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Mercoledì, 5 agosto 2015

Indennità parlamentari, Goldrake e Di Battista

“Oggi si discuteva del bilancio della Camera, e quindi – fra le altre cose – di indennità dei parlamentari. Nel fuoco della più consueta (ormai) polemica frontale scatenata dal Movimento Cinque Stelle, ascoltando quante cose (ponti, strade, fondi per la Pmi, lotta alla precarietà, reddito…) i miei colleghi pentastellati ci spiegavano di riuscire a fare con le nostre remunerazioni, ho pensato a Goldrake Ufo Robot, il mitico cartone della trilogia (Mazinga, Grande Mazinga, Goldrake) che sbarcò sulle reti televisive italiane al principio degli anni ’80. Ed ho pensato a Niccolò (mio figlio di sei anni) a cui ho regalato un modellino acquistato su ebay direttamente dal Giappone.

Perché in effetti solo Goldrake avrebbe potuto fare tutte queste cose con una indennità parlamentare.

Ho anche pensato che io dai miei diciasette anni a oggi, fino a giungere in questo palazzo, ho sempre fatto politica con “zero lire, zero euri”… ma se siete curiosi guardate il video.”

Commenti

  • Chiara Farigu

    Beh, non sarà Goldrake, ma una cosa è certa: loro, i pentastellati, rinunciano a gran parte dei loro emolumenti. E con questi sopperiscono dove fallisce la politica. Michele, piuttosto che dileggiarli, ne seguirei l’esempio. Non sono una grillina. Proprio per questo so discernere. E oggi, loro, sono sulla retta via … sulla Via dell’ Onestà. Salutami la Pannarale, splendida donna e politica di razza. Passionale, onesta, una Goldrake in gonnella.

  • giuseppe

    Come tutti sanno fare politica costa. Tenere aperto un circolo seppure minuscolo ha i suoi costi, stampare dei manifesti costa, organizzare un evento o un comizio in campagna elettorale costa ecc. ecc.Per cui non tutti hanno un comico che mischia spettacolo e politica e se anche fà una scorreggia tutti i giornali e i media ne parlano. Per cui è giusto che occupando, per elezione, cariche pubbliche si venga adeguatamente remunerati. Certo essere eletti perchè i cittadini segnano un simbolo o un brand (marchio) senza fare campagna elettorale in prima persona è semplice. Poi stare in parlamento a fare i robot seguendo gli ordini provenienti dalla liguria o dallo staff di Casaleggio è facile. Però mentre gli uomini hanno necessità di mangiare, vestirsi, accudire e provvedere alle necessità della famiglia e fare politica nei territori ai “robot” serve solo un pò di energia.

  • silvia acquistapace

    purtroppo la famosa via dell’Onestà è fatta con una certa approssimazione, difficile da percorrere per la pendenza, si ercorre a senso alternato e presenta non poche problematiche come sa chi l’ha percorsa. L’onestà non basta a fare una strada fatta bene. Servono anche competenze tecniche sofisticate. Inoltre penso che chi fa politica debba essere opportunamente rmunerato per non essere corrompibile e se si ritiene che in italia gli emolunmenti siano troppoelevati siproponga di abbassarli per legge

  • mimmo

    Penso che sia assolutamente importante che anche persone di modesta condizione economica possano rappresentare gli elettori e per questo avere una decorosa retribuzione.Fare il parlamentare bene,comporta anche spese di documentazione,incontri,assemblee,viaggi,indagini,etc.Lo so bene,conosco un deputato e so come usa il suo compenso.Personalmente credo anche che una indennità vitalizia debba essere corrisposta,a meno che si pensi che uno riprenda il lavoro dopo anni come se niente fosse

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Infatti, i grillini e chi li sostiene su questo punto vaneggiano. L’art. 69 della Costituzione garantisce un’adeguata retribuzione ai parlamentari (“I membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge.”), proprio per le ragioni qui esposte da te e da altri. Per quanto riguarda il vitalizio, piano, visto che l’art. 51 recita “Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.”

