “l’altra Europa con Tsipras” e’ un’ottima notizia. Candidati e candidate di grande qualità  intellettuale, portatori e portatrici di esperienze del territorio che rappresentano l’Italia della realtà che ogni giorno vive gli effetti di una crisi devastante sul terreno sociale ed economico, candidati e candidate che indicano una speranza ad un’Europa sfibrata dalle lobby e dall’austerità liberista».Cosi l’on. Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, ha commenta la presentazione della lista Tsipras avvenuta oggi a Roma. In totale  73 candidature, di cui 37 maschili e 36 femminili.

«Le candidature proposte e l’appello dei garanti per un’Altra Europa – prosegue l’esponente di Sel – ci consentono di cominciare col piede giusto questa campagna elettorale a partire dalla raccolta delle firme. Abbiamo contribuito con convinzione a questo percorso con l’idea di dare vita ad una esperienza innovativa della quale ci sentiamo parte e alla quale vogliamo contribuire con tutte le nostre forze. Da domani – conclude l’on. Fratoianni – saremo impegnati nella raccolta delle firme in tutto il Paese e nella costruzione di luoghi aperti di partecipazione alla costruzione di un’altra Europa di cui c’è davvero bisogno».

Alla presentazione del simbolo e delle liste erano presenti numerosi candidati. A fare da cerimoniere Barbara Spinelli:  «Io penso che ognuno deve fare quello che sa», ha premesso la scrittrice  nella conferenza stampa. «E io- aggiunge- mi esercito nella scrittura, nello smascherare la falsità che vengono dette in politica. Questa cosa, bene o male, la faccio da decenni. So fare solo questo. Non so fare politica». Ma a «un certo punto, però, ho pensato che questa idea di Europa e queste idee dovevo usarle in modo diverso, non per cominciare un altro mestiere ma per metterci la faccia, testimoniando con questo impegno diretto il mio appoggio e la mia adesione alla battaglia che vogliamo fare».

Secondo Spinelli «non ci si può limitare solo ad aderire a un appello, ma bisogna certificare il valore attribuito alla proposta. La questione della visibilità che in qualche modo io ho, grazie alla scrittura, è stata centrale nella decisione. Con la mia scelta, questa visibilità è data a tanti invisibili, a tanti combattenti d’Europa. Io penso che la stessa cosa pensi Moni Ovadia. Per questo non ritengo che si tratti di un inganno per l’elettore».

logo altra Europa

Presentato anche il logo: un cerchio rosso con una scritta in stampatello bianco. La volontà dei candidati quella è di chi «vuole cambiare radicalmente l’Europa, tramite la lotta contro la povertà e per la libertà». A partire dal prossimo fine settimana prenderà avvio in tutta Italia la raccolta firme.

Tra i nomi “nuovi” che si sono candidati c’è una delle firme di “La Repubblica”, Curzio Maltese, che si era già schierato tempo fa tra i sostenitori del nuovo soggetto politico. Anche Giuliana Sgrena è candidata, insieme al suo collega del Manifesto Alfredo Somoza. Altre due note giornaliste come Lorella Zanardo, Loredana Lipperini e poi Maria Nazzarena Agostini, Lorena Luccatini rafforzano la presenza femminile. Tra gli accademici confermata la presenza dello storico Adriano Prosperi, dell’urbanista Eduardo Salzano, del giuslavorista Piergiovanni Alleva, e dell’economista ex docente del Mit Mauro Gallegati. Ci sono artisti come Moni Ovadia, la cantante sarda Elena Ledda, l’artista rom Djana Pavlovic e Cluadio Riccio tra i promotori della campagna Voglio Restare, del sito d’informazione indipendente Ilcorsaro.info e della rivista “Quaderni Corsari”.  Tra i candidati esteri ci sono due attivisti greci come Argyrios Panagopoulus, corrispondente da Atene per il Manifesto e Olga Nassis, militante di Syriza e Sinistra ecologia libertà. Non mancano figure del lavoro come delegati sindacali di Fiat ed Elecrolux, e alcuni dirigenti di Sel come Marco Furfaro e Gano Cataldo e  svariati attivisti provenienti dalla lotta contro la globalizzazione. In lista anche l’ispiratore della rete Lilliput Francuccio Gesualdi, il pioniere dell’acqua pubblica Riccardo Petrella, la rappresentante dell’Arci al Genoa Social Forum Raffaella Bolini e Tommaso Fattori già nel Social forum di Firenze e Luca Casarini. Tra i candidati ambientalisti Oktavia Brugger, Mario Cicero e Riccardo di Palma.

