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Martedì, 14 giugno 2016

Contro l’inceneritore a Sesto Fiorentino, 272 medici: ‘fa male alla salute’ . Falchi: impegno al no per i cittadini

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La realizzazione dell’inceneritore a Sesto Fiorentino, popoloso comune alle porte di Firenze, è “una scelta pericolosa per la salute dei cittadini”. Firmato: 272 camici bianchi, tra ospedalieri, universitari, specialisti e medici di famiglia. Di realizzare l’impianto si parla da ben oltre dieci anni: recentemente il lungo e complesso iter burocratico per arrivare al via libera finale è terminato e nulla più impedisce la costruzione del termovalorizzatore, ma il tema è diventato centrale nella campagna elettorale per il rinnovo della giunta comunale a Sesto, che vede contrapposti, al voto di ballottaggio del 19 giugno, Lorenzo Zambini del Pd (che sostiene che non si più fermarne la realizzazione, ma solo sorvegliarne e limitarne l’eventuale impatto ambientale) e Lorenzo Falchi, sostenuto da Sinistra Italiana, deciso a bloccarlo.

Ora nel dibattito si inseriscono i quasi 300 medici firmatari dell’appello: nella piana fiorentina, dove non mancano fonti di inquinamento, sostengono, si dovrebbe andare verso il miglioramento dell’aria e la riduzione della pressione ambientale, non verso progetti come l’inceneritore, autorizzato ad emettere ogni ora 170.000 N/m3 di fumi tossici, e la nuova pista dell’aeroporto di Peretola, che non potranno che comportare un “aumento dei rischi per la salute”.

I camici bianchi definiscono l’inceneritore “una scelta calata dall’alto”, “blindata politicamente”, oltre che autorizzato ad emettere annualmente “cancerogeni per 6,7 tonnellate di particolato totale sospeso PTS (per oltre l’80% costituito da PM2,5, in cui e’ compreso il particolato ultrafine); 134,6 kg. di mercurio, 134,6 kg di cadmio e tallio, 13,5 kg di IPA, nonchè 135 mg di diossine”.

Tra le categorie più esposte ai rischi causati dalla presenza dell’inceneritore, vi sarebbero, ha spiegato il pediatra Massimo Generoso, tra i firmatari del documento, “i bambini: negli ultimi anni la qualità della loro vita è peggiorata: figuriamoci quanto possono stare male se sul territorio spunta un inceneritore, saranno la categoria con le peggiori ricadute. Sarà anche possibile la trasmissione di malattie croniche di figlio in figlio Cosa ci diranno tra 30 anni questi bambini?”, ha detto. E il medico di famiglia Marco Paganini, ha paventato l’ipotesi di contaminazione degli ortaggi nell’area. Ma per il sindaco di Firenze Dario Nardella il dado è tratto: “27 enti sono già stati coinvolti nella procedura di autorizzazione e hanno dato tutti parere favorevole, nel 2007 c’è stata la valutazione impatto sanitario, nel 2014 di impatto ambientale, nel 2015 integrata e poi una valutazione totale ambientale. Il mio primo compito è verificare che si rispettino le regole e verificare che tutti gli enti preposti siano pienamente coinvolti: ancora adesso stiamo facendo un lavoro con la Regione per una valutazione sanitaria aggiuntiva che preceda l’avvio dei lavori”, ha rassicurato il sindaco , sottolineando che “l’aspetto dell’impatto sanitario della struttura è e resta la priorità”.

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Nella foto il candidato a sindaco Lorenzo Falchi

«Ci siamo presi l’impegno di contrastare la costruzione di questo impianto con tutti gli strumenti amministrativi e politici a disposizione. Oggi, ribadiamo questo impegno forti dell’indicazione arrivata col voto, che ha mostrato la ferma contrarietà da parte dei due terzi dei sestesi. E’ un dato oggettivo col quale farebbe bene a misurarsi anche Zambini, invece di giocare allo scaricabarile sulle precedenti amministrazioni per nascondere le proprie responsabilità» è il commento di Lorenzo Falchi.

 

Commenti

  • francesco

    Liberisti, filo-capitalisti,. Inquinatori…
    Il PD e’ un coacervo di reazionari che supera di gran lunga la peggiore DC e il liberalismo berlusconiano. Eppure c’è ancora qualcuno o più di uno (dentro Sel-SI) che si adopera per legittimarlo come Partito di sinistra e progressista…