La denuncia di Amnesty International: migliaia di rimpatri forzati da Turchia verso la Siria
Le autorità turche hanno espulso illegalmente migliaia di rifugiati siriani da metà gennaio. È la denuncia di Amnesty International che pone l’accento sui rischi per i migranti quando l’accordo Ue-Turchia entrerà ufficialmente in vigore lunedì prossimo. Secondo l’ong, le autorità espellono un centinaio di profughi siriani al giorno (uomini, donne e bambini) e li riportano nella Siria dilaniata dalla guerra. Ma, ricorda Amnesty, i rimpatri forzati e di massa sono illegali sia in Turchia, sia in Europa sia nel diritto internazionale. «Nel loro disperato tentativo di sigillare i confini, i leader europei hanno deliberatamente ignorato il più semplice dei fatti: che la Turchia non è un paese sicuro per i rifugiati, soprattutto siriani, ed è sempre meno sicuro man mano che passano i giorni», ha dichiarato John Dalhuisen, direttore per l’Europa e l’Asia centrale per Amnesty.
Alla base dell’accordo che Bruxelles ha siglato con Ankara infatti, c’è la dichiarazione di Paese sicuro della Turchia per rendere legali i rimpatri di profughi che cercano di arrivare in Europa in modo illegale. Secondo l’ong, è “altamente probabile” che la Turchia abbia fatto tornare “migliaia di rifugiati in Siria nelle ultime sette/nove settimane”. Accuse che Ankara respinge. “Nessuno dei siriani che ha richiesto la protezione del nostro Paese viene rispedito indietro on la forza, in linea con il diritto internazionale e nazionale”, hanno fatto sapere dal ministero degli Esteri.
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