Sei in: Home › Attualità › Notizie › Governabilità a rischio, ambiguità costituzionale e astensionismo elettorale. Questo è l’Italicum. Gli emendamenti di Sel
Martedì, 28 gennaio 2014

Governabilità a rischio, ambiguità costituzionale e astensionismo elettorale. Questo è l’Italicum. Gli emendamenti di Sel

trumpet

L’Italicum è una legge elettorale che racchiude una visione precisa non soltanto del sistema elettorale ma di una rappresentanza politica e, in ultima istanza, dei pesi e delle relazioni tra cittadini, istituzioni e partiti. SEL ha sempre portato avanti l’idea del Mattarellum come soluzione ragionevole, un modello di legge elettorale che in questa fase politica consentirebbe ai cittadini di scegliere sia i canditati che le coalizioni. Una soluzione in grado di garantire partecipazione e governabilità, accantonato perchè, con tutta evidenza, è quanto di più lontano dagli obbiettivi delle larghe intese.

Anche solo il fatto di non poter discutere questa proposta in Parlamento conferma la propensione allo svuotamento del ruolo parlamentare: la legge è stata scritta e preparata fuori dalle Istituzioni, obbligando le camere a fare da passacarte. Eppure, la Consulta era stata molto chiara nella sua pronuncia, affermando che è il valore della rappresentanza quello in pericolo e che necessita di essere ristabilito. L’appello dei 29 costituzionalisti, tra cui Stefano Rodotà, ricorda tutti i pericoli di anticostituzionalità di questa proposta di legge e invita Matteo Renzi a un ripensamento completo. Secondo i giuristi, la proposta dell’Italicum “consiste sostanzialmente, con pochi correttivi, in una riformulazione della vecchia legge elettorale e presenta perciò vizi analoghi a quelli che di questa hanno motivato la dichiarazione di incostituzionalità ad opera della recente sentenza della Corte costituzionale. […] La bozza consiste in una riedizione del Porcellum, che da essa è sotto taluni aspetti – la fissazione di una quota minima per il premio di maggioranza e le liste corte – migliorato, ma sotto altri – le soglie di sbarramento, enormemente più alte – peggiorato.”

Se l’obbiettivo di Matteo Renzi era rispondere alla perdurante crisi della politica, acuita dall’escalation anti-politica del M5S, non sarà l’Italicum a risolvere il problema di fiducia che mina le basi del nostro sistema rappresentativo. L’Italicum infatti incoraggia l’astensionismo, non avvicina gli elettori, bensì li allontana. Favorire questo corso significa portare un danno ulteriore al prestigio, già ampiamente eroso, delle Istituzioni.

Si vede dietro al meccanismo dell’Italicum un’aspirazione politica al modello anglosassone, l’idea di un bipartitismo con grandi partiti-contenitori. Un’evidente stortura se inserita nel contesto italiano, che ha diversa storia e diverse caratteristiche, tenuto anche conto che nell’ultima tornata elettorale ai due primi partiti italiani si è aggiunto il M5S. Dall’Italicum verrebbe fuori una specie sistema tripartitico.

Nello specifico, gli emendamenti di SEL al testo dell’Italicum riguardano:
– un ripensamento generale di circoscrizioni e collegi tenendo conto dell’omogeneità dei territori. Le tabelle proposte dall’Italicum ora ricalcano il vecchio Mattarellum, con zone accorpate in maniera confusa. Le circoscrizioni siano decise da una commissione bicamerale e non dal Governo;
– l’abbassamento delle soglie di accesso al Parlamento dal 12% al 6% per le coalizioni di liste, con almeno una lista collegata al 2%;
– l’innalzamento della soglia per il premio di maggioranza al 40%;
– l’equa alternanza tra i capolista per uomini e donne, in modo che nessun genere sia rappresentato per più del 50%, nell’ottica della democrazia paritaria;
– l’ineleggibilità in caso di conflitto di interessi;
– un tetto alle spese elettorali, di modo che siano vagliate dalla Corte dei Conti e non dal Collegio regionale di Garanzia, sia in fase preventiva che in fase consuntiva.

dal sito SelMade

Commenti

  • Fausto

    ma non avete proposto anche un emendamento per abbassare dal 5% al 2% la soglia per i partiti della coalizione? E per abbassare quella dell’8% per i partiti non coalizzati al 3%

  • Sabato

    C’è scritto : sbarramento per le coalizioni dal 12 al 6 con lo sbarramento interno al 2% . Per i partiti non coalizzati non so nulla , ma potrebbero presentarsi come coalizione avendo almeno il 6%

  • davide

    Penso che una soluzione ragionevole sarebbe quella che prevede una soglia di sbarramento al 5% per tutti i partiti ,che siano soli o coalizzati con altri,se superi il 5% entri in parlamento, che tu sia solo o coalizzato,se rimani sotto sei fuori.Il premio di maggioranza a soglie alte sopra il 45%.Si potrebbe riconoscere a chi ottenesse quasi la maggiranza dei voti validi,un bonus per non dover sottostare a chi ha un numero di voti di molto inferiore .Preferenza unica,possibilità di candidarsi in un’unico collegio,primarie obbligatorie per tutti i candidati,severe norme sulla candidabilità di chi è in qualunque modo compromesso con la giustizia con particolare riguardo ai reati contro la pubblica amministrazione.