Commenti

  • Rosella Panzironi

    si può sapere i candidati da che area vengono?

  • MGiovanna

    Area sinistra, finalmente senza steccati. Speriamo solo che anche questa volta non scatti l’autocastrazione.

  • SandroS

    Interessante certo è sapere da dove vengono. Ancora di più lo è conoscere dove si propongono di portare il Paese… Documentiamoci quindi e ricordiamo un principio dell’evoluzione e del progresso. Se vogliamo cambiare risultati dobbiamo cambiare metodo. E’ impossibile giudare verso il futuro guardando nello specchietto retrovisore…

  • gianpaolo schiumerini

    Un altro suicidio alla sinistra arcobaleno. Non supereremmo neanche lo sbarramento alla 0,5%!

  • ale

    ottimo ottimo! avanti tutta!

  • Maurizio

    Scusate compagni, ma legame con il territorio di questi candidati (a parte qualcuno)? No, sapete, bisogna andare a fare campagna elettorale, funziona così, bisogna prendere voti. Le sezioni che lavorano? Speriamo bene… Comunque, in bocca al lupo a tutte/i!

  • cristian

    Che delusione. Una riedizione della Sinistra Arcobaleno, per
    non parlare di Rivoluzione Civile. Abbiamo fatto tanto per dare un’identità a
    SEL, per tornare in parlamento, per entrare nel PSE a cui avevamo chiesto l’adesione
    e ora… ci infiliamo in un cartello elettorale promosso da quattro giornalisti
    della Repubblica e del Manifesto? Ma è roba da matti. Questa lista prenderà
    molti meno voti di quanti ne avrebbe presi SEL da sola. Certamente non prenderà
    il mio. Per la prima volta in vita mia credo che non andrò a votare. SEL era l’ultima
    speranza, ma con questa lista ridicola è tornata indietro di almeno 5 anni,
    Civati ha deciso di restare nel PD… Non mi sento più rappresentato da nessuno,
    mi piange il cuore.

  • Renzo

    Ma almeno Casarini non ce lo potevate risparmiare?

  • Gabriella

    Sono soddisfatta. Non so come si possa parlare della sinistra arcobaleno quando si tratta di una iniziativa di un gruppo di intellettuali. Se poi ci sarà un buon risultato che possa aiutare a ricostruire la sinistra in questo paese ben venga. Penso che ce ne sia estremamente bisogno,

  • Peppe Parrone

    Ma se il PD di Renzi è stato accolto con tutti gli onori nel PSE, qualche domanda ce la dobbiamo pure porre : c’è stata una svolta a sinistra nel PD, cosa che nessuno crede, oppure è il PSE che è diventato ormai una sorta di ” ammucchiata” dalle possibili larghe intese con il PPE?????? E tutti i vincoli e i trattati che sono stati firmati da questi sedicenti socialisti, sia in Europa dal PSE, come in Italia dal PD??????? ……. veramente mi piange il cuore.

  • francesco

    Vengono, con qualche eccezione, dal gruppo Espresso-Repubblica-micromega dell’industriale Carlo Debenedetti.Aggiungo che il gruppo del PSE è il luogo prescelto dal PD e da Nichi Vendola (“ConTsipras per incontrare Schulz”) , dove sarà somministrato l’anestetico per chiunque voglia manifestare smanie antieuropeiste e anti-euro, per la felicità di Martin Schulz e della signora Merkel. DEUTSCHELAND UBER ALLES!

  • Guest

    7%! Scusate, lo voglio ridire… 7%!

