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Martedì, 7 giugno 2016

Sinistra Italiana: delusi da alcuni risultati, ma il progetto va avanti. Per i ballottaggi decideranno territori

Roma 21/02/2016, giornata conclusiva di ' Cosmopolitica ' convention dei movimenti e dei partiti della sinistra, organizzata da SI Sinistra Italiana. Nella foto
Roma 21/02/2016, giornata conclusiva di ' Cosmopolitica ' convention dei movimenti e dei partiti della sinistra, organizzata da SI Sinistra Italiana. Nella foto

Tempo di consuntivi post-elettorali anche per Sinistra italiana. «L’esperienza di Sinistra Italiana per noi parte oggi. Le amministrative per loro natura non erano il momento in cui potevamo misurare la nostra forza. Tant’è che non abbiamo presentato il simbolo. Chi pensa che l’esito del voto possa cancellare la Sinistra prende un abbaglio». Così Alfredo D’Attorre e Nicola Fratoianni parlamentari di Sinistra Italiana

«Renzi ha detto che la Sinistra è stata cancellata. Ma Renzi non vede molte cose, e gli elettori glielo hanno ricordato», aggiunge D’Attorre secondo il quale «c’è la determinazione di rilanciare il progetto. Parte adesso un progetto autonomo e alternativo sia rispetto alla deriva del Pd, sia rispetto al M5s».

Per la sinistra è stata una tornata elettorale «in chiaroscuro» ma Matteo Renzi, «che dice di voltarsi a alla propria sinistra e di non vedere nulla, rispondiamo che ultimamente ci sono molte cose che oggi lui non vede nella società italiana». Alfredo D’Attorre che alla Camera in una conferenza stampa spiega che al primo turno delle comunali di domenica scorsa «il risultato della sinistra è di luci e di ombre, con risultati positivi a Bologna e Cagliari, ma saremmo insinceri a nascondere che a Torino e Roma, dove avevamo impegnato personalità nazionali, non possiamo essere soddisfatti: sono dati al di sotto delle nostre aspettative e del nostro potenziale». Per il resto, gli altri due elementi che scaturiscono sono «la sconfitta secca del Partito democratico che perde quasi un quarto dei voti rispetto alle ultime amministrativ,e pur in un cambiamento molto netto del suo elettorato: evidentemente il Partito della Nazione perde molto di più a sinistra di quanto recupera a destra». Da qui la bacchettata a Renzi: «E’ singolare, dopo la sua uscita, l’appello alla sinistra dei candidati sindaci per i ballottaggi: magari sono loro stessi a chiedere al premier di star fuori dalla contesa perché la sua presenza non è esattamente utile…».

«Noi non abbiamo l’ossessione di far perdere qualcuno ma di restituire una casa a centinaia di migliaia di elettori di sinistra», prosegue Alfredo D’Attorre «E’ ben singolare che il Pd inviti all’union sacreè contro la destra, a prescindere da un confronto sui contenuti, e poi a Napoli non trovi il modo di pronunciarsi per De Magistris contro il candidato del centrodestra Lettieri. Forse immaginano qualche scambio tra Napoli e altre realtà», aggiunge.

Anche per Nicola Fratoianni «la campagna di Renzi fondata sulla derisione dell’avversario politico si è rivelata un disastro: non si volti troppo verso Sesto Fiorentino (dove Si ha raccolto il 18% dei consensi) se non vuole essere travolto dai voti, o verso Cagliari che dimostra che la sinistra esiste quando è sinistra». Secondo Fratoianni «ci sono realtà dove abbiamo dimostrato una certa consistenza, altre no. Non intendiamo nasconderci, ripartiremo da quelli che siamo: perché arrivino i voti bisogna ricostruire una forza che abbia non solo una proposta ma anche la capacità di ricostruire una pratica politica, quella che manca alla sinistra».

Sull’atteggiamento di SI ai ballottaggi «non decide l’esecutivo nazionale ma i territori. Occorre misurarsi su ciò che c’è e a Roma e Torino la nostra diversità è molto marcata sia dal Pd che da M5s» ha proseguito Fratoianni «Altrove – ha aggiunto – non non saremo mai con la destra xenofoba, e in linea generale decideremo città per città».

Per Nicola Fratoianni la forte astensione è uno dei dati più negativi: «Ormai il tema dell’astensione è considerato come un problema fisiologico, come una di quelle questioni che accadono e non ci si può fare niente. Alcuni dicono addirittura che è un segno di efficienza del sistema. Dicono che in tanti Paesi funziona così. Io credo che sia un drammatico problema. Quando una persona sceglie di non votare significa che c’è un gigantesco problema della politica di rappresentare la società. Bisogna ricostruire la rappresentanza. Purtroppo in questo momento nessuno è in grado di offrire risposte credibili, nemmeno noi. C’è un problema di lungo corso della Sinistra e di chi si definisce di Sinistra come il Pd, che prende sempre più voti nel centro delle città, nei quartieri bene, dove la condizioni sociale è più alta e sempre meno nelle periferie, dove la gente non vota, vota i 5 stelle o la destra. Il M5S rappresenta sicuramente un ostacolo significativo perché ha colto la rottura fortissima tra il popolo e la politica e dentro quella critica radicale ha saputo costruire anche un’immagine di alterità, di totale separatezza dal quadro classico della politica. Oggi anche quella forza dovrà misurarsi con la realtà dell’amministrazione e questo lo valuteremo».

 

Commenti

  • francesco

    E dagli! Continuate indefessi a trastullarsi con la speranza di un ritorno al centrosinistra
    (Oppure scempio-sinistra), magari quello di Bersani, con fiscal-compact, pareggio di bilancio, job-act e Troika annessi…
    francesco, il primo.

  • battistino

    Non mi pare che si parli di centrosinistra, ma di costruire un partito della Sinistra. Solo un appunto SI a Sesto Fiorentino ha preso il 28% non il 18%.

  • Nexus-6

    Ma di prendere atto che questo progetto di sinistra è stato per adesso un totale fallimento non passa per la testa a nessuno? vogliamo dovvero continuare su questa strada? Forse è il caso di provare a imboccarne un’altra perchè su questa ci possiamo solo continuare a schiantare

  • Enrico Matacena

    iL PROCESSO DI DEsubalternizzazione rispetto al PD non è ancora completo e resta molto della immagine negativa del passato . Dobbiamo andare avanti con decisione con Sinistra Italiana.

  • francesco

    Ma il “nuovo” Partito della sinistra non l’aveva te già costruito con la scissione dal PRC sei anni fa?
    francesco, il primo.