Sei in: Home › Attualità › Notizie › Grecia, ok al prestito ponte dall’europgruppo
Giovedì, 16 luglio 2015

Grecia, ok al prestito ponte dall’europgruppo

europa

I 28 Paesi Ue hanno raggiunto un accordo di principio sul prestito ponte alla Grecia da 7 mld e l’annuncio ufficiale sarà dato domani. Lo scrive Bloomberg mentre la Commissione Ue afferma che il voto del parlamento Greco è arrivato ‘in tempo e in modo soddisfacente’. L’Eurogruppo da parte sua ha dato il via libera ”di principio” al terzo salvataggio Esm.

Restano però  gravi strascichi nella maggioranza per il no di molti parlamentari di Syriza. Per questo Tsipras lavora ad un rimpasto di governo da completare ‘entro pochissimi giorni’ e il ministro dell’Interno Voutis annuncia nuove elezioni ‘tra settembre e ottobre’. Il Board della Bce ha alzato l’Ela di 900 milioni, ha spiegato Draghi, ‘dopo il voto del parlamento greco’.

 

Commenti

  • Carlo47

    Altri soldi, urgenti, ma comunque che si vanno a sommare ai debiti precedenti.
    Ormai i Greci sono a posto per minimo 100 anni a pagare debiti, a volte non dovuti.
    Non dovuti, come quei prestiti passati che non sono mai arrivati in Grecia ed i cui soldi si sono fermati nelle banche tedesche e francesi, che ora li richiedono nuovamente perché gli sono stati dati in nero.
    Questa è la grande Europa Unita, unita nell’arraffo e nel soggiogare i Greci, ora con la connivenza di Tsipras che li ha traditi da politico incapace.
    Usciamo da questa UE dominata dalla Grande Germania Nazionalista di sempre.
    Facciamo dell’uscita dalla UE e dall’Euro un tema di Sinistra, non lasciamolo alle destre!

  • francesco

    Carissimo Carlo, se l’Europa semplicemente non ti piace (giudizio oltre che rispettabile condivisibile ed anch’io penso che l’Europa debba profondamente cambiare) ma la consideri così negativa da desiderare e promuovere l’uscita da essa e dall’Euro ti do una bella notizia, non devi aspettare nessuna “rivoluzione” puoi fin da oggi trasferirti in un paese non UE e vivere felicemente non soggiogato da nessuno. Certo se non ti piace l’UE dubito possano piacerti gli USA (dove alcuni meccanismi competitivi sono ancor più accentuati e dove il welfare è privato e sostanzialmente a carico dei bilanci familiari) o la Cina e l’ex Unione sovietica (se, come suppongo, ami le libertà individuali e vuoi essere libero di esprimerti e fare le scelte personali in ambito affettivo liberamente) per il resto non hai che l’imbarazzo della scelta a partire dai più vicini come sentimento politico (il Sud America a partire dal Brasile dove sicuramente ci sono ottime prospettive di crescita ma povertà, diseguaglianze sociali, mediocrità dei servizi sanitari, servizi pubblici di scarsa qualità rispetto ai nostri, violenza e criminalità diffusa sono all’ordine del giorno in più o meno tutti i suoi stati – il Brasile è una federazione di stati più o meno come l’Europa – e ti sto parlando della parte migliore più proghedita e con migliori aspettative di vita del sud america dato che in Venezuela tutto è praticamente razionato, in Argentina – culturalmente la più europea – gli effetti della crisi hanno fatto saltare il buon livello di vita raggiunto ante default 2002 ed adesso è arretrata dietro al Brasile, mentre gli altri paesi sono sicuramente più sicuri ma la povertà e soprattutto la scarsità di servizi pubblici di qualità – rispetto agli standard europei – è la regola) per finire a qualsiaisi paese del continente africano o del sud-est asiatico (con alcuni paesi sicuramente con buone prospettive ma per molti aspetti, servizi e violenza in primisis, vale quanto detto per il Brasile). Certo ci sono anche l’Australia e il Giappone dove gli standard di vita sono alti ma ti assicuro che il costo della vita è 2-3 volte il nostro (dunque se hai una pensione europea o se non hai una specializzazione e conosci la lingua a livello professionale e sei costretto a fare lavori prettamente manuali di potrai permettere molto meno che in europa, senza contare che in questi paesi la sanità è prevalenetemente a carico del cittadino/utente e non della collettività come da noi, ovvero se non ti puoi permettere un buon ospedale devi accontentarti di ciò che passa il convento, ops il portafoglio e non come in Italia dove ti puoi far ricoverare nella struttura pubblica che reputi più idonea per risolvere la tua malattia).
    Dunque se non vuoi l’Europa accomodati pure senza indugi. Perchè a pensare ad essere splendidi con i soldi degli altri bastano e avanzano gli ipocriti e falsi alla Salvini.
    Francesco l’altro