Sei in: Home › Attualità › Notizie › Il bene della città è sacrificato in nome di interessi personali, degli equilibri del partito democratico
Venerdì, 10 aprile 2015

Il bene della città è sacrificato in nome di interessi personali, degli equilibri del partito democratico

piccioni

Abbiamo il dovere di parlare ai cittadini il linguaggio della chiarezza e non il politichese. L’esclusione del nostro movimento Lamezia Insieme, di Sel e di Lista Città dalle primarie di domenica prossima può essere definita in un solo modo: un sopruso in spregio a ogni regola e un atto di prepotenza politica!!! Ignorando tutti i colloqui politici avvenuti nei giorni precedenti, proprio alla vigilia di Pasqua, il presidente del comitato organizzatore per le primarie, con un comportamento alla Ponzio Pilato, si è lavato le mani di fronte alla nostra richiesta formale di partecipare alle primarie in nome dell’unità della coalizione e del bene della città. Si è appigliato strumentalmente a questioni tecniche e regolamentari rimandando il tutto a non meglio identificati rappresentanti politici della coalizione, dimenticando che in queste primarie le regole sono state ripetutamente violate e disattese. In particolare ammettendo alla competizione un candidato che, a differenza nostra, non ha raccolto le sottoscrizioni per la candidatura e non ha condiviso il percorso fatto dagli altri candidati. Un atto di prepotenza politica che rompe un’alleanza di governo che in 10 anni ha riscattato l’immagine di Lamezia in tutta Italia, scrivendo una pagina di buona politica e di buona amministrazione per la nostra città. E’ inconcepibile che questa rottura avvenga nel Comune calabrese più grande in cui si andrà a votare il prossimo 31 maggio, con il rischio reale di riconsegnare Lamezia al centrodestra e far tornare la nostra città indietro di 10 anni, liquidando come nulla fosse un’esperienza di buona amministrazione guidata da Gianni Speranza della quale il Partito Democratico è stato, che lo ammetta o no, diretto protagonista. Una scelta scellerata e incomprensibile soprattutto alla luce di una situazione regionale che vede Sel nella maggioranza che sostiene la giunta regionale di Mario Oliverio e che, nei maggiori comuni calabresi, vede Sel in coalizione con il Partito Democratico alle prossime amministrative.

Il mio obiettivo prioritario è stato sempre quello di favorire l’unità del centrosinistra, creare le condizioni per costruire una coalizione in grado di presentare una proposta autorevole e credibile per il governo della città. Anche quando il 4 marzo scorso ho scelto di non partecipare alle primarie, perché ritenevo ci fosse il rischio concreto di inquinamento del voto da parte del centrodestra e perché non mi riconoscevo in uno scenario politico segnato soltanto da polemiche e contrapposizioni personali, l’ho fatto per dare voce e forza a quello che il popolo del centrosinistra lametino ci chiede: unità e coerenza, meno polemiche e più proposte concrete per la città. La scelta del Pd di tenerci fuori dalle primarie, dopo aver espresso pubblicamente la nostra intenzione di rientrare e aver formalmente avanzato richiesta tanto al comitato organizzatore quanto ai rappresentanti politici della coalizione, li ha stanati: non è Rosario Piccioni che vuole sfasciare la coalizione, ma è il Partito Democratico che con un atto grave di arroganza e prepotenza politica rischia di consegnare la città al centrodestra.

Questo deve essere chiaro a tutti e soprattutto ai cittadini: se al ballottaggio arriveranno due candidati del centrodestra, è frutto di una chiara scelta del Partito Democratico.

