Def, Sel: si tagliano i servizi ai redditi più bassi e si usa mannaia con gli enti locali
Il Documento di economia e finanza (Def) triennale che il governo ha esaminato oggi e varerà venerdì prossimo 10 aprile non prevede per il 2015 né tagli di spesa né aumenti delle tasse. Almeno stando alle parole del premier.
Renzi e il ministro dell’Economia mandano messaggi di ottimismo e negano che il governo intenda mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Ma stando alle bozze del documento si prevede una stretta sulle pensioni di invalidità e una sforbiciate alle detrazioni ed esenzioni fiscali. Il che si tradurrà indirettamente in un aumento delle imposte. La spending review dovrebbe valere 10 miliardi, altri 7-8 arriveranno dalla clausola europea sulle riforme strutturali.
«Come sempre siamo agli annunci, alle linee guida, e aspettiamo di vedere le carte scritte. Da una prima occhiata il Def mantiene l’impostazione che piace tanto ai cultori dell’austerità. Renzi deve spiegare ai Sindaci del nostro Paese, a partire dai tanti del Partito Democratico, se ci saranno tagli per gli Enti locali. Tagli che inevitabilmente si scaricheranno sulla fiscalità generale». Lo afferma il capogruppo dei deputati di Sel on. Arturo Scotto.
«Il Def, prosegue il capogruppo di Sel, mantiene intatta la pressione fiscale in alto ma taglia servizi sociali in basso a partire dalla sanità e dai trasporti. Insomma ci troviamo di fronte a un governo di bugie. Sel, conclude Scotto, farà un’opposizione ferma e presenterà le sue proposte alternative alla politica economica di stampo recessivo del governo».
Sinistra Ecologia Libertà





