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Martedì, 23 settembre 2014

L’articolo 18 non è un privilegio

Articolo 18

Se c’è un capolavoro di cultura dell’innovazione nella storia italiana quello è l’articolo 18 dello statuto dei diritti dei lavoratori. Se c’è stata una leva con cui scardinare il conservatorismo della società italiana, quello è stato tra gli altri l’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori. Il conservatorismo è la filosofia politica che difende un mondo fondato sul privilegio, sulle ingiustizie, su gerarchie sociali feroci. L’innovazione contrapposta al conservatorismo dovrebbe essere quella che alimenta l’inclusione sociale e lo sviluppo di diritti di cittadinanza. Altra idea di conservatorismo e di innovazione non la conosco, se non una gestione truffaldina delle parole. Dire che quelli che vogliono conservare la Costituzione sono dei conservatori e’ una truffa.

Io voglio conservare ciò che profuma di giustizia.  Voglio cambiare ciò che puzza di ingiustizia. Invece in Italia mi pare che il governo Renzi, come aveva già provato a fare il governo Berlusconi, voglia cancellare ciò che profuma di giustizia e mettere al centro della scena sotto, forma di innovazione, ciò che puzza di ingiustizia.

L’articolo 18 non è un privilegio. E’ la sanzione a un illecito. Licenziare ingiustamente è un illecito e la nostra cultura giuridica e democratica diceva che un giudice ordina il reintegro sul posto di lavoro. Dobbiamo difendere con le unghie e con i denti ciò che appartiene alla storia piu’ bella dell’emancipazione sociale del nostro Paese.

Io non mi esprimo sulle dichiarazioni del presidente della Repubblica, ciascuno le interpreta come ritiene. Penso che bisogna combattere contro i conservatorismi. Ha detto questo il capo dello Stato? Sono d’accordo. Oggi i conservatori sono all’assalto dell’articolo 18.

Commenti

  • Palmieri Gino

    Caro Nichi sono d’accordo con la tua analisi. In questi giorni di decisionismo estremo, in cui ancora una volta il mondo del lavoro è sotto attacco dal liberismo sfrenato e da una voglia spregiudicata del capitalismo italiano ,è un (loro) sogno quello di rimettere indietro ,molto indietro le lancette della storia italiana. lo Statuto dei diritti dei lavoratori è stato una solida e grande conquista, il mondo del lavoro con esso ha iniziato ad alzarsi in piedi e a testa alta si è battuto contro le ingiustizie , le prepotenze, le angherie. Credo che in questa fase allargare tutele e diritti a tutti i lavoratori sia la strada più utile e giusta da percorrere assieme ad una straordinaria campagna d’informazione, con l’obbiettivo di fare chiarezza sulle pesanti responsabilità della crisi economica del paese che vanno ricercate nelle politiche fallimentari di questi anni.

  • Sergio

    …attenzione a non correre il rischio di difendere un Totem, perdendo di vista il moltiplicarsi di contratti atipici che non hanno alcuna forma di tutela dei lavoratori.