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Venerdì, 19 giugno 2015

Le dimissioni di Marino per aprire la verifica

Presentazione nuova giunta capitolina

Il sindaco di Roma non può rimanere in mezzo al guado stretto tra gli effetti dell’inchiesta mafia capitale e il cinismo del governo Renzi che vuole scaricare su Roma le colpe di un risultato elettorale deludente per le scelte del Pd su scuola, Jobs Act e pensioni.

Roma è di fatto già commissariata dal governo nazionale: sul giubileo ma anche e soprattutto sulla propria autonomia di bilancio. Il governo taglia i soldi a Roma e quei pochi che ci sono lì vuole gestire direttamente. Al Sindaco e a chi lo sostiene rimane la gestione delle tasse locali e la rabbia sacrosanta dei romani per una gestione impossibile delle emergenze sociali.

Per questo le dimissioni di Marino possono essere lo shock necessario alla città per chiamarla ad una mobilitazione, per il sindaco stesso nell’assumere un nuovo profilo politico capace di stanare il governo e sfidare il commissariamento economico già operante come conferma anche la vicenda dell’intervento del Mef sul salario dei dipendenti comunali.

La legge consente al sindaco dimissionario di avere 20 giorni per tornare in consiglio comunale e presentare un nuovo patto con la città e anche una giunta rinnovata e di alto profilo a condizione che roma sia messa nella condizione di tenere insieme la sfida per la legalità con quella della coesione sociale con risorse e regole certe per affrontare queste emergenze. La partita si può riaprire e allora il Pd dovrà scegliere se sostenere questa sfida anche da palazzo Chigi o lasciare Roma a un commissario vero. Quello che non può chiedere a Sel e crediamo neanche a Marino è di fare i commissari liquidatori della capitale per conto del governo Renzi!

Commenti

  • Dario

    Se è per sfruttare questa clausola dei venti giorni, va bene: ma Marino deve restare, è una questione di principio, non è possibile che Renzi attacchi e distrugga sistematicamente quel poco di perbene e utile che è rimasto nel PD.

  • Francesca Marzio

    Non concordo sul fatto che Marino debba dimettersi, soltanto perchè Renzi , in perfetto B. style, lo ha di fatto licenziato dal salotto di Bruno Vespa. Molti restano ancora i problemi non risolti in questi 2 anni a Roma, ma il Sindaco deve restare al suo posto, perchè in tanti lo abbiamo democraticamente eletto e perchè ha da subito dimostrato la volontà di far uscire la città dal pantano del malaffare. Il Paese, non ha bisogno di un padrone che risponde ai propri committenti , cancellando diritti e spazi di democrazia. Non è contro Marino che bisogna coalizzarsi, ma contro chi sta riportando le lancette della storia indietro di decenni, contro chi vuole imporre un ddl scuola incostituzionale e liberticida, concede licenze alle lobby del petrolio, consentendo la trivellazione e dunque la morte dell’ Adriatico, nomina Costamagna alla guida della Cassa depositi e prestiti e potrei continuare. E’ contro questo stato di cose che bisogna lottare, per scongiurare una nuova notte della Repubblica.

  • Annie Tozzi

    La maggioranza quasi assoluta dei romani elettori di Marino, compresi quelli di Sel, vuole che resti ad operare come sindaco. Paolo Cento questa è solo la sua posizione!

  • Carla Corciulo

    Non condivido affatto la posizione di Paolo Cento. Oggi più che mai dobbiamo sostenere Marino nella sua lotta contro i poteri forti, compresi quelli dentro il suo partito. E’ evidente che Renzi scarica su Marino le sue sconfitte elettorali di cui giustamente il mondo della scuola è fortemente artefice . Marino è accerchiato da sempre perché non risponde a logiche autoritarie. Renzi ha aperto una guerra frontale e noi, come in parlamento, dobbiamo stare dalla parte giusta. Certamente Marino ha bisogno di riprendere un contatto con la città, ma senza soldi si fa presto a dire. Si serve una discontinuità. Dunque sfori il patto di stabilità, pretenda soldi dal governo, liquidi i dirigenti che gli impediscono di spendere i soldi, ma non schiodi dal suo posto. Che si dimettano gli assessori renziani che stanno impedendo a Marino proprio di dare quelle risposte che la città si attende. Non vedo perché SEL debba fare da sponda ad un PD che deve leccarsi le sue ferite, assolutamente tutte sue. Noi siamo coinvolti perché amministriamo la città con il partito di maggioranza ma questo non vuol dire avallare logiche che vorrebbero anche SEL coinvolta in mafia capitale. Si vada avanti con la legalità, ma non con una semplice logica poliziesca; si sostenga un sindaco che, per applicare la legge, si è trovato a fronteggiare migliaia di dipendenti capitolini, pur tentando disperatamente di non colpire i loro salari. Si ricordi che da anni sono bloccati i contratti della scuola e della funzione pubblica e che quel salario accessorio copriva in qualche modo questa anomalia.

