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Martedì, 1 dicembre 2015

Sinistra italiana al governo: dove sono i 4 miliardi annunciati da Renzi a Parigi per combattere i cambiamenti climatici?

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Dove sono i 4 miliardi stanziati dal Governo fino al 2020 per la lotta ai cambiamenti climatici annunciati dal Presidente del Consiglio durante la conferenza sul Clima COP21 di Parigi? Il governo avvii tutte le iniziative necessarie per rendere finalmente le politiche italiane pienamente coerenti con gli obiettivi della Conferenza di Parigi.

Queste le domande che il gruppo Sinistra Italiana della Camera dei Deputati rivolgerà al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti durante il question time di domani in Aula a Montecitorio.

Durante la prima giornata dei lavori della conferenza internazionale sul clima Renzi ha dichiarato che “con la legge di stabilità abbiamo stanziato 4 miliardi di dollari sul climate change da qui al 2020”. Dalla lettura della legge di stabilità, in queste ore all’esame del Parlamento, però non emerge alcuno stanziamento consistente per la lotta ai cambiamenti climatici, e men che meno i 4 miliardi dichiarati dal Presidente del Consiglio. Le scelte fatte dal Governo in materia di sviluppo sostenibile, infatti, indicano una direzione diversa da quella di incentivare le energie alternative e di abbandonare gradualmente l’uso dei combustibili fossili. La strategia energetica nazionale prevede sì un capitolo fonti rinnovabili ma si basa ancora sul petrolio e sulla riduzione degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili. In questa legislatura abbiamo assistito a un costante ridimensionamento, fino all’azzeramento, degli incentivi per il fotovoltaico. Il nostro Paese continua invece a sostenere e mantenere, con sussidi e diversi regimi di incentivazione a favore della produzione di combustibili fossili, dal CIP6 ai termovalorizzatori all’autotrasporto.

In evidente controtendenza rispetto alla Conferenza di Parigi il decreto “Sblocca Italia” ha dato il via a nuovi permessi di ricerca e concessioni di estrazione petrolifera. “Ombrina mare”, progetto di estrazioni petrolifere nell’Adriatico al largo dell’Abruzzo, è in attesa della imminente concessione, così come il progetto ‘Vega B’ nel Canale di Sicilia. A cui si aggiungono nuovi progetti di ricerca ed estrazione petrolifera per la Shell nel Golfo di Taranto. Solo la Puglia è stata interessata ultimamente da 4-5 decreti di compatibilità ambientale per ottenere il rilascio dei titoli minerari. E’ peraltro di queste ore il rapporto dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea), secondo il quale l’Italia è il primo tra i paesi UE per morti per inquinamento atmosferico. Nel 2012 in Italia ci sono stati 84.400 decessi su un totale di 491mila vittime a livello Ue. Su tutto questo aspettiamo da Galletti risposte precise.

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