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Martedì, 14 ottobre 2014

L’arte di strada, con un regolamento comunale abbiamo colorato la città

I-circolanti-Photo-courtesy-www.artistiallavoro.it_

Milano città grigia e fredda. La città del business e dei ritmi frenetici. Eppure negli ultimi due anni, molto si è mosso, anche solo ad osservare le strade, camminando, passeggiando per il centro, ma anche un po’ oltre.

Nel 2011 a Milano Giuliano Pisapia (e noi con lui) ha vinto le elezioni Milanesi dopo 15 anni di centrodestra con una campagna che aveva due temi forti, tra i tanti: “Milano città aperta” e “con la cultura SI mangia”. Temi della maggioranza arancione, temi di SEL.

Cultura diffusa, accessibilità all’arte, protagonismo culturale erano e sono parole che si sono fatte manifesto amministrativo e la svolta del 2012 sull’arte di strada ne era uno dei caratteri, per noi, essenziali. Ho, con un collega di Consiglio comunale, scritto un regolamento, un nuovo regolamento, che ha ribaltato il senso e l’approccio dell’arte di strada a Milano.

L’arte di strada sembrava regolata dalla logica del “minimo disturbo”, come una questione di ordine pubblico, un male necessario da limitare e tollerare, per non disturbare i commercianti al lavoro, le famiglie mentre acquistano, gli uomini business che attraversano il centro di fretta.

Ribaltare l’approccio con un obiettivo, rendere in pochi anni, Milano una città accogliente per l’arte di strada e l’arte di strada uno strumento di sviluppo per la città.

Dunque dalla competenza della polizia municipale, l’abbiamo portato al settore, civile, del benessere e qualità della vita. Dal pagamento di occupazione di suolo pubblico all’accreeditamento gratuito per qualsiasi artista. Dalla possibilità solo di singoli di esprimersi alla possibilità anche di gruppi, di compagnie. Dalle 18 postazioni di cui 4 musicali, tutte in centro, alle 250 postazioni distrubuite alla città, di cui quasi 80 anche musicali. Dalla coda allo sportello, abbiamo aperto il primo portale online dell’arte di strada, www.stradaperta.it, dove gli artisti possono iscriversi e prenotarsi e dove cittadini e turisti possono sapere cosa succede in città.

Un regolamento di consiglio comunale scritto con un serrato confronto con la prima nascente (l’abbiamo aiutata anche a costituirsi, costruendo reti) associazione degli artisti di strada milanese e con la Fnas, la federazione nazionale arte di strada. Naturalmente anche con gli uffici tecnici, con l’avvocatura, con la macchina burocratica di un grande comune come Milano. Otto mesi di Lavoro per approvare un Regolamento, vagliato e studiato anche da tutti i 9 consigli di zona.

Un regolamento comunale di Consiglio, un grigio strumento amministrativo che prova ogni giorno a colorare la città.  In due anni molto è cambiato. Oltre le aspettative.

Nel 2010, avevamo 75 artisti che si esibivano. Oggi ne abbiamo circa 600 attivi continuativamente e 2000 iscritti. Avevamo circa 1000 esibizioni all’anno, oggi ne abbiamo circa 26.000

Lo abbiamo detto fin dall’inizio, il regolamento è avvio e parte di un processo: rendere una metropoli accogliente per l’arte di strada, offrire opportunità agli artisti, permettere loro di crescere con un palco naturale, mostrare ai milanesi la ricchezza della cultura, portandola in strada, convincendoli ad essere generosi, mostrando che la cultura è un dare avere e che il cappello per strada va riempito se piace “il prodotto”. Ma anche un percorso che porta la professionalizzazione degli artisti e con essa reddito e lavoro, opportunità.

Oggi una ricerca mondiale sull’arte di strada, dagli Stati Uniti colloca già Milano al terzo posto al mondo per l’arte di strada, dopo Sydney e Montreal, al pari di Dublino.

Oggi un artista bravo in strada, con la sua musica o con la sua arte, può già costruirsi un reddito.

Oggi abbiamo avuto a Milano la prima vetrina europea dell’Arte di Strada, con 100 spettacoli, 50 compagnie, un affluenza di pubblico intorno alle 20000 persone. Ma il percorso l’abbiamo avviato, non l’abbiamo concluso.

Modificheremo il regolamento per migliorarlo sempre di più, per introdurre quello che la legge nazionale ignora, ossia la valorizzazione dell’arte di strada come lavoro culturale, valorizzando i più bravi, superando le inevitabili difficoltà, provando ad alzare la qualità.

Abbiamo offerto uno strumento, il portale, a Milano, ma anche a tutte le città di Italia che vorranno utilizzarlo. Già altre tre città hanno aderito alla piattaforma e la utilizzano.

Ci piace pensare che Milano, in questo campo strategico, possa essere un apripista. La nostra sperimentazione, per le città che lo vorranno, può essere un modello ch mettiamo a disposizione, sempre in attesa che il parlamento valorizzi anche lui la ricchezza dell’arte di strada.

Lo abbiamo imparato. Questa ricchezza è un valore collettivo, di città che sono beni comuni. E’ una ricchezza per chi produce cultura e per chi la fruisce. Una ricchezza perchè rende le strade un po’ più vive, magari anche più sicure. Una ricchezza perchè mostra al mondo quanto potente è la cultura come crescita collettiva, come strumento di comprensione del mondo.

Noi continuiamo a lavorare, chiedendo a tutti di dare il proprio contributo, con una moneta in un cappello, con una piccola attenzione per gli artisti, con la richiesta agli artisti di solcare le nostre strade.

*Consigliere comunale di Milano, Primo firmatario delib. reg. arte di strada Milano

nella foto I circolanti (www.artistiallavoro.it)