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Mercoledì, 8 giugno 2016

Da Boschi numeri in libertà

Boschi-Maria-Elena

Oggi la ministra Boschi rispondendo alla interrogazione di Sinistra Italiana in Aula a Montecitorio ha sparato numeri fuori dalla realtà. Ci ha fornito una descrizione di risparmi largamente teorici ma soprattutto ha smentito quanto messo nero su bianco dalla Ragioneria Generale dello Stato che parla di risparmi di circa 60 milioni di euro l’anno. Poi la sparata più grossa e cioè che secondo l’Ocse possiamo aspettarci uno 0,6 di Pil in più grazie alle riforme costituzionali.

Lo afferma il deputato di Sinistra Italiana Stefano Quaranta, in Aula a Montecitorio nel corso della replica alla Ministra Boschi durante il Question Time di SI sull’impatto economico – in termini di risparmi per la finanza pubblica – del testo di riforma costituzionale.

Dalla Ministra Boschi finalmente abbiamo capito chi è il vero mandante della riforma della Costituzione voluta da Renzi che non sono i cittadini italiani ma le organizzazioni internazionali, il Fondo Monetario, la Cancelliera Merkel, l’Europa delle tecnocrazie che vedono nel tentativo di normalizzare la sovranità del nostro Paese la grande forza di questa deforma costituzionale.

Commenti

  • claudio

    Questo è tutto ciò che sono riuscito a trovare su internet cercando il curriculum del Parlamentare di SEL, così da comprendere meglio le sue competenze e dunque la sua autorevolezza:

    “Ho 43 anni, sono stato segretario regionale di Sel in Liguria fino alla mia elezione alla Camera dei Deputati. Ho sempre avuto la passione per la politica intesa come strumento di miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e come condivisione collettiva di grandi scelte ideali ma anche come percorso di formazione culturale personale. Ho militato fin dai tempi dell’università nella sinistra, arrivandoci attraverso la conoscenza diretta di anziani compagni, figli della Resistenza e dell’antifascismo, che mi trasmisero valori quali l’integrità morale ed il senso di un impegno disinteressato.”
    Non una sola parola circa l’eventuale attività professionale/lavorativa svolta e l’esperienze e/o competenze eventualmente maturate (ed in quali ambiti/settori). L’unico dato che emerge è che è un attivista politico fin dai tempi dell’università e che ha ricoperto cariche politiche in partiti di sinistra. Chiedo a Stefano Quaranta ed a tutti noi, davvero per assumere un impegno così delicato ed importante come il Parlamenentare della Repubblica non sarebbe opportuno avere alle spalle un background più solido? Che autorevolezza possono mai avere le nostre posizioni se non sono supportate da un percorso formativo e lavorativo tali da attestare la nostra competenza nella materia in cui ci esprimiamo. Un conto sono gli obbiettivi un conto sono le capacità. Senza capacità e competenze come possiamo contribuire al raggiungimento degli obbiettivi che ci fissiamo? Senza di esse che contributo possiamo dare a migliorare una legge o a prendere una decisione che avrà ripercussioni su milioni di persone? Possiamo davvero fondare il nostro contributo solo sulla buona volontà? Io credo proprio di no e non a caso è risaputo che proprio delle (mere) buone intenzioni è lastricata la via per l’inferno.

  • Pyotr Alexeevich Kropotkin

    Che cosa è internet la nuova sede della nostra “coscienza critica”? Se provi a digitare il mio nome, nonostante abbia 77 anni, non troverai una virgola che mi riguardi, e sai perché? preferisco dialogare, discutere, far conoscere il mio curriculum lavorativo e politico direttamente ai compagni o non che mi ascoltano. Forse non sarai d accordo ma è proprio internet ed i suoi motori di ricerca che se impropriamente usati hanno rovinato e rovinano la vita, la coscienza, la testa, di tante persone giovani e vecchie. Tutti i media se malamente usati distruggono ciò che c è di buono in una società come la nostra che ancora ha una costituzione avanzata e solidale, ed è per questo che questi provetti ministri e sottosegretari e il loro ducetto vorrebbero vendersela a pochi spiccioli.
    Carlo

