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Domenica, 26 gennaio 2014

L’Odg approvato su Europa ed Elezioni Politiche: aprire un confronto con Tsipras per una lista comune

LA-STRADA-GIUSTA_SALA-VOTANTE-BUONA_AMURA

L’Europa si trova oggi di fronte ad un bivio. Il combinato disposto degli effetti devastanti delle politiche di austerità economica e finanziaria imposte dalla Troika, e del progressivo deterioramento della democrazia reale rappresentato dall’approccio intergovernativo e dall’arresto del processo di costruzione dell’Europa politica e federale, rischiano di far precipitare l’intero continente in una stagione di ulteriore esclusione sociale, e di avanzata delle forze nazionaliste e xenofobe.

Si prevede che allo stato attuale nel 2020 almeno 150 milioni di europei saranno in condizioni di povertà ed esclusione. E’ a loro che dobbiamo dare una risposta, radicando la nostra proposta sulle condizioni di vita materiali imposte dalla crisi, e fornendo soluzioni concrete e ricostruire così le basi per un progetto europeo di dignità, giustizia, solidarietà, ecologia.

Solo riconoscendo il nesso stretto tra politiche liberiste e crisi della democrazia reale, sarà possibile mettere in campo una proposta per l’AltraEuropa che dia speranza, e restituisca un insostenibile debito sociale accumulato dall’Unione Europea nei confronti dei suoi cittadini e cittadine. Il bivio che abbiamo di fronte rischia di portare o al ritorno al nazionalismo o ad un ulteriore consolidamento delle prescrizioni di aggiustamento strutturale, che continueranno ad aumentare le diseguaglianze, e la crisi sociale ed ambientale.

E’ evidente ormai che le motivazioni economiche delle politiche di austerità sono basate su presupposti infondati e sono solo frutto di una scelta politica chiara, quella di favorire gli interessi del mercato e della finanza, e costruire le premesse per il suo corollario politico, i governi di larghe intese.

Ed è quindi una scelta politica che siamo chiamati a prendere.

Una scelta per un progetto di AltraEuropa che fornisca risposte chiare e praticabili per affrontare con determinazione le diseguaglianze e la povertà, che pratichi attraverso il contrasto alle politiche macroeconomiche del Fiscal Compact, in Italia come a livello europeo, una possibile alternativa.

• Alternativa fondata su un patto di stabilità sociale ed un social compact, per il rilancio dell’occupazione ed un reddito minimo europeo;

• Per un Green New Deal e la conversione ecologica dell’economia e dei processi produttivi, la tutela dell’ambiente ed i beni comuni, la giustizia ambientale e climatica;

• Per i diritti umani, civili, diritti dei migranti e di cittadinanza;

• Per la riforma della Banca Centrale Europea da sottoporre al controllo democratico e del Parlamento Europeo, affinché diventi prestatore di ultima istanza e emetta eurobond per il finanziamento delle politiche sociali, ambientali e di lotta all’esclusione sociale;

• Per la giustizia fiscale, attraverso una tassa sulle transazioni finanziarie e politiche di contrasto ai paradisi fiscali e di fughe di capitali;

• Per un’unione bancaria che preveda la separazione tra banche di risparmio e banche di investimento;

• Per un processo costituente versi gli Stati Uniti d’Europa.

• Per un’Europa attore globale di giustizia e pace, che sostenga il disarmo, la prevenzione diplomatica e nonviolenta dei conflitti e rigetti accordi di liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti quali il progetto di Trattato per la liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti tra Unione Europea e Stati Uniti. Che guardi al Mediterraneo come luogo di relazioni giuste tra i popoli, e non un muro impenetrabile, un cimitero nel quale scompaiono migliaia e migliaia di migranti.

Questa è la scelta politica che dobbiamo fare. La scelta alla quale ci invita Alexis Tsipras – liberando la sua candidatura da ogni recinto identitario – con il suo sostegno all’appello lanciato in Italia da un gruppo di autorevoli personalità e con la lettera inviata al nostro congresso.

Riconosciamo il ruolo che può svolgere come punto di riferimento di una svolta della socialdemocrazia europea Martin Schulz che rilancia da sinistra il progetto di Unione in discontinuità con la lunga stagione del liberismo. Schulz può accompagnare il socialismo europeo a voltar pagina.

Pur guardando al Partito del Socialismo Europeo – al cui congresso di fine febbraio parteciperemo – come prospettiva e spazio di confronto, non possiamo rimanere indifferenti al compito al quale anche noi veniamo chiamati. Interloquiremo con PSE, Sinistra Europea e Verdi Europei. Proveremo a contribuire alla costruzione di una proposta per l’AltraEuropa che sia praticabile, e concreta nel nostro paese. Una proposta che deve coinvolgere quelle realtà sociali, politiche e di movimento, ambientaliste, di sinistra che nelle loro pratiche, iniziative e proposte già costruiscono l’AltraEuropa.

