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Martedì, 8 dicembre 2015

La scomparsa di Antonio Luongo

Antonio luongo

La morte di Antonio Luongo mi ha lasciato, come credo è accaduto a tutti quelli che l’hanno conosciuto, turbato e sgomento. E penso al dolore della moglie e della figlia che non ho mai veramente conosciute. Provo anche come un sentimento sottile di rammarico per non essere riusciti a coltivare ambedue nel corso delle nostre vite quella sintonia e comunanza di passioni e obiettivi che ci legò nel corso degli anni Ottanta, io segretario regionale del Partito comunista italiano, lui segretario della Federazione giovanile comunista lucana e poi dirigente nazionale dei giovani comunisti.

Il fatto che, con la fine del Pci, le nostre strade si siano sostanzialmente divise, sebbene sino alla formazione del Pd abbiamo sempre militato nello stesso partito (il Pds e poi i Ds), non mi fa sottovalutare il ruolo di primo piano che Antonio Luongo ha svolto nella politica lucana. Egli è stato infatti il principale protagonista di quella trasformazione in classe dirigente della Basilicata dell’ultima generazione di quadri formatisi nel Pci. Ciò è avvenuto attraverso un originale impasto con la tradizione della Dc di Emilio Colombo: un’operazione non solo politica ma di costruzione di una vera e propria egemonia.

Oggi Antonio, da segretario regionale del suo partito, era impegnato in un’altra impresa titanica, il cui esito è subito apparso molto problematico: come riannodare il filo spezzato nel quadro della trasformazione in atto del Pd tra una classe dirigente nata a sinistra e i nuovi assetti ed equilibri di potere determinatisi anche in Basilicata. Un’impresa affrontata con quella passione della politica e quel disinteresse personale che aveva appreso nella sua giovanile militanza comunista.

Non so se in questi momenti di intenso dolore tutti coloro che hanno incrociato la vita pubblica di Antonio Luongo, e ne hanno condiviso le passioni di fondo, sapranno trarre da questo sentimento le ragioni di un ritrovato reciproco ascolto. So che sarebbe una cosa buona e giusta.

 

 

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