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Mercoledì, 12 marzo 2014

Cota finalmente firma il decreto che ci porterà alle elezioni il 25 maggio: adesso può andare ufficialmente a casa

Cota ha firmato, adesso è ufficiale: il 25 maggio se ne andrà definitivamente a casa. Finalmente il peggior Presidente che la Regione Piemonte abbia mai avuto si è deciso ad assecondare il decreto di legge che fissa le elezioni in concomitanza con le Europee e le Comunali permettendo alle casse regionali un risparmio che altrimenti non ci sarebbe stato. L’unico rammarico è che anche l’ultimo atto del leghista non sia una mossa spontanea, ma spintanea delineando il poco interesse che ha per i piemontesi e il molto interesse che ha per se stesso.

È stata definita anche la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni piemontesi: 40 seggi saranno assegnati in modo proporzionale, mentre i restanti 10 seguendo il sistema maggioritario. È evidente come alcune province siano sottorapresentate dalle tabelle allegate al decreto stesso: Alessandria avrà 4 seggi, Asti 2, Biella 2, Cuneo 5, Novara 3, Torino 21, VCO 1, Vercelli 2. Questo pasticcio è il risultato della politica dell’immobilismo che alcuni partiti hanno voluto tenere in relazione alla modifica della legge elettorale regionale: è diminuito il numero dei consiglieri regionali, ma il numero di eletti tramite il listino non è calato. Una evidente sottrazione ai territori a beneficio dei partiti. Se le nostre perplessità sui listini previsti dalla legge elettorale nazionale erano fondate (in quel caso i nominati sarebbero 6), pensate su un listino di 10 consiglieri che rappresenteranno il 20% degli eletti.

Senza parlare della solita questione della parità di genere che noi portiamo avanti da anni e che in molti stanno scoprendo solo in questi giorni dando vita a un dibattito che mette in evidenza le contraddizioni di chi si dice portatore delle pari opportunità, ma che nei fatti discrimina le donne e affossa le preferenze.

 

Commenti

  • francesco

    Lascia da parte il pallottoliere per l’assegnazione dei seggi (che sembra il vostro unico chiodo fisso), spiega con chi si schiererà Sel alle prossime elezioni regionali. Sarete con la sinistra di alternativa piemontese, o con il candidato imposto dal PD,Sergio Chiamparino, il garante degli interessi finanziari e dei poteri forti, laici ed ecclesiastici? Questa domanda esige una risposta senza equivoci, e sarà reiterata nel tempo…

  • Angelo

    A parte tutto il resto, l’assegnazione dei consiglieri regionali non è un “chiodo fisso” ma riguarda la rappresentanza dei territori e dei cittadini. Giusto che se ne tenga conto, altrimenti tanto varrebbe eleggere solo il presidente della regione, presidenzialismo spinto che la “sinistra di alternativa” a parole dice di non sopportare…
    Per quanto riguarda le alleanze, non sono piemontese ma spero che SEL riesca a costruire una coalizione di centrosinistra, che in Sardegna ha avuto successo. La scelta giusta di essere all’opposizione del governo nazionale e di appoggiare la lista Tsipras alle europee non deve farci dimenticare che, a livello locale, con l’elezione diretta e in questo caso a turno unico, la priorità deve essere portare il più possibile a sinistra le amministrazioni, se necessario anche in alleanza con il PD.

  • francesco

    Chiamparino è il candidato imposto dal PD, che è l’uomo delle banche e della curia piemontese.E’ Sel che va a destra, altro che spostare a sinistra le amministrazioni…

  • Angelo

    E allora com’è che alle elezioni comunali del 2006 nella coalizione che sosteneva Chiamparino c’erano anche Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani? E forse che SEL non è stata nella coalizione che sosteneva Fassino nel 2011?
    Non vedo spostamenti a destra in una scelta simile. Avrei preferito le primarie, come anche Monica Cerutti aveva chiesto, ma la scelta della data è arrivata troppo tardi.

  • francesco

    Scusa il ritardo . I tempi sono cambiati, i rapporti di forza sono largamente favorevoli ai Poteri Forti, oggi rappresentati ampiamente dal Partito Democratico, almeno in Piemonte. Sel non può fare altro che genuflettersi di fronte ai loro dictat, come dimostra il rifiuto di Chiamparino alla richiesta di primarie.
    L’alternativa è ritornare a Sinistra per ricomporre il fronte di classe.Pena la sparizione di Sel nelle nebbie del governismo fine a se stesso.