Per questa ragione oggi facciamo nostro lo spirito della candidatura di Alexis Tspiras per un’AltraEuropa, ed il senso di mettersi a disposizione per la possibile costruzione di una proposta di sinistra ed ambientalista per le prossime elezioni europee.

Il Secondo Congresso di Sinistra Ecologia Libertà impegna pertanto i dirigenti nazionali

• ad aprire immediatamente un confronto ed interlocuzione con tutti quei soggetti che oggi in Italia si prefiggono l’obiettivo di un’AltraEuropa ed in sostegno alla candidatura di Alexis Tsipras, al fine di verificare, con serietà, le condizioni e le possibilità per partecipare ad un percorso comune;

• a riferire degli esiti di tali consultazioni alla prossima Assemblea Nazionale, al fine di definire le modalità ed i criteri per la partecipazione di Sinistra Ecologia Libertà alle elezioni europee.

Favorevoli 382

Contrari 68

Astenuti 123

 

Commenti

  • zit88

    Speriamo bene. Adesso tanta umiltà, poca diffidenza e attaccamento ai simboli da parte di tutte le parti. Spero in una svolta europea guidata da Pse, Sinistra Europea e Verdi. E per dare corpo a questa ipotesi serve una Sinistra Europea solida e trasversale a tutti i Paesi europei.
    Al lavoro, presto!

  • Armando Pitocco

    Finalmente la strada giusta!

  • Antonio Cast

    E a tutte queste cose i tedeschi devon dire si va bene? e se dicono di no? così come gli austriaci, gli olandesi, i finlandesi, i belgi, i cechi etc…

  • luigi Previati

    Si ! D’accordo ! SINISTRA (Italia-Europa- Mondo),ECOLOGIA ( Finiamola con le “GRANDI” opere abbiamo bisogna delle “piccole opere ” LIBERTA’ ( Costitizione Italiana e Diritti UMANI ”
    Ora si fa POLITICA e si cura ORGANIZZAZIONE partendo da vere discussioni nei circoli (una testa un voto )

  • marco

    E gli altri 320 delegati che non hanno votato l ordine del giorno dove erano.? Mi sembra un risultato incerto e micragnoso ,382 voti favorevoli su oltre 900 delegati.

  • Mimmo Dieni

    un bravo ai compagni ed alle compagne di SEL che hanno votato questa mozione. un primo passo per ricostruire una sinistra unitaria e plurale allo stesso tempo. Mimmo.

  • michele

    troppo comodo usare le lista di cittadinanza per poi andare a sedere nei banchi del PSE. Concordo con Barbara Spinelli: “la lista non e’ un tram”. ricordo ai militanti di SEL che l’approdo dei candidati eventualmente eletti sara’ il GUE!! La socialdemocrazia in Europa ha accettato e si e’ fatta promotrice delle politiche di austerita’. Nessun rinnovamento al suo interno e’ possibile. D’altra parte Vendola voleva sparigliare il campo della sinistra italiana e spingere il PD a sinistra, i risultati sono sotto gli occhi di tutti ed ora vorrebbe dettare l’agenda politica della costituenda lista di cittadinanza? Non scherziamo!

  • franz

    tsipras e syriza su questo dicono altro, chi spera di cavalcare il vento greco in cerca di improbabili rivincite di piccola bottega, non ha capito niente e continua a fare un pessimo servizio alla sinistra ed alle idee che dice di voler sostenere

  • Marco Baggioli

    Bene. Adesso è necessario smettarla con la funzione “ancillare verso il PD” . Il deserto va attraversato, il renzismo con il berlusconismo rappresentano la politica al servizio delle “lobby” industriali, finanziarie e dell’informazione. E’ necessario costruire un vasta forza a sinistra “veniamo da lontano , possiamo andare lontano”…se lo vogliamo !

  • Sergio Tosini

    Per prima cosa ci sono oltre 100 delegati che non sono venuti al congresso. secondo la votazione è stata ripetuta perchè è stata chiesta la conta e molti delegati se ne erano già andati. Quindi tutto regolare e nessuna micragna o tentativo di mettere in discussione l’esito del voto

  • Andrea Fiore

    Bene per la scelta. E che venga portata avanti con coerenza anche dopo le europee, anche nel malaugurato caso in cui i risultati dovessero essere negativi.
    E infatti faccio miei i dubbi già espressi da qualcuno prima di me: gli eventuali eletti di sel al parlamento europeo a questo punto dovranno sedere nel gruppo della gue, magari anche senza aderire. Spero che non ci si ritrovi ad aver votato una lista alle elezioni e a vederla posizionata diversamente poi una volta dentro nel parlamento europeo.

  • Antonio

    Finalmente! La base e con voi, molti di noi non avrebbero accettato la chiusura alla lista neoliberista pro-Tsipras adesso subito al lavoro per unire tutta la Sinistra. Se siamo uniti lo sbarramento del 4% è facilmente superabile.