  • Valium

    7%! Lo voglio ridire… 7%! Altro che sinistra arcobaleno!

    La sinistra arcobaleno è quella di Ingroia che qualche giorno fa mi ha fatto dire “Fortuna che ho votato Sel!”. Non bastava non essere eletti in Parlamento, ora come volevasi dimostrare stanno litigando su tutto e Antonio Ingroia ha citato in giudizio i suoi ex alleati per non aver versato la quota (idv esclusa). Non facciamo paragoni del genere e guardiamo avanti per un’altra Europa!

  • iraj

    E’ una giusta scelta! molti elettori della sinistra del PD e del movimento 5 stelle di Grillo sono delusi! Elettrorato italiano in questo periodo è molto ” fluido” e moltissimi voti facilmente possono spostarsi! SEL da solo non può incidere sulla realta in modo determinante ! Dobbiamo creare un nuovo fronte unitario di battaglia!

  • francesco

    La mancanza di steccati ha spianato la strada ai neo-nazisti di casa Pound nel Movimento 5 Stelle.Non è possibile essere a lungo nè carne nè pesce, o portatori di borraccia per una congrega di presunti paladini di un’Altra Europa o di un’altra Italia.Sono slogan generici e perciò astratti, forieri di pericolose illusioni.

  • alessandro

    Mi piaceva di più il simbolo votato sulla rete. Era più allegro e colorato…comunque il punto non è certamente questo.Dunque… In bocca al lupo alla Lista Tsipras

  • http://alessandrocerminara.blogspot.com Alessandro Cerminara

    Fateci l’elenco dei candidati di SEL, perchè dobbiamo sostenere loro. Il partito non si è sciolto nella lista, quindi dobbiamo sostenere i nostri

  • Andrea

    un’ottima lista, avanti così!

  • Gemma

    Mi va benissimo schierarmi con la sinistra di Tsipras ma avrei preferito votare una lista di SEL che sostenesse Tsipras coalizzata magari con una lista della cosiddetta società civile, o movimenti. Questo non perché non ritenga importante quello che fanno i movimenti nel territorio, ma perché c’è sempre questa differenza: chi viene dai movimenti o dalla cosidetta societa civile sembra abbia un valore in piu su chi viene dai partiti che viene giudicato vecchio, troppo schierato ecc. ( e magari fa un grande lavoro sul territorio) . Questo non mi piace, credo che impegnarsi in prima persona in un partito sia una scelta importante che non deve essere guardata con la puzza sotto al naso. E mi sono anche un po’ stufata degli ” intellettuali” che non si schierano mai apertamente. Tra l’ altro SEL viene ancora più oscurata con questa operazione perché parlano i Casarini, la Spinelli, Viale che sicuramente non nominano i partiti. Detto questo, e detto che SEL deve avere il progetto di costruire una sinistra più larga rimanendo un partito con una propria identità, spero che le elezioni portino un buon risultato e non somigli alla lista arcobaleno che ha dato il risultato che sappiamo , disastro che alcuni di noi (io per esempio all’ epoca Segretaria provinciale del Partito,) , avevamo previsto.
    Almeno Casarini ce lo potevate risparmiare?

  • Lillo Venezia

    In riferimento alla lista per le isole, faccio presente che è candidata la sig.ra Valeria Grasso, iscritta a F.lli d’Italia, almeno fino a qualche giorno fa. Si chiede che venga estromessa, ed al suo posto si pensi ad una candidato/a rappresentativo della provincia di Catania, in questo momento assolutamente mancante come rappresentività. Lillo Venezia della Federazione di Sel-Catania

  • Antonio Pandolfo

    Questa Lista è, parafrasando un famoso film di Paolo Villaggio, una cagata pazzesca!

