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Venerdì, 10 aprile 2015

De Cristofaro: «Identificare i poliziotti? Il governo blocca la legge»

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«A Genova sono stato testimone di tante violenze. In seguito a quell’esperienza abbiamo deciso di presentare un provvedimento che rendesse impossibile, in futuro, ripetere certi comportamenti». Dopo la condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo, l’Italia torna a interrogarsi sugli abusi del G8. A distanza di quindici anni molti responsabili dell’assalto alla scuola Diaz restano impuniti. «Intanto il governo ha pensato bene di bloccare il mio disegno di legge sull’identificazione degli agenti delle forze dell’ordine». Il senatore Peppe De Cristofaro nel 2001 era uno dei portavoce del Genoa Social Forum. Dopo quelle vicende ha intrapreso una battaglia in Parlamento per introdurre una norma «in grado di evitare altri casi di impunità».

Nessun accanimento nei confronti della Polizia, assicura l’esponente di Sel. «Anzi, l’introduzione di un codice identificativo sui caschi degli agenti permette di riconoscere i colpevoli degli abusi, evitando generalizzazioni che finiscono per colpire chi rispetta la divisa e il Paese». Dopo un lungo iter legislativo, due settimane fa il provvedimento è arrivato a un passo dal voto in commissione. Poi, racconta De Cristofaro, un intervento del ministro dell’Interno ha bloccato tutto. Nel frattempo Sel continua a chiedere l’istituzione di una commissione di inchiesta sui fatti di Genova. «Bisogna indagare sulla catena di comando. Vogliamo sapere perché in questi anni i principali responsabili di quelle vicende sono stati promossi». Ma ha davvero senso aprire un’indagine a quindici anni di distanza? «C’è una commissione di inchiesta sull’omicidio di Aldo Moro – taglia corta De Cristofaro – Se si può fare luce su fatti che risalgono al 1978, non vedo qual è il problema».

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