  • Bruno Franchi

    In Italia si sta verificando la
    nascita di una nuova paura verso il diverso, che non viene da fuori, ma nasce
    da dentro, grazie ad un uomo ed un altro uomo, che hanno fondato un movimento
    politico del tutto inaspettato non conforme da tutti i movimenti e partiti che
    la democrazia rappresentativa permette di fondare, come legittima la
    costituzione italiana a chi vuole attraverso associazioni o partiti concorrere
    nel fine di lavorare al bene della collettività. La nuova paura, è una paura
    sistemica verso un pensiero estraneo ed pericoloso per tutti quelli che credono
    nella democrazia rappresentativa come forma di governo nella quale gli aventi
    diritto al voto eleggono dei rappresentanti per essere governati. Tale pensiero
    mai applicato diventa pericolosissimo se dalla teoria passa alla realizzazione pratica
    se legato ad un movimento di cittadini che si fa Stato per risolvere
    direttamente il problemi senza la delega politica. Chi crede nel sistema ha
    paura del nuovo, perché non vuole rinunciare al conosciuto, per continuare a
    tenere i cittadini lontani dal potere, ma lasciarli illusoriamente liberi di
    credere che il voto in se dia loro potere di scelta. Ma che questa scelta possiede
    in sé il problema stesso del perché la democrazia rappresentativa, è entrata in
    crisi degenerando in tutte le forme patologiche che il bisogno nevrotico
    attraverso il viatico politico i candidati tradiscono gli ideali laici e
    religiosi per gratificare ciò che nascondono pubblicamente ai cittadini che li
    hanno eletti per fare esclusivamente i loro interessi. Questo legame
    democratico illusorio tra il cittadino e la politica che lo governa, si basa
    sulla dipendenza patologica dall’autorità, e la dipendenza dal bisogno
    nevrotico da parte dei politici cui si identifica, ha fatto sì che un sistema
    ideato per far funzionare uno Stato attraverso la divisione gerarchica dei
    ruoli dove il cittadino sta alla base della piramide di tale sistema, sia
    oggetto di cambiamento da parte del nuovo pensiero emerso dopo decenni dove la
    degenerazione politica della rappresentanza politica ha portato alla più grave
    crisi sociale ed economica della storia della Repubblica Italiana. La
    Grillofobia o grillinofobia, nasce dalla paura di cambiare, che non è diversa
    dalla paura più radicata dell’extracomunitario che le forze interne più
    nazionaliste che sono parte del sistema non accettano l’umanità diversa perché vista
    come un nemico da cui difendersi per non perdere il proprio piccolo mondo costruito
    in secoli di storia. E’ paradossale che chi non ha paura dell’umanità diversa
    che sbarca in Sicilia poi abbia paura dell’umanità interna vedendola come il
    nemico da cui difendersi per non perdere il proprio piccolo mondo patologico a
    propria immagine. La paura del M5S come si legge tra le righe di questo
    articolo è palese, perché in fondo Grillo fa paura perché nessun politico, di
    destra, sinistra e centro, dirà mai al cittadino che gli paga lo stipendio, di
    responsabilizzarsi di cambiare la propria esistenza patologica, poiché a cosa
    servirebbe la Politica, il sindacato, il padrone, ogni tipo di autorità a cui
    aggrapparsi per vivere, se il cittadino cambiasse se stesso. Grillo fa paura
    proprio perché vuole questo cambiamento radicale che la gente deve fare
    individualmente se vuole davvero il vero cambiamento di una nuova fase
    evolutiva verso una umanità consapevole e libera da qualsiasi autorità a cui
    aggrapparsi patologicamente per vivere. E chiaro che il sistema patologico farà
    di tutto attraverso in chi crede in questo sistema e ne trae benefici piccoli o
    grandi, poiché la Peste Emozionale organizzata odia tutto ciò che è vivo perché
    gli ricorda la vita libera che ha perso e userà ogni mezzo legale è illegale
    per distruggere Grillo e Casaleggio e il M5S, come ha sempre fatto da milioni
    di anni per difendere i suoi sistemi patologici a sua immagine.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Macchè. Grillo fa paura perché parla tanto di democrazia partecipata, e poi censura senza pietà chi non é d’accordo con lui, e se non basta manda i suoi picchiatori del web. Grillo fa paura perché si nasconde dietro ai suoi referendum sulla rete, ma non dà nessuna garanzia sul fatto che i risultati di questi referendum non siano manipolati dalla Casaleggio Associati. Grillo fa paura perché i suoi parlamentari hanno un vincolo di mandato (cosa incostituzionale), e non con i cittadini ma con Grillo stesso. Grillo fa paura perché quando parla di immigrazione pare la Lega. Grillo fa paura perché sparla di uscire dall’Euro e dall’Europa citando economisti che sarebbero d’accordo con lui (balle, è stato spesso smentito dalle persone che cita, e mai confermato). Grillo fa paura perché, con la scusa che è un comico, parla sempre di violenza dagli “onesti” sui “disonesti”. Lo fanno anche i suoi picchiatori del web, e quelli non sono comici. Grillo fa paura perché quando vede i topi di fogna di Casapound li invita nel suo movimento, dicendogli esplicitamente che le loro idee vanno benissimo a casa loro. E Grillo fa paura perché, quando qualcuno gli mette i bastoni fra le ruote e non vuole cedere, manda i suoi sgherri a minacciarlo, e non più solo sul web.

