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Mercoledì, 18 giugno 2014

Intervista a Gianni Speranza: «Cambiamo la Calabria»

giannisperanza

Intervista a Gianni Speranza sindaco di Lamezia, ex coordinatore regionale di Sel e candidato alle regionali in Calabria pubblicata sul quotidiano il Manifesto.

In Calabria in autunno si torna alle urne: elezioni regionali anticipate dopo le dimissioni forzate dell’ex presidente Peppe Scopelliti (Ncd), fresco di “trombatura” alle Europee e ai ferri corti col suo partito, tanto che si parla di un suo veloce rientro in Forza Italia. A sinistra le cose non vanno tanto meglio. Primarie sì, primarie no, e sopratutto gran ressa di candidati a caccia della nomination. Gianni Speranza (Sel), sindaco di Lamezia Terme, si è dimesso da coordinatore regionale del partito di Vendola per dedicarsi anima e corpo alla gran corsa verso le regionali.

Sindaco Speranza, il dibattito sul futuro della sinistra, rinfocolatosi dopo le europee dentro e fuori la Lista Tsipras, in Calabria si interseca con la campagna elettorale per le regionali. Non rischia così di tarparle le ali, di essere, insomma, zavorra nella sua corsa al voto? E cosa pensa della decisione di Barbara Spinelli di tornare sui suoi passi, prendersi il seggio europeo e sacrificare Furfaro, suo compagno di partito?
La Calabria ha bisogno di cambiare, davvero. Chiudere definitivamente con  la pessima esperienza del centro destra guidata da Scopelliti, finita così ingloriosamente,  e anche con il “partito unico regionale trasversale” che sembra  non voler mollare la presa sulla Regione portandola all’asfissia . Dopo due mesi dalla condanna di Scopelliti ancora il Consiglio Regionale non è stato sciolto. Non si sa quando si vota . Magari fosse certo l’autunno. Stanno facendo di tutto per arrivare alla scadenza della primavera 2015. Si è votata una legge elettorale apertamente anticostituzionale, sulla quale sarebbe bene avere un attenzione nazionale, che prevede addirittura uno sbarramento al 15% e contraddittoria sulle circoscrizioni provinciali. Da Sindaco della  città più grande governata dal centrosinistra, ho pensato di mettere a disposizione di questa esigenza profonda di cambiamento, se ci saranno le primarie come io mi auguro, la  mia candidatura  a Presidente della Regione.

Voglio contribuire a rinnovare e unire tutto il centrosinistra, mettere in campo forze giovanili, femminili, popolari ed energie civiche anche lontane dalla politica ma che hanno a cuore il futuro della loro terra. Ecco perchè, pur essendo ovviamente molto interessato al dibattito apertosi a sinistra e nella lista Tsipras,  non penso che  si debbano  condizionare le scelte che dovremo  compiere per la Calabria.

Sulla Spinelli, non capisco perchè non ci possano essere relazioni fondate sulla chiarezza e sincerità. Se si fosse detto al momento delle candidature che avrebbe mantenuto il seggio tutti sarebbero stati contenti e felici. Nel rispetto che Le si deve mettiamoci  senza ipocrisia nei panni di Marco Furfaro e dei dirigenti di Sel . Sono veramente colpito dalla scelta di fare diversamente da quanto tutti  avevano  sostenuto prima, durante e dopo  la campagna elettorale.

Sel è lacerata da una vivace discussione interna che, volendo schematizzare, è imperniata sui futuri rapporti col Pd e sul giudizio sul renzismo. Lei a Lamezia governa in un’alleanza larga. Pur tuttavia lei si è speso molto nelle europee per la lista Tsipras che era in netta contrapposizione al Pd e al governo Renzi. Adesso si candida per le future primarie nella coalizione di centrosinistra. Non crede che Sel stia pagando anche questo ondeggiamento, il voler essere al contempo di lotta e di governo? E in Calabria non sarebbe stato meglio guidare piuttosto un processo alternativo e di sinistra verso una coalizione di forze politiche e sociali autonoma dal Pd?
Ripeto: in Calabria è aperta la sfida del cambiamento, della rottura con tutti i vecchi vizi ( compresi i nostri) che l’hanno così mortificata e depressa . Non ci si può arrendere prima di averla condotta questa battaglia . Già all’indomani delle ultime elezioni politiche ho cercato di interloquire con quell’elettorato che, proprio per segnalare questa esigenza di rottura,  anche in Calabria si era schierato per il Movimento 5 Stelle.

