Sei in: Home › Attualità › Notizie › Jobs Act, Sel: pronti all’ostruzionismo. No al voto sul decreto il 26 novembre
Lunedì, 17 novembre 2014

Jobs Act, Sel: pronti all’ostruzionismo. No al voto sul decreto il 26 novembre

«L’annuncio dell’emendamento del governo sull’art.18 e il voto in Aula sull’inversione «non fanno altro che confermare che questo Parlamento viene considerato alla stregua di un passacarte». Lo dice il deputato di Sel, Giorgio Airaudo secondo il quale, per altro, non è accettabile alcuna tipizzazione sui licenziamenti disciplinari. Quanto all’inversione Sel annuncia che userà «tutti gli strumenti che i regolamenti parlamentari mettono a disposizione» per evitare di anticipare al 26 il voto sul Jobs act.

«Questo governo dimostra che sta attraversando una fase di debolezza estrema, debolezza dentro il Pd e dentro la ‘strana maggioranza’ che governa questo Paese. Renzi può anche fare come Achille pie’ veloce, ma poi se la deve vedere con la realtà, quella della tartaruga che si chiama movimento dei lavoratori. Una realtà che ci dice che ci troviamo di fronte a una lesione politica grave nel rapporto tra governo e Parlamento, tra politica e Paese reale», dice il capogruppo di Sel, Arturo Scotto.

Per Sel «una delega così ampia rischia di essere un vulnus per la democrazia che si aggrava ancora di più perchè si usa il ‘bastone’ invece del dialogo. Il governo parla di ‘mediazione’ e poi chiede di attivare procedure speciali, imboccando la strada del braccio di ferro che non potrà non avere conseguenze: Sel – conclude – reagirà.  Se metteranno la fiducia la metteranno sulle contraddizioni della loro stessa maggioranza. 500 emendamenti in commissione non sono ostruzionismo, si è scelta la strada del braccio di ferro».

 

Commenti