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Martedì, 4 agosto 2015

Fiumicino, no ad interventi a pioggia: serve un piano straordinario per l’ammodernamento dell’aeroporto

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Sono intervenuto in Aula del Senato in risposta all’informativa del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, sui recenti drammatici fatti che hanno interessato l’aeroporto di Fiumicino.
Alla vigilia del Giubileo straordinario, l’aeroporto Leonardo da Vinci non è solo la porta dell’aria, ma diventa la porta di Roma, il nostro biglietto da visita dell’Italia rispetto al mondo.

Questa è la sfida internazionale che dobbiamo sostenere investendo sul nostro aeroporto intercontinentale, vero e unico hub, attraverso ristrutturazione e ammodernamento, per recuperare il gap che ha accumulato rispetto ai maggiori scali d’Europa e del mondo in termini infrastrutturali e di sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri. Questi sono i temi che i cittadini e le associazioni territoriali, come ad esempio il Comitato Fuoripista, pongono da tempo: non certo la costruzione della quarta pista dell’aeroporto con i conseguenti evidenti rischi di impatto ambientale.

Urgono adeguamento e potenziamento delle strutture preposte a garantire la qualità dei servizi aeroportuali, le connessioni su ferro, collegamenti intelligenti, ripensamento delle aree di parcheggio che consumano territorio prezioso e fragile: definendo un piano straordinario di investimenti specifici solo per l’hub di Fiumicino contro la politica del Piano nazionale aeroporti che inventa aeroporti internazionali solo per equilibri politici.

Alle affermazioni del ministro Delrio che focalizzano l’attenzione sulla garanzia di servizi adeguati, rispondiamo che siamo pronti a lavorare in questa direzione, anche attraverso la costituzione di una commissione d’inchiesta che verifichi gli ultimi venti anni di gestione di Aeroporti di Roma, come richiesto lo scorso 1 giugno da SEL Fiumicino al Governo. Continueremo ad opporci alla speculazione e al consumo di suolo che arrecano un danno a Fiumicino e ad una infrastruttura strategica per il futuro dell’intero Paese.

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