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Martedì, 30 giugno 2015

Tsipras: nostra proposta era sta accettata, poi la marcia indietro. I greci ora decideranno

tsipras

«Le istituzioni non erano interessate a trovare un terreno comune, piuttosto a imporre misure estreme». Lo ha detto il premier di Atene, Alexis Tsipras, in un’intervista alla tv pubblica Ert domenica a sei giorni dal referendum in cui i greci sono chiamati a respingere o accettare la proposta di accordo raggiunta in Europa il 25 giugno.

«Anche se la nostra proposta finale era stata accettata, le istituzioni hanno fatto marcia indietro minando così la prospettiva di un accordo». «Durante i colloqui con Merkel e Hollande», ha ricordato il premier greco, «ho detto che la loro proposta non era una soluzione sostenibile, ho detto loro di non poter dare una risposta positiva. Ho telefonato prima dell’annuncio del referendum, dicendo che la decisione del governo era la seguente. La loro risposta? Non voglia commentarla, queste discussioni sono più private». «Ma la risposta non è stata negativa, ho chiesto una proroga e nessuno quella sera mi ha detto che non ci sarebbe stata. Non li ho presi di sorpresa, sono io rimasto sorpreso all’Eurogruppo. Ho chiamato anche (Mario) Draghi, pensavo che quella sera ci sarebbe stata la luce in fondo al tunnel».

«La decisione verrà presa dal popolo greco. Se si vuole continuare in perpetuo con piani e misure di austerità che ci renderanno incapaci di alzare la testa, con migliaia di giovani che lasceranno il paese per andare all’estero e tassi di disoccupazione alti noi rispetteremo la scelta, ma non la porteremo avanti».
«Sono ancora convinto che questa scelta», ha aggiunto Tsipras, «la scelta che hanno fatto di impedire» a un Paese di optare per una soluzione democratica, «entrerà tra le pagine nere della storia europea».

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