  • claudio

    Con tutto il rispetto Carlo, stiamo parlando non di un privato cittadino ma di un Parlamentare della Repubblica Italiana. La fonte che ho utilizzato è il profilo del parlamentare sul sito della Camera dei Deputati, dove il parlamentare stesso è tenuto ad esplicitare se stesso e la sua storia. Ci mancherebbe altro che non si debba sapere chi sono i nostri eletti. Poi nel merito – e se quanto da me riportato è omissivo (non per volontà ma perchè non ho trovato ulteriori informazioni su Stefano Quaranta) mi ricrederò con piacere su quanto precedentemente affermato – secondo te un Parlamentare deve avere competenze e esperienze o basta la qualifica di “militante politico di lungo corso” per poter FATTIVAMENTE contribuire alla gestione ed allo sviluppo del nostro Paese? Hai letto bene, anche SEL ha questa responsabilità, perchè essendo la nostra una Repubblica Parlamentare ogni Parlamentare (anche se al momento in minoranza), con le sue decisioni ha questa responsabilità. Rispondimi su questo, è oculata la scelta di un Partito di selezionare i propri rappresentanti in Parlamento sulla base della mera carriera politica interna (Quaranta era Segretario Regionale di SEL in Liguria) indipendentemente se questi abbiano esperienze, titoli accademici, competenze specifiche o altro (che può essere anche aver fatto per 25 anni l’Operaio, perchè in quel caso si è maturata una solida esperienza sui problemi del mondo del lavoro dipendente)? Diamo degli incompetenti agli altri e poi non abbiamo meno competenze di chi critichiamo? Questo per te è di sinistra o – come credo io – semplice opportunismo e gestione personalistica di un partito?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    E’ incredibile. Su un articolo che parla delle sparate di un ministro, tu non hai altro da dire che attaccare personalmente chi lo scrive. Perché non parli del merito e del contenuto della notizia? Anzi, ti do un suggerimento: cerca su Internet le straordinarie attività professionali/lavorative svolte e l’esperienze e/o competenze eventualmente maturate (ed in quali ambiti/settori) del ministro Boschi. Scommetto che resteremo stupefatti, altro che Stefano Quaranta!

  • claudio

    Io non ho attaccato nessuno, ho semplicemente avanzato una questione politica circa la selezione della classe dirigente di SEL. Il valore di una critica (specie se di carattere generale, come in questo caso) è direttamente proporzionale all’autorevolezza di chi la formula. Per questo, non conoscendolo, mi sono preso il disturbo di informarmi su chi fosse Stefano Quaranta, scoprendo (mi auguro di sbagliarmi non avendo trovato ulteriori e più puntuali informazioni) che la sua competenza sia esclusivamente quella di essere un militante politico di lungo corso. Se così, sinceramente qualche interrogativo si pone o basta essere contro per diventare credibili ed ascoltati?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    “Il valore di una critica è direttamente proporzionale all’autorevolezza di chi la
    formula.”
    Ti sbagli. https://yourlogicalfallacyiscom/appeal-to-authority

