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Venerdì, 2 ottobre 2015

Riforme, giornata di tensione al Senato

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Nell’Aula del Senato è ripreso l’esame del ddl Boschi di riforma costituzionale. Dopo l’approvazione, ieri, dell’art. 1 oggi si passa all’art. 2 inziando dall’esame degli emendamenti, ammessi come è noto al solo comma 5, unica parte modificata nelle due letture di Camera e Senato. Alcuni emendamenti saranno votati a scrutinio segreto, ad esempio il 2.204c a firma Calderoli, al quale se ne potrebbero aggiungere altri – che riguardano i diritti delle minoranze linguistiche – il cui numero varierà in base alla riformulazione. All’apertura dei lavori, il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti ha chiesto una pausa per valutare appunto la riformulazione degli emendamenti. Il presidente Piero Grasso ne ha concessa una da 20 minuti, i lavori sono ripresi alle 10:06.

Intanto arriva il governo ha dato parere contrario a tutti gli emendamenti all’articolo 2 del ddl Riforme tranne alla proposta che contiene l’intesa di maggioranza sull’elettività del futuro Senato (a firma Finocchiaro-Zanda-Schifani-Zeller). Secondo fonti di governo oggi ci sarà solamente un voto segreto in aula a Palazzo Madama, sul subemendamento a firma Roberto Calderoli sulle minoranze linguistiche. Le altre cinque proposte di modifica – sulle quali è stato chiesto il voto con scrutinio segreto – verranno assorbiti dall’emendamento Calderoli.

«Voterò l’emendamento soppressivo in dissenso dal mio per gruppo». Lo ha annunciato nell’aula del Senato il senatore della minoranza Pd Corradino Mineo. «Quando ieri – ha aggiunto – Chiti ha detto che il compromesso raggiunto è insoddisfacente ma non c’era alternativa perché sono stati dichiarati inammissibili gli emendamerti sull’articolo 2. Ebbene questa era l’occasione per riscrivere l’intero articolo». «Alla Finocchiaro – ha concluso Mineo – voglio dire che l’autorità imperiale e il sinedrio non avevano dubbi ma avevano deciso senza dubbio di mettere in croce Gesù. L’atto di Ponzio Pilato è l’atto di chi accetta la decisione del suo padrone e se ne lava le mani pensando di potersi lavare la coscienza».

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