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Lunedì, 7 dicembre 2015

La Sinistra è relazione. Un passo avanti collettivo

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Volgere lo sguardo all’Europa del nostro tempo, da sinistra, significa assistere alla frammentazione del mondo delle solidarietà, delle libertà e dei valori democratici. L’omicidio dello Stato sociale compiuto dalle destre conservatrici e da avvilenti pseudo-socialisti e socialdemocratici, la morte della diplomazia come strumento di risoluzione delle controversie alle porte del continente, la fortezza-Europa come risposta alle paure e alle migrazioni, il terrorismo che si accompagna allaprosecuzione silenziosa del commercio di armi che ha Finmeccanica fra le sue principali imprese planetarie. In tutto questo, l’Italia si spacca fra populismi – anche di governo – razzismo, paura, crescita della rassegnazione. Noi ci proponiamo come alternativa a tutto questo.

La risposta alla crisi economica iniziata nel 2007 ha visto, al di là dei differenti colori politici, una sostanziale uniformità di prospettiva: la risposta dell’austerità, che ha strozzato a ogni livello gli Enti Locali e il welfare. È in questo tempo e nella nostra Pisa che il circolo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà spende una presa di parola: non vogliamo solo un “cambio della guardia” fra coordinatori, ma vogliamo produrre una testimonianza viva e una pratica collettiva di speranza.

È possibile credere che la politica possa cambiare la vita delle persone? Noi diciamo di si. Poniamo, con tale risposta, una condizione: la necessità di segni tangibili di cambiamento.

La nascita del gruppo parlamentare “Sinistra Italiana” è il primo tassello che mette in campo uno strumento in grado di amplificare nella battaglia parlamentare valori, proposte e segnali politici di tutta la sinistra sociale. Non è che la prima tappa. Il partito che a noi occorre deve essere capace di raccontare l’impostazione di governo e la ricchezza della sinistra politica e sociale. Come si propone il documento “Noi ci siamo, lanciamo la sfida”, vogliamo essere strumento di garanzia e di tutela dei diritti del lavoro, dell’ambiente, della cultura, dei diritti civili. Deve emergere e intensificarsi un lavoro comune, un cantiere, una palestra permanente di azione politica: contribuiremo così a innescare un processo di collaborazione in rete, di ricerca e di elaborazione collettiva.

Diversamente, “il partito” racconterà la sua pochezza di contenuto e la mera voglia di sopravvivenza di certe classi dirigenti. Continueremo nella nostra azione unitaria dentro il progetto SI Toscana a Sinistra, che si sta muovendo come strumento di mobilitazione e raccordo con i nostri consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sorti, facendo nostri i risultati di questo lavoro che volentieri condividiamo. Proprio per questo abbiamo lavorato insieme a Possibile, con cui abbiamo condiviso volentieri la raccolta firme per i quesiti referendari e che auspichiamo sia parte del percorso unitario. Proprio per questo abbiamo trovato sempre maggiori spunti di collaborazione con Una Città in Comune – PRC su temi come la politica abitativa e gli strumenti d’inclusione sociale. Come dichiarato dalle nostre consigliere comunali Simonetta Ghezzani ed Elisa Giraudo nel corso della conferenza stampa del 2 dicembre, intendiamo costruire battaglie per una maggiore partecipazione, per la trasparenza, in favore del welfare locale e d’una fiscalità sostenibile. Siamo disponibili a collaborare per tali progetti anche con esponenti di forze diverse da noi, come il Movimento 5 Stelle, purché sia chiara una comune disponibilità a confrontarsi nel merito dei contenuti, nella chiarezza dei nostri valori non negoziabili e della rispettiva autonomia politica.

Nessuna formula predefinita può essere esaustiva di un percorso collettivo e democratico, unico antidoto ai tanti narcisismi e politicismi che hanno dilaniato le classi dirigenti negli ultimi anni. Le persone che vivono le disuguaglianze e le nuove povertà esigono concrete risposte politiche: non attenderanno militanti professionisti che si presenteranno con presunte verità in tasca.

La sinistra è relazione. Possiamo cambiare la vita delle persone solo instaurando relazioni autentiche da declinare a seconda del contesto. Da qui la necessità di un mandato di lavoro collettivo con cui abbinare l’elezione del nuovo coordinatore con un elemento di co-responsabilità. Nel nostro mandato inseriamo il percorso fatto come Circolo di SEL: non solo le ultime iniziative, connesse all’inclusione sociale, alla lotta alla povertà, alle prospettive del trasporto pubblico locale, ma impegni quotidiani in favore della cittadinanza studentesca, delle politiche ambientali e di gestione dei rifiuti. La nostra collocazione all’opposizione dell’amministrazione guidata da Marco Filippeschi è opposizione conscia delle complessità e contraddizioni di venti mesi di coabitazione al governo da cui ne siamo usciti per necessità di coerenza politica e in difesa degli interessi della nostra città. È opposizione che metterà in campo tutte le relazioni necessarie per costruire un’idea altra e alta di città: una città inclusiva, una città dei diritti, una città per la cultura, una città in cui avere l’opportunità di dispiegare un progetto di vita, quale che sia la condizione socio-economica di partenza.

Non vogliamo la città che erige barriere, costruendo la finta alternativa delle ruspe democratiche al salvinismo. Non vogliamo la città dei Bulgarella, in cui la commistione d’interessi fra classi politiche e imprenditoria trasforma la pianificazione urbanistica in una contrattazione al ribasso, sulle spalle degli interessi generali dei cittadini. È necessaria una vasta mobilitazione sociale e politica contro quelle trame che legano in mai chiariti connubi alcuni ceti dirigenti, imprenditori e cemento. Non vogliamo una città che fallisce nel rapporto con le periferie, in cui parole d’ordine come “movida” e “degrado” coprono l’assoluta mancanza di politiche attente ai quartieri più distanti dal Centro.