  • Mauro Cioffari

    Non condivido le opinioni del compagno Paolo Cento. Si tratta di considerazioni personali, comunque autorevoli, che NON coincidono tuttavia con le conclusioni emerse durante la recente assemblea provinciale di SEL Roma Area Metropolitana.

  • rob

    Sono in totale dissenso con quanto affermato da Cento, e la cosa non mi stupisce. Non ero all’assemblea ma so per certo che la posizione di Cento era assolutamente minoritaria e quindi non capisco il rilievo che gli è stata data

  • francesco

    Noto che il governismo a prescindere è una malattia dura da debellare , per alcuni militanti di Sel!
    Appena viene ventilato il pericolo di dover rimettere qualche cadrega, in questo sito si scatena un diluvio di post indignati con l’invito a “salvare la baracca”.
    Un Partito serio (di sinistra, anche vaga) non resta un minuto di più in una giunta “chiacchierata”, esposta al ricatto dei furbetti del quartierino. Sugli organi di stampa è stato spesso denunciato il fatto che la campagna elettorale di Marino si è avvalsa di finanziamenti provenienti da cooperative ora sotto processo da parte della Magistratura.Dovrebbe bastare questo per indurre il sindaco amico del Vaticano a dare le dimissioni, come succede nei Paesi anglosassoni, anche per molto meno.

  • Claudio Degl’Innocenti

    Io invece non concordo con i commenti finora pubblicati. Non sono di Roma e forse non ho titolo, ma mi sembrano dettati dalla cd logica di partito (meglio sarebbe dire di partitino). Quell’obbrobrio che sta affondando la sinistra. Mi pare la logica di chi è consapevole che un’eventuale elezione comunale a Roma sarebbe deleteria per Sel, che rischierebbe di affondare assieme alla navicella Marino. Tutto questo non implica certo un giudizio morale sul sindaco e sul vice, che ritengo degne persone perbene. Ma forse con scarso coraggio e capacità (ad esempio quando sono uscite di giunta persone come
    Daniela Morgante e Rita Cutini, che oltre ad essere perbene erano le più invise a mafia capitale, cosa hanno fatto per evitarlo?). Ora alle bordate renziane (altre due – con le uscite di Improta e Scozzese – ne saranno sparate a breve) non credo si possa rispondere rimanendo aggrappati alla navicella. Per chi non ha il terrore di nuove elezioni la proposta di Cento mi pare la più sensata.

  • Rosa Rivelli

    col cavolo che Renzi, i suoi sgherri assessori e i grillini gli fanno ripresentare una proposta! qualche volta mi viene il sospetto che proprio non immaginiamo cosa significa amministrare da persone oneste. ma qualcuno ha detto che l’onestà non basta. Venezia insegna. E anche Matera

    Rosa Rivelli

  • redazione

    Leggendo alcune risposte al mio articolo su Marino mi pare utile chiarire almeno 2 punti. L ‘articolo riproduce il mio contributo all’assemblea romana di Sel dei giorni scorsi. E’ evidente che non rappresenta ne poteva essere altrimenti le conclusioni fatte dal coordinatore nazionale anche perché il dibattito si è lasciato ancora giustamente aperto.

    Per quel che penso le eventuali dimissioni di Marino non sono una resa ma semmai esattamente l’opposto per rilanciare un governo forte e trasparente della città’. La domanda che mi faccio è quale contributo di chiarezza può dare Sel per evitare che Marino sia prima commissariato di fatto e poi anche nella forma dal governo nazionale.

    Insomma tentare di camminare insieme a Marino non contro. Ma anche di tutto questo parleremo alla festa di Sel Garbatella martedì 23 giugno dove introdurrò un dibattito pubblico proprio con il Sindaco Marino e il capogruppo di Sel in campidoglio Peciola.

    Paolo Cento