  • claudio

    Scusami, ho letto il punto di vista che è espresso nel link che hai indicato, ma non si tratta di alcuna verità rivelata, ma solo di un semplice punto di vista, tra l’altro espresso genericamente e non contestualizzato al mio rilievo che attiene specificatamente la ricerca del consenso in politica e l’amministrazione dello Stato. Certamente anche il parere di un esperto può essere fallace, non è certo mia intenzione sostenere il contrario. Ciò che osservo è che un Partito politico se vuole ottenere consenso e fiducia, come se vuole svolgere con serietà e compiutezza il ruolo di rappresentanza nelle istituzioni che i cittadini gli hanno delegato, occorre selezionare la classe dirigente prevalentemente sulla base delle competenze e capacità acquisite e non sulla mera appartenenza politica. Tale principio a mio avviso vale in generale per TUTTI i partiti (e tutti i partiti, a partire dal PD, lasciano molto a desiderare da quetso punto di vista. In particolare il PD e specificatamente il suo Segretario, nonchè Presidente del Consiglio, ha oggettivamnete fatto una scelta inadeguata e di – mediamente – basso profilo nella scelta di ruoli delicatissimi quali sono quelli ricoperti dai Ministri della Repubblica), ma ha ancor più cogenza per i piccoli partiti che hanno l’assoluta necessità di crescere nel consenso se vogliono incidere sui processi decisionali del paese. Al punto che tale cogenza dovrebbe essere un “imperativo categorico” per chi – da posizione marginale (qual’è un 3-5% di consneso elettorale) si propone di assurgere ad una rappresentanza delle istanze della maggioranza dei cittadini di un paese (dato che è questo il compito che la Sinistra ha volendo dare voce alla parte più debole e fragile del paese che è anche la più consistente numericamente). Dato che “potenzialmente” il bacino elettorale – in termini di potenziali votanti – è il più ampio di tutti (in quanto appunto la Sinistra si propone di rappresentare i più deboli che sono la larga maggiornanza numerica nel paese), se la proposta politica è adeguata (ovvero se l’elaborazione delle proposte/programmi è corrispondente alle reali necessità della parte che si intende rappresentare) e credibile (ovvero ragionevolmente attuabile nel contesto dato) la Sinistra da sola dovrebbe essere di gran lunga il primo partito del paese con percentuali di consenso tro il 60-70%. Certamente l’assimetria del sistema informativo penalizza chi non appartiene al sistema consolidato e questo incide negativamente sul consenso ma non in misura da ridurla di 10/15 volte (se così fosse – se dipendesse tutto dal favore dei media e dal loro accesso – il M5S che è partito da zero e snobbato/osteggiato non avrebbe mai potuto raggiungere percentuali tra il 20-25%, come invece riesce a fare). Dunque un problema c’è (forse più di uno) ed a mio avviso quello più macrscopico è la scarsa qualità – che si traduce in aperta diffidenza – della classe dirigente della Sinistra che NON è credibile agli occhi degli elettori. Certamnete pesano anche le vicende passate ed i rapporti diffiicili e contraddittori con il centrosinistra degli ultimi 20 anni, ma a maggior ragione ciò dovrebbe spingere ad una selezione di alto profilo. Invece nella maggior parte dei casi (la quasi totalità) l’unico merito dei nostri dirigenti è di essere “militanti di lungo corso”, insomma di non aver fatto niente di concreto nella vita che dimostri le loro reali capacità. Se a te questo sembra secondario, a me invece sembra il nocciolo vero della crisi che la Sinistra in Italia sta attraversando e che con ogni probabilità ne determinerà l’estinzione politica.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Il link che ti ho indicato non è un punto di vista, ma una regola fondamentale della logica. La logica è indiscutibile, senza logica nessun teorema potrebbe essere dimostrato e 2+2 potrebbe dare tranquillamente 5. Quindi, l’appello alle autorità è un argomento fallace, punto e fine.
    Detto questo, sono d’accordo con te sul fatto che un partito di sinistra sulla carta dovrebbe avere consensi bulgari ma questo di fatto non succede quasi da nessuna parte, non solo in Italia, e quindi se partiamo da un 30-40% (al posto del 60-70% che avrebbe “sulla carta”) e ridimensioniamo tenendo conto dei media avversi (come tu stesso giustamente rilevi), ecco che arriviamo alle percentuali che abbiamo. Per questo penso che il problema non sia tanto la dirigenza (che pure potrebbe essere un problema, seppur minore, ma su questo non sono in grado di esprimermi), ma proprio il giornalismo d’accatto che abbiamo in Italia. E questo spiega anche le ottime percentuali del M5S: loro hanno basato la loro campagna elettorale sui vaffanculo e sull’odio per la casta, in una parola sul populismo, che ovviamente ha presa su molta gente, non ultimi i giornalisti, che a parole li schifano e li ributtano, ma in pratica sono sempre accorsi ad ogni scorreggia di Grillo. Forse, per farsi “vedere” un po’ di più si dovrebbe fare come loro. Non in senso populista (spero che Sel sia un partito serio, non di buffoni come il M5S), ma a livello di gesti eclatanti, che attirino l’attenzione di questi cialtroni di giornalisti. Come? Ahimè, non posso risponderti, qua si che ci vorrebbero esperti di comunicazione politica, cosa che io non sono. Si potrebbe, che so, occupare qualche edificio pubblico, vedi come corrono i giornalisti! E’ solo un esempio, e forse sbagliato, ma insomma hai capito che cosa intendo.

