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Venerdì, 22 maggio 2015

Anche la sinistra Pd dice sì a Libera: nelle prossime ore una proposta di legge in Senato sul reddito minimo

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Sì alla piattaforma di ‘Libera’ sul reddito di dignità. Come M5S e Sel, la sinistra Pd sposa la proposta dell’associazione di don Ciotti e promette «nelle prossime ore una proposta di legge in Senato». Ma, come ha spiegato Roberto Speranza, «quello che facciamo oggi non è firmare una Pdl ma l’appello di ‘Libera’ già sottoscritto da diversi parlamentari. Disegnamo un indirizzo politico».

Come ha sottolineato anche Enza Bruno Bossio, che con Speranza e Nico Stumpo ha presentato l’iniziativa, «c’è unità di intenti con Libera e nel merito non abbiamo nessuna preclusione». Si parte dal testo della legge che il Pd presentò a inizio legislatura: «Ma siamo disponibili al dialogo con tutti, perchè quando l’obiettivo è così alto bisogna abbassare le bandierine di parte», come ha detto Speranza. Anche se, ha aggiunto sempre l’ex capogruppo dem, da parte del M5S sino ad oggi c’è stata molta «ambiguità. Da Grillo sono arrivati insulti, da Di Maio aperture. Per me il confronto è aperto senza pregiudizi ma il nostro obiettivo è che la maggioranza e il governo assumano prima di tutti la proposta. C’è una interlocuzione, Poletti si è detto molto interessato. Si lavora su questa traccia».

Libera, da parte sua, ha già chiesto la calendarizzazione del provvedimento al Senato per fine giugno e, subito, un tavolo tra i partiti che hanno sottoscritto l’appello sul reddito di dignità. Ancora Speranza: «La prossima grande iniziativa del governo, dopo l’Irap per le imprese e gli 80 euro per il ceto medio-basso, dovrebbe essere quella di rivolgersi a quella parte di società che vive con disagio. Io mi spenderò per una iniziativa politica nel Pd, di confronto con il governo e le altre forze perchè la questa proposta diventi altro».

Subito un miliardo di euro per quest’anno: poi, a regime, uno stanziamento di sette miliardi. E’ questa la ‘tabella di marcia’ delle risorse da mettere in campo per il reddito minimo proposta da Area riformista. «La crisi ha aumentato le diseguaglianze: oggi in Italia ci sono 16 milioni di poveri e dobbiamo restituire loro una cittadinanza dignitosa», ha dichiarato Bruno Bossio.  «Dopo gli 80 euro e la riduzione dell’Irap, la prossima grande iniziativa che dovremmo intestarci come Pd sta nell’investimento su un altro pezzo della società», ha aggiunto Speranza.