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Mercoledì, 23 marzo 2016

Almaviva, non si ferma la protesta a Palermo. Palazzotto: governo attivi tavolo per evitare i licenziamenti. SI presenta interrogazione

CORTEO DI PROTESTA OPERATORI CALLA CENTER ALMAVIVA.

«Almaviva Contact decide di licenziare circa 3000 lavoratori e lavoratrici in Italia, senza neanche la garanzia degli ammortizzatori sociali e il governo rimane in silenzio e totalmente indifferente. Il governo attivi subito un tavolo di crisi con i sindacati e l’azienda per individuare soluzioni alternative ai licenziamenti. Esattamente da un anno chiediamo un intervento del governo su Almaviva che scongiurasse una così pesante ristrutturazione». Lo dichiara Sinistra Italiana con il deputato siciliano Erasmo Palazzotto.

«Abbiamo presentato oggi, a firma dell’intero gruppo di Sinistra Italiana alla Camera, l’ennesima interrogazione parlamentare al governo, prosegue l’esponente di Sinistra Italiana, per sapere se il piano di riorganizzazione di Almaviva sia effettivamente dovuto ad una contrazione dei ricavi dovuto alle gare al massimo ribasso e se si intendano escludere tali tipi di gare per le commissioni pubbliche di servizi di customer care, prevedendo la presenza di clausole sociali a garanzia dei livelli occupazionali. Il Governo, continua Palazzotto, deve farsi garante del rispetto delle norme sulla delocalizzazione dei call center, che consente di fermare la fuga di imprese verso Paesi con un basso costo del lavoro. Il lavoro, conclude Erasmo Palazzotto, è prima di tutto dignità, libertà e futuro ed è ciò che Almaviva sta negando a 3.000 uomini e donne con la complice inerzia del governo Renzi».

Intanto a Palermo la protesta non si ferma.  «Da domani partiremo con le assemblee e proteste in tutta la città. I lavoratori sono esasperati e finché non avranno risposte certe non si fermeranno». Ad annunciarlo è Eliana Puma, Rsu Fistel Cisl, nel terzo giorno di mobilitazione dei lavoratori di ALMAVIVA Palermo. Il colosso dei call center nei giorni scorsi ha annunciato l’avvio delle procedure di mobilità per 1.670 dipendenti a tempo indeterminato. Stamani così i lavoratori hanno dato vita a un sit-in improvvisato davanti la sede dell’Enel in via Marchese di Villabianca e a un corteo da via Cordova.

«I committenti devono responsabilizzarsi – dice ancora Puma -, perché non si possono più accettare prezzi così bassi e troppo al di sotto del costo del lavoro. È iniziato il conto alla rovescia dei settantacinque giorni per la trattativa sulla mobilità e la tensione dei lavoratori è alle stelle, perché la convinzione radicata è che a rischio ci sono tutti i 5mila posti di ALMAVIVA Palermo. Non può passare sotto silenzio questa tragedia sociale».

Diverse iniziative di protesta, annunciano i sindacati, verranno organizzate in questi giorni . «Il ministro Poletti ha mostrato disponibilità per affrontare a tutto campo la vertenza dei call center – spiegano Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani, e Francesco Assisi, segretario Fistel Cisl Palermo Trapani -. L’azienda non chiuda le porte andando avanti con questo processo di riorganizzazione. Il governo nazionale, inoltre, deve prendere posizione con i committenti e con l’azienda per garantire il futuro dei lavoratori di Palermo. Serve subito il tavolo nazionale solo per ALMAVIVA Palermo, oltre a quello fissato già per il 18 aprile sulla crisi dei call center».

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