Domani 28 novembre ci sarà una grossa manifestazione dei dipendenti statali per il rinnovo dei contratti nazionali, che sono bloccati da 6 anni.

La manifestazione, guidata da oltre 20 sigle, rappresenterà tutti i comparti del pubblico impiego dalla scuola alla sanità, dalle funzioni centrali ai servizi pubblici locali, dalla sicurezza e soccorso all’università e la ricerca, saranno migliaia i lavoratori che sfileranno nel corteo di protesta.

Il concentramento della manifestazione è previsto a piazza della Repubblica alle ore 12 da dove partirà il corteo diretto a Piazza Venezia, dove, nelle vicinanze, sarà allestito il palco per i comizi.

Una giornata di mobilitazione, spiegano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, per lanciare un messaggio al governo: «se davvero vuol cambiare il paese non può lasciare i settori e servizi pubblici a un destino di abbandono. Una tendenza da invertire attraverso il contratto e non con le imposizioni legislative: la sola via per un cambiamento vero che investa su professionalità e competenze e che migliori i servizi ai cittadini».

Con lo slogan “Pubblico6Tu, ContrattoSubito”, chiederanno risposte concrete altrimenti, promettono i sindacati, la mobilitazione proseguirà fino ad arrivare ad uno sciopero unitario del pubblico impiego.

«I toni propagandistici e gli annunci che si susseguono cadenzati nel tempo da parte del governo Renzi sui temi del lavoro e della crescita del nostro Paese, stridono con la realtà che vivono gli italiani quotidianamente, dai precari ai disoccupati, dai dipendenti statali agli insegnanti ai lavoratori delle professioni sanitarie ai medici. Da anni e anni ormai milioni di persone aspettano di vedere rinnovato il proprio contratto di lavoro, un diritto che viene calpestato regolarmente ogni anno». Afferma l’on. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, annunciando che domani una delegazione di parlamentari sarà in piazza della Repubblica a Roma, guidata dal capogruppo Arturo Scotto, Stefano Fassina, Alfredo D’Attorre, Monica Gregori.

«La lotta e la manifestazione di sabato a Roma promossa dalle organizzazioni sindacali unitarie – prosegue Fratoianni – è un appuntamento a cui non mancheremo di dare il nostro sostegno anche impegnandoci nelle prossime settimane a cambiare una legge finanziaria iniqua in Parlamento».

«Ancora un volta, anche quest’anno Renzi e il suo esecutivo non sono in grado di garantire il il rinnovo del contratto di lavoro del pubblico impiego. Una vergogna, – conclude Fratoianni – se si pensa che anche quest’anno nella Legge di Stabilità ci sarà il segno meno per i più deboli, per coloro che sono in difficoltà nella crisi, per i lavoratori dipendenti».