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Venerdì, 9 gennaio 2015

La Puglia impugna davanti alla Corte costituzionale il decreto “Sblocca Italia”

trivelle

La Regione Puglia ha impugnato dinanzi alla Corte costituzionale il decreto Sblocca Italia varato nei mesi scorsi dal governo. Al centro dell’attenzione, le norme che agevolano le prospezioni petrolifere in mare, di fatto esautorando di potere decisionale le Regioni.

«Continuiamo a mettere in campo tutte le iniziative politiche e tecnico-giuridiche necessarie per assicurare che i territori abbiano voce quando si decide del destino delle loro risorse naturalistiche e bellezze paesaggistiche». Così il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato la decisione adottata nella odierna seduta della giunta regionale. «L’impugnazione – ha proseguito Vendola – è stata decisa ritenendo che si possano assicurare tempi certi e rapidi alle decisioni strategiche, senza estromettere i territori e senza contraddire i principi di partecipazione e leale cooperazione che costituiscono i cardini di un sistema decisionale democratico. Ciò peraltro in relazione a materie delicatissime che non includono solo le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e di stoccaggio di gas naturale, ma anche le infrastrutture ferroviarie (inclusa la tratta Napoli-Bari) e aeronautiche, il governo del territorio, le infrastrutture energetiche e i gasdotti, anche per quanto concerne i profili di valutazione dell’impatto ambientale».

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