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Giovedì, 3 marzo 2016

Libia: uccisi due italiani, forse due dei 4 rapiti. Sinistra Italiana: governo riferisca subito in aula

''Freedom for Gino, Filippo, Salvo e Fausto''

Due italiani sarebbero stati uccisi in Libia. Ne da’ notizia la Farnesina. “Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni ‘Bonatti’, rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla. Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi”.

Un testimone libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, riferisce all’ANSA che i due ostaggi italiani “sono stati usati come scudi umani” dai jihadisti dell’Isis, e sarebbero morti “negli scontri” con le milizie di ieri a sud della città, nei pressi di Surman.

“Il Copasir durante i lavori della seduta odierna, alla luce di quanto avvenuto in Libia a due ostaggi italiani, ha ritenuto di convocare con urgenza l’Autorità delegata, senatore Marco Minniti. La riunione si svolgerà oggi alle 14,30”

«Quanto successo in Libia è gravissimo. Nell’esprimere il cordoglio di Sinistra Italiana alle famiglie dei due italiani uccisi, chiediamo al governo di venire immediatamente in Parlamento» è la richiesta del capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, Arturo Scotto.

Per il deputato di SI Erasmo Palazzotto «Non lo sappiamo ancora ma è possibile – dice infatti l’esponente Sel – che siano caduti sotto il cosiddetto ‘fuoco amico’, visto che si parla di un blitz in un covo jihadista». Dunque, aggiunge Palazzotto, «servono dettagli, in un’informativa precisa relativa anche a quali informazioni fossero a disposizione rispetto alla condizione degli ostaggi e non riteniamo sufficiente una semplice informativa oggi. La questione libica assume contorni preoccupanti e rischia di fare esplodere il caos nel bacino del Mediterraneo per cui il Parlamento ha necessita’ di aprire una discussione di merito sulla Libia».

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