Il 4 marzo scorso ho scelto di non partecipare alle primarie e i fatti hanno dimostrato la validità di quella scelta: il Pd lametino è stato commissariato, alcuni candidati si sono ritirati, il percorso delle primarie si è rivelato una commedia da prima repubblica di eterni rinvii, equilibrismi e tatticismi da vecchia politica. Subito dopo la scelta del Partito Democratico di convergere sulla candidatura di Enzo Richichi, un esponente del Pd lametino recatosi appositamente presso il mio punto di incontro, mi ha chiesto se avessi voluto rivalutare la mia partecipazione alle primarie e se Soriero poteva contattarmi. Io ho risposto: perché no? Nella settimana prima di Pasqua, ci sono stati incontri con i dirigenti del Pd lametino e con gli altri candidati alle primarie ai quali ho ribadito la mia volontà di partecipare alla competizione. Ho incontrato due volte il commissario del Pd lametino Soriero e lo stesso Enzo Richichi i quali mi hanno fatto intendere un dato politico fondamentale: l’indirizzo del Partito Democratico è quello di segnare una discontinuità con l’amministrazione Speranza e privilegiare il rapporto con il “centro”, in linea con quanto accade a livello nazionale. Anche ieri nella sua iniziativa pubblica, Francesco Grandinetti parla di un “accordo” che avrebbe visto protagonisti i vertici regionali del partito democratico. Il popolo di centrosinistra deve sapere qual è il contenuto di questi accordi, quale sono “le postazioni” ambite da Grandinetti per poter verificare il rispetto di questi accordi: se si tace su questo, siamo alla vecchia politica, agli accordi “sottobanco” e ai tatticismi fatti solo per garantirsi una sistemazione con il probabile vincitore.

Il bene della città è sacrificato in nome di interessi personali, degli equilibri del partito democratico e dello stesso Soriero che vuole tornare a Roma con l’obiettivo raggiunto di avere un candidato con il brand del Pd, indipendentemente da quello che sarà l’esito delle vere elezioni del 31 maggio.

Si capisce allora che le primarie sono svuotate di significato politico e non sono più primarie del centrosinistra, ma primarie del Pd, perché tutti i candidati sono o tesserati del Pd o vicini all’area del partito democratico. Siamo di fronte a un atto di discriminazione grave.

Anche il segretario regionale di Sel Mario Melfi e il Circolo lametino di Sel, che sin dall’inizio hanno sostenuto il nostro movimento, hanno espresso chiaramente la loro posizione ribadendo la nostra esclusione dalle primarie è incomprensibile e deleteria per il centrosinistra. Vogliono che il candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra abbia necessariamente la tessera del Partito Democratico, in una logica da vecchia politica che mette alla porta tanti cittadini, in particolare tanti giovani, che in questi mesi si sono avvicinati per la prima volta alla politica e con passione e impegno desiderano dare il loro contributo per il futuro di Lamezia.

E’ per loro, per l’entusiasmo che cresce di giorno in giorno intorno al nostro progetto, per le sollecitazioni di tanti cittadini che hanno subito sostenuto la mia scelta e mi incoraggiano ogni giorno nel proseguire questo percorso, che vado avanti. Già da questo fine settimana continueremo con le iniziative per far conoscere il nostro progetto città e per raccogliere gli stimoli di tanti cittadini che come noi credono che fare politica sia il servizio più bello nei confronti della propria comunità. Non posso dire ora dove porterà questa strada, ma certamente sarà una battaglia di buona politica, che farà la differenza in questa campagna elettorale e getterà semi di un impegno pulito, trasparente e onesto di una nuova generazione di lametini che desidera mettersi a servizio della propria comunità.

 Nella foto Rosario Piccioni

Commenti

  • Dario

    I’m centrosinistra non esiste. È un termine bruttissimo, servono ideologie e schieramenti puri e pregni di significato: ovverosia di sinistra, come Syriza, Podemos, Die linke, Izquierda unida e Front de Gauche. Continuo l’elenco?

  • francesco

    Il “linguaggio della chiarezza” presupporrebbe la denuncia del PD quale pilastro fondamentale della restaurazione capitalistica , nell’attuale fase storica della globalizzazione.
    Ma noto con rammarico che da questo orecchio non volete sentire. E continuate a elemosinare accordi con questi servi del Potere come già visto alle regionali, nonostante ci fosse in campo un’alternativa al “centrosinistra” – l’Altra Calabria” (Alba, Azione Civile, PRC) che ha preso 10 mila voti (1,30 %) nonostante l’oscuramento riservatale dai mezzi di informazione.
    A questo punto, non resta che augurarvi: buon matrimonio e…seggi maschi!