  • claudio

    Condivido solo in parte il tuo ragionamento. Il salto dal realistico 30-40% al 3-5% non può essere attribuito solo all’ostracismo dei media. Siamo lucidi, ti prego. SEL per quanto non diffusa capillarmente ha comunque un certo radicamento territoriale e non è certo alla sua prima apparizione sulla scena politica (SEL è nata oramai da più di 5 anni), ha governato una regione (la Puglia) ha avuto sindaci capoluogo di regione (Milano e Cagliari), i suoi massimi dirigenti (Vendola in primis) hanno fatto Assemblee pubbliche in praticamente tutte le città sopra i 15.000 abitanti d’Italia, oltrre a tantissime apparizioni TV (molte volte anche in questa ultima campagna amministrativa, in particolare Fratoianni, Aiuraudo e Fassina), etc. Insomma il progetto di SEL è noto a (quasi) tutta la popolazione, indipendentemente dal supporto/ostracismo dei media. La ragione delle profondissime difficoltà – oserei dire strutturali – di SEL sono quelle che ti ho precedentemente illustrato (credimi non ci sono altre spiegazioni logiche) anche in altre mie risposte in articoli diversi da questo: non è credibile il progetto politico, non è credibile la classe dirigente che lo propone o entrambi. La mia personale convinzione (ma è solo un punto di vista) che il problema sia entrambe le cose, ovvero che sia ritenuto poco credibile il programma (non perchè gli obbiettivi siano ritenuti in se sbagliati, anzi, ma perchè non ritenuti realizzabili nelle modalità proposte nel breve e medio termine) e la classe dirigente del partito (non mi stancherò mai di ripeterlo che non ha autorevolezza – in generale, poi ovviamente ci sono eccezioni – perchè non è portatrice di competenze e capacità che la rendano credibile). Sinceramente ti faresti operare al cuore da un infermiere, anzichè da un medico specializzato in cardiochirurgia? Sembra un paragone campato in aria, ma credimi solo in minima parte. In occidente le persone hanno oramai maturato una piena consapevolezza del valore della vita e questo le rende più rispettose di quella altrui ma al contempo più esigenti nelle aspettative e si accontentano sempre meno di promesse vaghe. Dato che l’amministrazione della cosa pubblica è complessa e nessun comune cittadino è in grado (in genere) di capire bene tutte le implicazione di una determinata decisione (dunque dei programmi elettorali quando si chiede il voto), la maggioranza di chi vota lo fà o per mera protesta come forma liberatoria di sfogo fine a se stesso (ed in questo caso è il “vaffa” o il “Roma ladrona” dei tempi andati che la fa da padrona e non c’è nessuna possibilità di intercettare quel voto se non scadendo allo stesso livello) o con spirito costruttivo con il fine di farsi governare nel miglior modo possibile (in quetso caso si orienta sulla base della fiducia/credibilità che ha nel rappresentante politico che sceglie). Qui entra in gioco l’autorevolezza del politico che – specie per un partito che si propone in alternativa a chi governa già (il cui giudizio può basarsi anche su come ha governato in precedenza) – diventa l’elemento discriminante sulla base dle quale si sceglie. La Sinistra ha come missione “il cambiamento dello stato delle cose presenti” partendo dal miglioramento delle condizioni di vita di chi è più svantaggiato, avendo come riferimento assoluto il principio di uguaglianza tra esseri umani. Una missione del genere non potrà mai aver niente a che fare con il “becero” populismo (se lo avesse non sarebbe più sinistra) e dunque l’unico target di elettori a cui possiamo rivolgerci è quello di chi sceglie con spirito costruttivo (e credimi che sono la maggioranza di chi vota, magari con idee completamente diverse dalle nostre e che noi non condividiamo, ma comunque con l’idea che la loro scelta sia la più opportuna per loro) e dunque non possiamo sottrarci alle “forche caudine” della crediblità. SEL non è credibile ed il misero risultato elettorale che consegue ne è l’effetto.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Non sono sicuro che Sel sia così nota ai più. Credimi, c’è un sacco di gente che pensa che Vendola e Boldrini (due degli esponenti più noti, direi) siano del PD. Lo so, sembra incredibile a dirsi, ma ti assicuro che è così. Se il dato di partenza è questo, non posso che imputarlo ai media.

  • claudio

    Non so che dirti, la mia sensazione è diversa ma potrebbe anche essere sbagliata. Non so se esistonono dati statistici in merito (ovvero se SEL abbia mai studiato su basi statistiche il problema e se – in caso affermativo – tali eventuali studi siano consultabili) che potrebbero confortare la mia o la tua tesi, in assenza dei quali non è possibile focalizzare meglio il problema. Intendiamoci non voglio affatto sminuire l’incidenza (dunque la responsabilità) dei media nell’orientamento del voto, tuttavia continuo a considerare riduttivo l’atribuzione tout-court ad essa di ogni responsabilità. Al di là dell’idea che ciascuno di noi ha su cosa e come debba intendersi l’essere di sinistra nel contetso attuale, a mio avviso chi viene selezionato per rivestire ruoli di rappresentanza istituzionale (che assume dunque su di se una responsabilità importante sul destino dei cittadini) dovrebbe avere capacità e competenze di un certo spessore (sono tali anche aver lavorato per 20 anni in una fabbrica come operaio; con competenze non intendo solo percorsi accademici o manageriali), anzichè avere come unica esperienza la mera militanza politica. A me sembra che questo a SEL manchi e che alla fine pesi in misura non trascurabile.