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Giovedì, 30 ottobre 2014

Testo integrale dell’Intervento di Sel sull’informativa del Ministro Guidi sull’Ast di Terni

Signor Presidente e cara Ministra, stamattina io ero in piazza con i lavoratori e le lavoratrici della Thyssen e devo dire che non avevo pensato di fare questo intervento, perché volevo discutere appunto del merito, come lei qui ha detto in aula.
Ma purtroppo sono costretto a fare un altro intervento, per ripristinare in primo luogo la verità, la verità del grande capolavoro che avete fatto oggi a Roma.
Il primo – e poi dirò che ce ne sono ancora altri due – grande capolavoro è che lavoratori arrivati stamattina, stanchi e che hanno pagato con la loro tasca i pullman per venire a Roma sono venuti qui per dire: «Ascoltateci», per dire: «Vorremmo dirvi qualcosa», perché vogliono salvare non solo il loro posto di lavoro, ma un’azienda che è il fiore all’occhiello della siderurgia italiana. Sono venuti in modo pacifico ed hanno subito prima delle violente mazzate – fatemelo dire così, perché ero lì – ed hanno subito un’umiliazione.
La prima la dovete correggere subito, perché altrimenti siete corresponsabili di questa umiliazione: sono stati ricevuti dall’ambasciata tedesca e lo sapete, cari colleghi di questo Parlamento, che cosa si sono sentiti dire dall’ambasciata tedesca ? Si sono sentiti dire: «Riferiremo al nostro Governo».
Ecco, io vorrei dire al Presidente Renzi: ma lui, che oggi si trova ad essere Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del semestre europeo, quando incontra la Merkel non può dire: «Cara Merkel, nel nostro Paese le ambasciate non hanno il diritto di trattare i lavoratori in questo modo» ?.
Si possono umiliare i lavoratori in questo modo ? Bisogna riparare, lo dovete fare !
Ma l’umiliazione ve l’hanno data i lavoratori e nonostante, come si vede, abbiano preso appunto manganellate, perché volevano fare una cosa ovvia: non essendo stati ascoltati dall’ambasciata, dire: «Allora andiamo a chiedere un incontro al Ministero dell’industria, andiamo a sentire, facciamo sentire la nostra voce». Da lei, appunto, volevano venire.
Ed io e il mio collega Airaudo ci siamo detti: andiamo a parlare con chi gestisce la piazza, con i questori che erano in piazza; e abbiamo detto loro: «Guardate, fateli passare, Pag. 116vogliono semplicemente andare lì». E noi lo abbiamo detto con una grande consapevolezza, perché sappiamo chi sono gli operai di Terni.
La loro storia la conosciamo bene: non è fatta di violenza, ma di lavoro ed anche di accordi difficili, nei momenti in cui hanno dovuto subire ristrutturazioni e frustrazioni in questi anni. Ed eravamo sicuri che erano pacifici, tant’è vero che lo erano che, nonostante siano stati maltrattati, insieme ai sindacalisti che erano appunto in prima linea – e non c’erano né bendati, né tanto meno gli ultras – e loro sono in ospedale, alcuni dovevano essere lì insieme agli altri colleghi e lavoratori che sono presenti, ma invece si trovano in ospedale… l’altra umiliazione, dicevo, ve l’hanno data loro, perché hanno fatto il corteo per la città di Roma senza fare niente, solo gridando la loro giusta causa.

E poi avete fatto un altro capolavoro; l’altro capolavoro che avete fatto è che con l’IRAP voi avete fatto una grande cosa: ad un’azienda come Thyssen, che cosa fate ? In cambio di 550 lettere di mobilità, le offrite 7 milioni.

Ecco, questo è un altro grande capolavoro che avete fatto voi, di questo Governo. Un altro capolavoro: anziché parlare di politiche industriali, anziché appunto fare quella cornice che lei diceva, per consentire alle aziende non solo di restare in questo Paese, ma per appunto investire.
Noi chiederemo conto e lo faremo attraverso una mozione di sfiducia al Ministro dell’interno perché quello che è successo oggi è grave. Ed è grave perché la questura di Roma ha detto una falsità e noi siamo pronti a testimoniare che non è così. Non è vero, cari colleghi e colleghe, che i lavoratori volevano occupare la stazione Termini. I lavoratori volevano andare da lei, come poi è stato fatto, e, quindi, questo non lo possono dire. E chi ha sbagliato, deve pagare.
In ultimo, il tavolo della Presidenza del Consiglio urge per fare due cose. Non si possono ricattare i lavoratori che lottano non pagandogli lo stipendio. Bisogna dargli lo stipendio! È una cosa indecente che fa la ThyssenKrupp! Bisogna fermare la mobilità e bisogna dare una prospettiva a questa azienda.

 

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