Legge Elettorale Toscana. Romanelli (Sel): “Per il Pd i desideri di Forza Italia e di Verdini diventano Legge”
“Arriviamo oggi a votare la nuova legge elettorale toscana ormai a fine Legislatura, anche se come Consiglio Regionale ne discutiamo fin dall’inizio del mandato, quando era chiaro a tutti come l’ultimo sistema, predecessore e artefice del Porcellum nazionale, fosse inviso ai cittadini, poco democratico e quindi da cambiare” – dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia Libertà Mauro Romanelli.
“Fin dall’inizio del mandato tutto il centrosinistra, il Presidente Rossi, l’allora capogruppo del Pd Bugli, poi i capigruppo Ruggeri e Ferrucci, tutti erano convinti della necessità di apporre sostanziali cambiamenti, ripristinando le preferenze, o comunque almeno un sistema di collegi uninominali come per le provinciali, e abolendo ogni tipo di listino bloccato”.
“Con Renzi nuovo segretario dei Democratici è però cambiato tutto: all’improvviso in Regione sono finite le riunioni di maggioranza, è avvenuta l’esclusione di una forza di sinistra dalla coalizione defenestrandone l’Assessore, e si è creata un’asse molto forte del Partito Democratico con Forza Italia”.
“E dal giorno alla mattina il lavoro egregio del gruppo di lavoro istituzionale, coordinato dalla Consigliera Lastri, è stato mandato alle ortiche in ossequio ai nuovi equilibri politici, con un PD che decide di accettare tutte e sole le richieste del partito di Berlusconi, ovvero soglie di sbarramento alte e differenziate, listino bloccato senza parità di genere e candidature multiple, premio di maggioranza spropositato”.
“Tutti aspetti richiesti solo ed esclusivamente da Forza Italia, i cui desideri per il Pd diventano evidentemente Legge, decidendo di assumersi così una responsabilità politica gravissima, e dimenticandosi delle richieste di tanti cittadini, dell’opinione di autorevoli costituzionalisti e persino del parere dei nostri Uffici legislativi che hanno ben spiegato i pesanti rischi d’incostituzionalità legati a tutti questi aspetti pretesi e imposti dal Partito di Berlusconi e Verdini”.
“Mi sembra davvero gravissimo e irresponsabile votare una Legge che poi rischia di essere bocciata dalla Corte Costituzionale. Cosa succederebbe allora? Non ci si rende conto del discredito ulteriore che si rischia di gettare sulla politica e sulle Istituzioni?”
“Oggi in questo lungo dibattito, insieme ad alcuni colleghi, Sgherri e Chiurli, ci apprestiamo a presentare alcuni emendamenti di merito per modificare in senso più equo gli sbarramenti, per eliminare il listino bloccato, e per garantire un premio di maggioranza che, nell’assicurare la governabilità, sia di proporzioni ragionevoli”.
“Io voglio augurarmi che alla fine prevalga la libertà di pensiero di ogni singolo Consigliere, in particolare mi rivolgo ai Consiglieri del Pd, ma se altresì fosse invece confermato il prodotto del patto d’acciaio con Forza Italia, noi come Sinistra Ecologia e Libertà insieme a tutte le altre forze politiche e sociali disponibili continueremo nella nostra battaglia, facendo ricorso e continuando a opporci ad un gravissimo errore istituzionale e politico, che rischia di approfondire il già enorme solco di incomunicabilità con i cittadini” – conclude Romanelli.
Sinistra Ecologia Libertà