  • alberto ferrari

    Grillo fa paura perché sta pretendendo di sostituire il balcone di Palazzo Venezia con un “click” sul Web chiamando poi tutto questo “democrazia diretta” . Del resto anche tutta la linea imposta suo movimento che rifiuta la dialettica democratica puntando solo alla maggioranza assoluta richiama, forse inconsapevolmente, molto alla memoria quegli infausti proclami e si allontana da una vera democrazia che è comunque sempre confronto.

  • Littorio Mangano

    @Detestor:disqus mi è venuta nostalgia e cercando su google ti ho ritrovato sul sito di Sel. Vabbè bando ai sentimentalismi e torniamo a bomba,pardon a beppe.Scrivi che Grillo fa paura perché i parlamentari hanno un vincolo di mandato non con i cittadini ma con lui.Bè permettimi di dissentire giacché nel corso degli ultimi 2 anni decine e decine di eletti nel M5S non si sono fatti problemi a compiere il fatidico salto della quaglia in direzione di lidi più accoglienti e remunerativi sotto tutti gli aspetti senza subire pestaggi ne mediatici ne fisici.
    Gli stessi referendum della rete dietro i quali lo accusi di nascondersi saranno sì poco certificati, ma in più di un’ occasione vedi legge sull’immigrazione e incontro con Renzi (con relativa figura di merda) ebbero esiti tutt’altro che graditi.E anche il parallelo con la Lega mi pare un tantino forzato dal momento che fin’ ora non ho visto nessun grillino cavalcare né la cosiddetta emergenza immigrazione né i vari episodi di cronaca nera presenti su tutti i quotidiani e telegiornali.

  • Littorio Mangano

    oh detto questo non c’è dubbio che certi atteggiamenti siano a dir poco inquietanti e in alcuni casi rimandino al Grande Fratello narrato da Orwell, ma più che pulsioni autoritarie sembrano rutti.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Ciao Littorio, beh senza pestaggi mediatici lo dici tu, fatti un giro sul blog di Grillo o ascolta che ne dicono i “fedeli” del movimento e poi mi dici. Per quanto riguarda i referendum, finchè sono gestiti in quella maniera da Casaleggio non potranno mai essere attendibili. Per il resto, la posizione di Grillo sull’immigrazione è nota a tutti e tranquillamente assimilabile a quella leghista, poi è ovvio che, a differenza della lega, non è il loro cavallo di battaglia.
    In ogni caso, il senso del mio commento a te dovrebbe essere ancora più apparente, conoscendo tutta la storia dall’inizio.
    Per quanto mi riguarda, invece, il sito di Renzo purtroppo è fermo da parecchio, e l’altro forum che frequentavo ha trasformato il suo scopo da critica-satira sul M5S a piattaforma di propaganda renziana. Sul Fatto, come sai, sono bannato a vista, ormai scrivo solo qui, sul blog dell’unico partito che, pur con tutti i suoi difetti (che non manco di evidenziare, mi conosci), rappresenta attualmente a mio parere l’unica speranza per il nostro paese.