Non si può rinunciare a priori alla possibilità  di governare questa Regione per produrre quei cambiamenti necessari e tanto attesi . Non basta e non mi consolerebbe un ruolo di  semplice testimonianza. Almeno bisogna provarci. Io credo che in Calabria esistano le forze, le intelligenze e le idee che servono per produrlo questo cambiamento. E’ questo del resto quello che, con ovvi limiti e continuando a  lavorare normalmente  13 ore al giorno da Sindaco, ho sperimentato in questi nove anni alla guida della mia città  senza aver avuto purtroppo nei due mandati la maggioranza  in Consiglio Comunale

In Calabria il centrosinistra negli ultimi vent’anni ha dato gran brutta prova di sè. Non la imbarazza partecipare ad una competizione dove il contesto di coalizione è rimasto inalterato, con i soliti noti come Adamo, Loiero, Oliverio onnipresenti e immarcescibili? Potrà davvero spirare il vento del cambiamento
Anche le ultime elezioni amministrative , con i risultati dei ballottaggi confermano che il cambiamento è necessario e non più rinviabile. Pena essere condannati alla sconfitta. Io mi candido proprio per questo: per dare voce e forza alle idee, ai valori, al popolo della sinistra e battersi per la rottura di quel sistema che è apparso per troppo tempo immutabile. Se le primarie saranno vere, trasparenti, di popolo, io penso che quel vento del cambiamento potrà spirare.

L’unico parlamentare eletto in Calabria nelle liste di Sel, Nando Aiello, ha appena cambiato casacca trasmigrando verso il Pd, chiudendo il cerchio di uno stupefacente tour che lo ha portato in poco più di tre anni a passare da Rifondazione ai democratici. Lo stesso ha fatto il discusso consigliere regionale del Pd ed ex Prc, Nino De Gaetano. Come si combatte questa piaga endemica del trasformismo che nel Mezzogiorno attecchisce più che altrove anche a sinistra?
Purtroppo c’è una  affollata compagnia e tanta disinvoltura. In Calabria sono stati   tanti i parlamentari, i consiglieri regionali e in generale gli esponenti politici che  cambiano continuamente casacca. Allargando lo sguardo si cambia  addirittura schieramento passando indifferentemente dal centrodestra al centrosinistra e viceversa , anche più volte negli ultimi anni. Sono  proprio questi i comportamenti che hanno alimentato “l’antipolitica” e consolidato nella testa della gente la convinzione che “sono tutti uguali”. Il partito unico regionale trasversale che sopravvive ai cambi di governo è il sistema che  tollera e alimenta l’antipolitica.  Il centrosinistra  che si candida a governare la Regione deve mettere chiaramente la parola fine al trasformismo e ai cambi di casacca di questi anni.

Sel ha un futuro o è destinata irrimediabilmente alla scissione?
Mi auguro sinceramente, e con tutto il cuore,  che il tempo delle scissioni e delle frantumazioni infinite sia definitivamente alle nostre spalle. Sel è stata utile, anzi preziosa, negli ultimi anni per tenere in vita un’ idea e una speranza  per la sinistra di questo nostro paese, quando tutto sembrava ormai perso.

Lo ha fatto in Puglia, a Cagliari , a Genova , a Milano, a Rieti e , nel nostro piccolo, anche a Lamezia . Essere interpreti di un orizzonte molto largo del cambiamento e della speranza che vada ben al di là di noi: è quello che siamo riusciti a fare in  alcuni momenti decisivi della vicenda politica di questi anni. Di questa Sel , autonoma, aperta ed innovativa c’è  bisogno .

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