Vogliamo costruire tale prospettiva entrando in più stretta relazione anche con i gruppi politici che, sino al momento della nostra permanenza in maggioranza, si confrontavano con noi anche duramente. Vogliamo contaminare la nostra cultura di governo con chi affronta l’impegno dell’associazionismo e del sociale: il “partito nuovo” nascerà solo da una più sapiente relazione con il mondo al di là delle sezioni di partito.

Su quali campagne politiche possiamo strutturare questo progetto di alternativa? Possiamo e dobbiamo batterci per una sanità pubblica, di qualità e di massa, diversa da quella proposta dalla giunta di Enrico Rossi e nel quadro di quella battaglia democratica per il referendum regionale sulla Legge 28 condotta da SI Toscana a Sinistra. Possiamo e dobbiamo batterci nel quadro dell’approvazione del bilancio previsionale 2016 del Comune di Pisa, costruendo una presa di parola comune delle sinistre in favore di quelle classi sociali più deboli che continuano a pagare i costi della crisi. Possiamo e dobbiamo farlo, rifacendoci alla riflessione nazionale che il gruppo parlamentare della Sinistra Italiana ha costruito in merito alla legge di Stabilità e rilanciandolo in termini più ampi sul nostro territorio. Possiamo e dobbiamo esigere che la falsa discussione sui “costi della politica” che provoca richieste insensate di fusioni di Comuni divenga, come abbiamo sempre chiesto, una realizzazione concreta di quella prospettiva di “area vasta pisana” abbandonata dall’inizio della consiliatura.

Possiamo e dobbiamo batterci, come Sinistra Ecologia e Libertà, per quelle battaglie che ci hanno caratterizzato in questi mesi: la lotta alle disuguaglianze e alla povertà; l’impegno in favore dell’inclusione sociale e del diritto agli studi; il diritto alla mobilità per tutti i cittadini; la gestione dei rifiuti attraverso il porta a porta.

Quale la forma più efficace per organizzare le relazioni fra di noi?

L’anno che si apre innanzi a noi sarà l’occasione per sperimentare le innovazioni di metodo e organizzative adottate nell’Assemblea Nazionale di SEL a seguito di Human Factor. Vogliamo realizzare “il partito nuovo” attraverso quella positiva autonomia dei circoli territoriali che il nostro Statuto indica come strumento per declinare nel contesto specifico pisano il nostro profilo politico nazionale, ossia la costruzione di un’alternativa popolare e di sinistra alle destre e al Partito Democratico. L’autonomia non vuole essere, dunque, il facile perimetro in cui concentrare minoritarie certezze, ma il campo su cui sperimentare lo spazio dell’alternativa: non potremo mai esprimere una svolta concreta a Pisa e in Italia se non saremo capaci di farci portatori di una idea inclusiva e sociale della vita di Partito. Dobbiamo avere il coraggio di affermare che la vita di partito non è lotta fra ceti politici, narcisismo personalista: troppe volte, in questi anni, è mancata anche a sinistra la capacità di affermare nuove pratiche di partecipazione e di attivazione.

L’assemblea del circolo cittadino deve essere laboratorio per sperimentare interlocuzioni “a progetto”, che ci mettano in gioco a partire da un’organizzazione strutturata per “aree tematiche”, in cui il coordinatore esprime un ruolo di facilitatore del dibattito attraverso l’esecuzione di unmandato collettivo. Le “aree tematiche” saranno spazio di discussione su ampi comparti, strumento di lavoro dell’assemblea; i “moderatori” delle aree saranno i “responsabili tematici”, che si assumono l’onere dell’uscita a mezzo stampa. Sarà necessario rilanciare il legame con i consiglieri dei CTP attraverso due strumenti: un appuntamento mensile per fare il punto della situazione insieme ai consiglieri comunali e ai membri del coordinamento; appuntamenti a-periodici itineranti, in circoli ARCI, condomini, ex sedi di circoscrizione, funzionali a stabilire un minimo legame tra famiglie del territorio e rappresentanza istituzionale. La responsabilità della stesura di un resoconto di qualsiasi attività e della registrazione degli appuntamenti pubblici non può essere derubricata: fin troppe volte abbiamo mancato nella circolarità delle informazioni fra di noi. Se vogliamo essere un laboratorio vivo del “partito nuovo” abbiamo anche la responsabilità di miscelare le forme organizzative “antiche” con le positive novità offerte dagli strumenti di relazione mediatica. Proprio per questo, sarà necessario svolgere un approfondimento con il gruppo di lavoro che, su mandato dell’Assemblea Nazionale di SEL, sta organizzando e strutturando la piattaforma deliberativa CON-SENSO: fare una nuova sinistra non significa copiare altre esperienze, per quanto importanti, ma significa riflettere sul senso politico della comunicazione e dell’organizzazione.

La sinistra, prodotto della lotta per l’uguaglianza e i diritti, strumento dell’emancipazione dei deboli e degli ultimi, forza di progresso umano, non è morta né potrà venir meno. Chi scambia la sinistra con il proprio piccolo segmento di ceto politico (o aspirante tale) e nasconde i propri errori dietro una facile, superficiale – e nemmeno originale – dichiarazione di morte non appartiene alla nostra comunità e alla nostra pratica politica.

La Sinistra è relazione.

Il testo è stato approvato nel corso dell’Assemblea del circolo SEL Pisa Città, che ha eletto – sempre all’unanimità – Ettore Bucci quale nuovo coordinatore cittadino del partito.