    Qui arrivano 6 esponenti dei salotti radical si autoproclamano generali, decidono chi può candidarsi, escludendo i nostri dalle candidature, scelgono il simbolo e giocano ad inseguire i grillini. E noi ci pieghiamo.
    Magari in questa lista ci sarà anche gente stimabile, ma sono quelli più adatti da mandare in Europa?
    Poi scusate stiamo con Tsipras che matematicamente non potrà mai diventare presidente della Commissione europea, quindi prendiamo in giro gli elettori.
    Questo progetto non ha ne capo ne coda. Ma se volevamo suicidarci tanto valeva non candidarci affatto? Facevamo più bella figura.

  • Diego

    Operazione con pochissimo senso e con enormi pecche. Vediamo… 1) Tzipras non siederà mai nel Parlamento europeo, visto che si candida solo come Presidente della Commissione. Quindi non diverrà europarlamentare né, di conseguenza, guiderà alcuna area in Europa, semmai diverà (glielo auguro) primo ministro in Grecia, se confermerà i sondaggi e vincerà le prossime elezioni nel suo paese. 2) I componenti della lista sono stati scelti da un gruppo di intellettuali al di fuori di qualsivoglia procedimento democratico. In realtà c’erano tranquillamente i tempi per organizzare delle primarie, visto anche che sono uno strumento ormai rodato; sarebbe anche servito per amalgamare sin da subito le realtà eterogenee che appoggiano questa lista. 3) Alcune candidature, come quella di Casarini, fanno tornare indietro di dieci anni e allontanano l’elettorato progressista. 4) Questa lista certifica come il progetto originario di SEL sia completamente fallito. Spiegatemi a cosa è servita la diaspora con Rifondazione se dopo quattro anni ci ritroviamo con Rifondazione, Casarini e compagnia.

  • http://www.cargocollective.com/lucaangeli luca angeli

    La decisione di stare con questa lista è uscita dal nostro congresso

    Non è vero che si torna 5 anni indietro: anche i nomi lo dimostrano. Oltre a qualche ottimo politico come il nostro Marco Furfaro ci sono personalità come Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo) che provengono da un mondo che dobbiamo cercare di intercettare (perché Marcon non è un indipendente eletto nelle nostre liste?). Su Luca Casarini i commenti sono vergognosi! Siete ingenerosi e poco memori delle battaglie fatte assieme: siete d’accordo con Camilleri dunque?

  • http://www.cargocollective.com/lucaangeli luca angeli

    Piuttosto diamoci da fare! Partecipiamo ai comitati locali a testa alta! La nostra presenza è qualificante: non sarà una nuova lista Ingroia anche grazie a noi!

  • Maurizio Frascari

    fantastico
    Ferrero, in discussione su la7 sta dicendo che bisogna mettere LA PATRIMONIALE, chi ha
    tanto (in italia l’unico rimasto con 2 euro in tasca è l’operaio che ha
    lavorato 41 anni senza mai andare in vacanza, perchè i grossi capitali e le
    grosse aziende hanno da un pezzo trasferito sedi e capitali altrove) deve dare
    a chi ha poco.

    Quindi ritorna la
    BESTIALITA’ che fece cadere il governo PRODI di tassare i
    patrimoni a partire dai 50.000euro in su.

    In un’Italia che nei vari governi passati non ha mai garantito i
    poveri disgraziati, chi ha avuto la possibilità di risparmiare e non l’ha fatto
    merita veramente di morire!!!!!!!

    Poi passa tranquillamente al non pagare i 50Mld all’anno per
    ridurre il debito pubblico, così gli interessi sui BOT allo 0,3% te li sogni,
    si andrebbero a pagare percentuali astronomiche sul debito pubblico.

    50Mld equivalgono a un 2,5% di interesse sul debito pubblico.

    Ferrero deve chiarire perchè invece di usare i 50Mld per ridurre
    di anno in anno il debito preferisce bruciarli in tassi di interesse maggiori
    che i mercati chiederebbero cambiando la linea economica, lasciando crescere a
    dismisura il debito pubblico!!!!!

    Parlare di recupero dell’evasione fiscale (in aumento a causa delle
    troppe tasse), lotta contro le mafie e recupero dei capitali generati dalla
    corruzzione MAI !!!!!!!!!!!!

    Il partito comunista si conferma…………….MASSACRARE
    OPERAI E AZIENDE CHE LAVORANO ONESTAMENTE.

