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Domenica, 1 novembre 2015

Sel: 13,14 e 15 novembre il Roma Days. Cento: tre giorni per ascoltare e raccogliere proposte per il governo della città

campidoglio

Roma non ha più un sindaco. Sono passate ormai più di 48 ore da quanto è accaduto in Campidoglio con le dimissioni di 26 consiglieri che hanno fatto decadere la giunta Marino. Sinistra Ecologia Libertà che è stata parte della maggioranza che ha governato la città, aveva chiesto che il sindaco si presentasse in aula consiliare per ascoltarlo, ma è stato impossibile.

Intervistiamo Paolo Cento coordinatore di Sel Roma per capire da dove si può ripartire dopo quello che è accaduto.

Si è chiusa questa brutta parentesi. Da dove si riparte?
Si riparte dicendo che quanto è successo rappresenta una ferita democratica, che per alcuni aspetti è incomprensibile da parte del Partito Democratico, un giudizio che noi abbiamo definito un furto di democrazia. Ma c’è anche preoccupazione per una ulteriore svolta del Pd che a Roma sembra annunciare e a prepararsi  al partito della Nazione, ancora più spostato a destra. Le firme dei consiglieri del Pd con quelle della lista Marchini e di pezzi del centrodestra romano, sono imbarazzanti per loro ma anche per tanti elettori democratici di sinistra. Questo è quello che accaduto in questi giorni, ma ora bisogna guardare al futuro. Sel è già al lavoro per elaborare e presentare una proposta larga di governo per la città di Roma, che sappia parlare alla sinistra romana e ad un vasto campo democratico di elettori che oggi è disorientato e in ribellione con le scelte fatte dal Pd.

cento-paolo

A Roma si percepisce molta sfiducia, come la si riconquista? Quali possono essere i punti qualificanti per riconquistare un elettorato che rischia di disertare?
In tanto mettendo i partiti di lato e in primo piano una partecipazione larga e democratica. Per questo Sel propone per 13,14 e 15 novembre il Roma Day. Una prima mobilitazione in tutti i quartieri e municipi dove Sel vuole ascoltare, raccogliere proposte e idee per il governo della città dai cittadini romani. Apriremo le nostre sedi e faremo dei banchetti. Vogliamo dire ai cittadini di Roma che devono tornare ad essere protagonisti. La sfiducia che è stata generata da quanto accaduto in Campidoglio può anche essere l’occasione di una riscossa per la città di Roma. Anche perché va detto che la città non è così brutta come è stata dipinta in questi mesi, come quando è stato detto che Roma non ha gli anticorpi. Gli anticorpi a Roma sono i cittadini perbene che fanno il loro dovere. Noi vogliamo ripartire da loro.

Se non bastasse Roma si prepara ad un periodo difficile, c’è il Giubileo che va ad aggiungersi ai problemi che già esistono dai trasporti alla raccolta dei rifiuti…quali i punti programmatici da cui ripartire?
Prima di tutto occorre ripartire dalle periferie. In questi due anni e mezzo sono state messe da parte e noi vogliamo ripartire da qui: mettere la periferia al centro di Roma. Dopo il disastro della giunta Alemanno, perchè non dobbiamo dimenticare porta ancora le responsabilità della situazione in cui si trova la città, dobbiamo recuperare quella cittadinanza romana e anche un po’ di orgoglio di essere cittadini di Roma. E poi dobbiamo ragionare e avanzare proposte di come si può governare una grande città nella stagione dell’austerità. Perché questo è l’altro tema: quello delle risorse economiche. Marino in questi due anni e mezzo si è trovato come primo avversario della sua amministrazione il governo Renzi. Roma non ha preso un euro dal governo e questo ha messo la città in ginocchio. Quindi occorre trovare risorse per fare in modo che il cittadino non paghi per l’assenza di risorse che non sono state date. Roma non può diventare il bancomat del governo Renzi.

Allora si riparte con il primo appuntamento del 13,14 e 15 novembre…
Noi diciamo a tutti i cittadini romani, ai militanti della sinistra e agli attivisti sociali di partecipare per diventare protagonisti di questa città. Dovremo  anche individuare la proposta per un candidato sindaco che vinca le elezioni. Che sia un candidato popolare, laico, di sinistra che sappia raccogliere attorno a se non solo la sinistra ma un vasto campo democratico. Lo dobbiamo fare non con scelte interne di partiti, partitini e gruppi dirigenti, ma coinvolgendo la città e i suoi cittadini.

 

 

Commenti

  • Francesco

    In vista della “Partecipazione larga e democratica” (qualcuno spieghi cosa significa) Sel a Roma si avvia a precipitare sotto il 3 per Cento. Piove nel bagnato…