  • Azzoni Paolo

    si decide sempre di NON decidere ?
    cosa vuol dire la via di mezzo indicata da Vendola ?

  • Massimo

    Un partito per farsi ascoltare e far valere le proprie ragioni deve partecipare nelle sedi giuste ai dibattiti ed ai confronti. Se alle prossime europee non si dovesse raggiungere il quorum saremmo nuovamente, e per altri cinque anni, senza rappresentati in europa e di conseguenza diminuirà la fiducia di chi ci segue. Non si pertecipa ad una campagna elettorale per il gusto della competizione ma per vincere. Se dovessimo essere considerati estremisti di una sinistra inesistente perderemmo di credibilità. Va creata subito e con una forte coalizione la squadra vincente per le europee altrimenti avremo un partito dalle belle citazioni culturali ma perdente politicamente.

  • Palmiro

    Bel documento.chi l’ha scritto?un bambino di cinque anni?il problema è: se non passa questa idea di europa (Schulz si è mai detto favorevole agli eurobond per caso?) noi (Italia) che facciamo?: usciamo o restiamo?.è questo il nodo da sciogliere.tutto il resto sono belle e inutili parole dette nell’attesa che i tedeschi accettino l’idea che le decisioni per il loro futuro vengano prese dagli italiani (ipotesi inverosimile a mio avviso).

  • marco

    Se dobbiamo sostenere Tsipras,modificando le nostre posizioni iniziali,va bene,il congresso e’ sovrano.
    Pero’ ci andiamo con la nostra lista di SEl e non con pateracchi da 2 per cento tipo Sinistra Arcobaleno o Liste Ingroia varie.
    Su questo chiederemo,eventualmente,(Vendola o non Vendola), referendum tra gli iscritti.
    Comunque: gli altri ,compresa la Spinell e Rutelli,se le raccolgano 150.000 firme per la lista Europea .
    Basta a fare i taxi di altri.Altrimenti chiudiamola qua questa esperienza.

  • marco

    Caro Michele ,ricorda a Barbara Spinelli ,che il suo” non Tram”,deve raccogliere oltre 150.000 firme per presentarsi alle Europee.
    SEL non ne ha bisogno.Quindi : ma chi credete di essere??

  • yurjprc

    Ci vuole anche Rifondazione, altrimenti Tsipras non ci mette il nome.

  • yurjprc

    Sel non ne ha bisogno perché è nel parlamento italiano. Fa molto “casta”. Detto questo, le firme già si stanno raccogliendo, se Sel poi non vuol starci può fare una sua lista, col rischio che Tsipras non gli conceda il nome.

  • yurjprc

    Sinistra Europea e PSE hanno programmi completamente diversi, vedi Linke e SPD in Germania, ad esempio. I Verdi hanno posizioni di tutti i tipi, in Danimarca stanno con la GUE, in Germania con un gruppo a sè.

  • Filippo Boatti

    Sì Martin Schulz è favorevole agli eurobond.

  • Fausto Aliberti

    Ci sarebbero da fare mille considerazioni a riguardo.
    In linea generale, dico che Sinistra Ecologia Libertà è nata come soggetto plurale e non è un male che decida di mantenere questa peculiarità. Per altro, è l’unico partito di sinistra presente in Parlamento, in un momento storico difficile e decisivo dal punto di vista politico, prima ancora che sociale e culturale.
    Per queste motivazioni, Sel potrebbe essere la casa naturale di chi intende fare un percorso a Sinistra, per un’ Altra Europa.
    Tuttavia, figuriamoci, so troppo bene che chi fa un progetto “nuovo”, vuole un nome”nuovo”, una lista “nuova”, etc…
    “Al fine di verificare, con serietà, se ci sono le condizioni per aprire un confronto con gli altri soggetti (..), per creare le condizioni di un percorso comune.”
    Sinceramente, certa spocchia intellettualistica, come quella che emerge dalle dichiarazioni di Barbara Spinelli- che stimo enormemente, come giornalista- e alcuni commenti di compagni di altri partiti, che anche qui ho letto, non mi lasciano presagire che si possano trovare CONDIZIONI SERIE per fare qualcosa.
    Laddove queste manchino, l’assemblea nazionale, i gruppi dirigenti devono farsi carico dell’onere di rivedere le pur condivisibili conclusioni contenute nel documento.

  • Paolo Hutter

    bisogna fare una cosa unitaria aperta inclusiva ,AltraEuropa inclusiva anche di quelli come me che non si possono riconoscere nel pd ma si riconoscono nei verdi e in Bovè, loro candidato presidente e che apprezzano anche il significato della candidatura di Tsipras e si puo convergere facilmente su un programma anche piu preciso di quello che ci giuro sarà ambiguo del pd