  • ferrari alberto

    Condivido che trattasi di una operazione con poco capo e poca coda e soprattutto a rimorchio di altri che non hanno mai mostrato di avere grande voglia di diventare parte organica di SEL.

  • yurj

    la patrimoniale colpisce solo i grandi patrimoni, non l’operaio. Hai detto un sacco di sciocchezze.

  • yurj

    Europee: con Tsipras, per cambiare l’Europa e il nostro futuro
    di Paolo Ferrero

    La Lista “L’altra Europa con Tsipras” apre una grande opportunità.

    In primo luogo perché rovescia la prospettiva con cui guardare alla crisi e su come uscirne.
    Ilmondo della politica tradizionale si divide tra chi è favore e chi è contro l’Europa, ma tutti fanno leva su un solo sentimento: la paura. Sulla paura fa leva Salvini quando grida all’invasione dei migranti e tuona contro l’euro (dopo che la Lega ha votato in parlamento il trattato che regola il funzionamento dell’euro e della Bce).
    Sulla paura fa leva Grillo come sulla paura hanno fatto massimamente leva i governi, a partire da Monti, che hanno legittimato tutte le porcherie fatte in questi anni con la paura di finire come la Grecia.
    Tutti questi signori fanno leva sulla paura e si dividono sull’euro: per qualcuno la soluzione, per qualcun altro il demonio.

    La lista Tsipras rovescia l’ordine del discorso: il problema non è euro sì o euro no. Il problema è proseguire o abbandonare le politiche di austerità. L’alternativa non è tra uscire dall’euro (nessuno è in grado di spiegare come se non proponendo una uscita concordata che non si capisce perché la Germania dovrebbe accettare) o rimanere nell’euro continuando nelle politiche di pareggio di bilancio: queste sono le due facce della stessa medaglia. La strada che noi proponiamo è l’abbandono delle
    politiche di austerità utilizzando la disobbedienza unilaterale ai trattati come forma concreta di trattativa e di pratica di una politica alternativa. Banalmente il Fiscal Compact non va applicato.

    Questo indirizzo politico parte da un presupposto molto semplice: l’Europa è un continente ricco, come ricca è l’Italia. Occorre partire dalla possibilità concreta del cambiamento non dalla paura. Occorre far leva sul principio di speranza, non sul terrore irrazionale. La crisi non è frutto della povertà dell’Europa ma di una ricchezza mal distribuita e di una politica economica che accentua questa cattiva distribuzione favorendo gli speculatori, la grande finanza, le grandi imprese. Per uscire dalla crisi basta rovesciare le politiche fatte sinora, redistribuendo la ricchezza, redistribuendo il lavoro, redistribuendo il potere e praticando una riconversione ambientale e sociale dell’economia. La disoccupazione, la precarietà, la paura del futuro non sono il frutto di una maledizione divina ma delle politiche di austerità
    incarnate dai trattati europei. Queste vanno combattute e abbandonate anche unilateralmente.

    In secondo luogo la lista apre la possibilità di costruire uno spazio pubblico a sinistra anche in Italia.

    Aver individuato in Tsipras – candidato a presidente della Commissione Europea dal Partito della sinistra Europea – il punto di riferimento politico è un fatto decisivo. I socialisti a livello europeo sono
    completamente corresponsabili del modo disastroso in cui è stata costruita l’Unione Europea. Hanno elaborato e votato tutti i trattati e sostenuto le peggiori e più folli politiche neoliberiste. La candidatura
    di Tsipras è alternativa a quella di Schulz e alle sue politiche. Tsipras non è un uomo della provvidenza: è il simbolo della lotta del popolo greco contro le folli politiche decise a livello continentale da socialisti, popolari e liberali. Che l’unità a sinistra si determini attorno alla proposta politica di
    Tsipras, apre una strada nuova: la strada dell’unità nella piena autonomia dai socialisti e quindi dal Pd.

