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Venerdì, 16 ottobre 2015

#Italiainsicura, il piano contro il dissesto di Sel. Scotto e De Petris: investimenti per difesa suolo e delocalizzazione

Italiasicura

Escludere le spese per contrastare il dissesto idrogeologico dal patto di stabilità; realizzare un piano pluriennale per la messa in sicurezza del territorio; attivare migliaia di cantieri in tutto il Paese rendendo la difesa del suolo la principale “grande opera” infrastrutturale italiana; favorire la delocalizzazione di immobili situati nella aree a rischio; emanare una seria legge sulla limitazione del consumo del suolo. E’ quanto chiede Sinistra Ecologia Libertà, attraverso la campagna #Italiainsicura.

Le risposte del governo ai danni causati dal maltempo, soprattutto al Centro-Sud, «ci lasciano largamente insoddisfatti», ha dichiarato in conferenza stampa a Montecitorio il capogruppo di Sel Arturo Scotto, il quale ha puntato il dito contro il premier. Scotto parte proprio dalla Legge di Stabilità che, varata mentre l’Italia era sotto scacco del maltempo, «non tiene conto minimamente della fragilità del nostro territorio: non ci sono spese e fondi sul riassetto idrogeologico». Poi, «la legge sul consumo di suolo è ferma e probabilmente verrà rinviata a dopo gennaio. Ieri Renzi ha annunciato urbi et orbi 450 milioni di euro per la terra fuochi.  Oggi leggiamo i dati della presidenza del Consiglio e ne troviamo 150. E’ come il gioco delle tre carte che si fa alla stazione di Napoli». «Abbiamo chiesto al governo di venire a riferire in Aula, anche in merito alle notizie drammatiche che arrivano dal casertano. Mi domando cosa abbia da dire Renzi sulla proposta del governatore campano De Luca a proposito del condono edilizio in quella regione», ha proseguito il parlamentare.

Eventuali lavori di intervento contro il dissesto «potrebbero aiutare anche le economie locali in termini di posti di lavoro», ha sottolineato Loredana De Petris, capogruppo di Sel al Senato. «Serve un piano pluriennale per intervenire su un territorio particolarmente vulnerabile come quello italiano. Per via dei cambiamenti climatici» e della particolare conformazione del suolo, «non si può più parlare di eventi straordinari: serve una programmazione seria», ha aggiunto la senatrice.

Le ha fatto eco Marco Furfaro, responsabile Ambiente del partito: «Siamo stufi delle lacrime di coccodrillo del governo. L’81,9% dei comuni italiani – ha affermato – è interessato da aree ad alta criticità idrogeologica; ogni cinque mesi viene cementificata una superficie pari al comune di Napoli; più di 6 milioni di persone sono esposte ad alluvioni e più di un milione a fenomeni franosi». Il fabbisogno necessario per «la realizzazione degli interventi per la sistemazione complessiva delle situazioni di dissesto» – hanno inoltre evidenziato gli esponenti di Sel – ammonta a 44 miliardi di euro, «di cui 27 miliardi per il Centro-Nord, 13 per il Mezzogiorno e 4 per il patrimonio costiero».

Il Dossier Italiasicura presentato da Sel

Commenti

  • Daniele

    E’ necessario un Green New Deal del territorio con una programmazione almeno quinquennale.