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Lunedì, 23 maggio 2016

De Petris: Boschi lasci stare i partigiani e smetta di raccontare bugie agli italiani

boschi

“La Boschi farebbe bene a lasciare stare i partigiani e a smettere di raccontare bugie agli italiani. Che si arroghi il diritto di decidere lei come voteranno i veri partigiani al referendum è solo indecente, e lo è anche sostenere che a personalizzare la campagna referendaria, trasformata in plebiscito da Renzi, sono invece le opposizioni”, afferma la capogruppo di Sinistra italiana e presidente del Gruppo Misto al Senato Loredana De Petris.

“Non una sola volta – prosegue la presidente De Petris – Renzi o la Boschi hanno affrontato le critiche di merito alla loro riforma. Si limitano a spargere terrore affermando che se i no vinceranno sarà il caos e a mentire raccontando che la riforma taglia sensibilmente i costi della politica”.

“Quanto alle elezioni amministrative, ripetere che il voto nelle più importanti città d’Italia non riguarda anche un governo presieduto dal segretario del Pd è semplicemente ridicolo, e prova che Renzi e la Boschi hanno paura del voto nelle comunali così come di quello sul referendum. E’ comprensibile che chi è arrivato al governo senza consultare gli elettori abbia paura quando a decidere sono i voti e non i titoli dei media amici”, conclude la senatrice di Sinistra italiana.

Commenti

  • Francesco

    I protagonisti diretti della Resistenza e Liberazione sono quasi tutti passati a miglior vita.
    Chi gestisce le varie sezioni dell’ANPI si attiene alle indicazioni del Partito o movimento di appartenenza. In questo il PD la fa da padrone, e la Boschi lo sa!
    Occupiamoci d’altro, ben più pregnante.
    Cosa c’è di vero sulle assunzioni clientelari da parte di Sel (in giunta con Zedda) nelle varie municipalizzate della città di Cagliari? Il silenzio che si protrae per troppo tempo non è la risposta migliore alle denunce di alcuni organi di stampa dell’isola.

  • Marco

    Non mi risulta che il PD faccia da “padrone” nell’ANPI: certo ci sono tanti iscritti a quel partito, ma chi ha partecipato ai recenti congressi di ANPI di circolo o provinciali ha potuto vedere la grande adesione al documento nazionale (comprensivo del giudizio negativo della Riforma Costituzionale). Cito, come esempio, quello provinciale di Varese (a cui ho partecipato), ma non solo. La conferma, nel Congresso Nazionale, del documento base e della Presidenza di Smuraglia ne è la dimostrazione. Certo che ora i dirigenti del PD tentano un “recupero” (anche con i modi “maldestri e beceri” della Boschi), ma la questione è più complessa. Sanno che il problema per il NO al Referendum Costituzionale non sono i singoli, ma una organizzazione che si sta muovendo

  • Francesco

    D’accordo. Nell’Anpi ci sono ancora delle “isole” non “occupate” dal Partito della Nazione , ma temo ancora per poco. Troppo pesante il ricatto sui contributi elargiti dal governo per mantenerne le strutture territoriali…