    Avere un progetto politico non è però sufficiente per ricostruire la sinistra. La crisi della politica è pesantissima e investe tutti, senza distinzione. Da questo punto di vista, la scelta – che ho condiviso e caldeggiato – di fare una lista in cui non sia presente chi ha ricoperto incarichi istituzionali negli ultimi dieci anni, è fondamentale. Questa non è una lista di ex deputati e non è finalizzata a riportare in
    parlamento chi ne è rimasto fuori. La sinistra riparte dalle esperienze di lavoro politico, culturale e sociale nella società – senza distinzione tra chi è iscritto e chi non è iscritto ad un partito – non dalle istituzioni. Questa non è la soluzione di tutti i problemi ma l’indicazione di una positiva direzione di marcia.

    La lista “L’altra Europa con Tsipras” apre quindi una prospettiva e una nuova speranza. Sono ben consapevole che questa lista non è già oggi il nuovo soggetto politico della sinistra. Sono però altrettanto consapevole che il successo di questa lista può determinare le condizioni per costruire, dal basso e in forma democratica, un nuovo soggetto politico della sinistra, autonomo culturalmente e politicamente dal renzismo dilagante. Non resta che lavorarci a partire dalla raccolta delle firme per presentare la lista!

  • yurj

    RC non ha avuto successo ma avrebbe votato più a sinistra in parlamento rispetto a Sel ora.

  • yurj

    Ricordo che non si chiama più PSE ma PSDE, hanno aggiunto “Democratici”. Non ve l’avevano detto?

  • Maurizio Frascari

    ti ho detto che i grandi capitali se ne sono andati da un pezzo, comprese le grosse società, sono rimasti solo i risparmi sudati in una vita di fatiche!!!!!!
    ……..ma non è una novità che l’obiettivo di rifondazione comunista sia danneggiare gli operai!!!!!!!……vedi 1998 caduta governo PRODI e consegna dell’Italia nelle mani di Berlusconi………..ancora GRAZIE a tutti voi per il bene che avete fatto al mondo operaio!!!!!!!!!!!

  • Maurizio Frascari

    ….se poi per te le sciocchezze che ho detto sono “BASTA TASSE E COLPIAMO EVASORI; MAFIOSI E CORROTTI” ……allora siamo proprio su pianeti diversi, ……se nel paese più tassato al mondo c’è ancora chi pensa di aumentare le tasse …mi fai pensare che ha ragione berlusconi,……SIETE IL PARTITO DELLE TASSE!!!!!!!!
    ………se invece non hai capito come funzionano gli interessi sui titoli di stato, studiati un qualche libro di economia (devi farlo assolutamente, perchè se seguite le indicazioni di Ferrero siamo veramente nella m..da e non ce ne caverà nessuno).

  • Renato

    Stesso mio pensiero. Tsipras meritava di meglio. Con SEL l’appuntamento sarà alle Regionali, quando sarà la Sinistra di governo del CentroSinistra

  • alessandro

    Allora ce la facciamo a stare compatti senza litigare?? Mi riferisco soprattutto ai signori garanti, ma anche a tutte le prime donne di sinistra che hanno sempre qualcosa da ridire…

  • alessandro

    Due anni fa questo sito era monopolizzato da filo-rifondaroli incattiviti…ora è l’ala riformista a fare le bizze. Ci sta la critica ma basta litigare, se no stavolta veramente la sinistra italiana muore

  • Michele Venezia

    Massima fiducia nel progetto.

  • Savio

    Penso che questa occasione possa essere un buon inizio per costruire qualcosa di importate per la sinistra dispersa e variamente delusa… Una idea che rischia di schiantarsi subito di fronte al problema burocratico delle firme e dei balzelli (sino alle 3000 firme per ogni regione) una vera truffa!
    La proposta potrà essere ingenua, ma se crediamo in questo progetto, perchè non si costituisce un gruppo in Parlamento con la stessa denominazione, magari con la partecipazione parziale dei numerosi deputati di SEL?
    Potrebbe essere un’ipotesi plausibile, un piano B per salvare la lista nel caso si fallisse l’obiettivo in Val D’Aosta…