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Giovedì, 27 febbraio 2014

M5S tra mito e democrazia

m5s

L’espulsione di quattro parlamentari penta stellati e il clima incandescente che ne è seguito tra quanti, al Senato e alla Camera, sono stati eletti nelle liste del M5S, ha scatenato il solito putiferio mediatico, alimentando congetture, previsioni, calcoli più o meno strumentali in relazione al destino della legislatura e , soprattutto, alla forza attrattiva del nuovo governo a guida Renzi. Il nuovo premier riuscirà ad assorbire l’acqua in cui il demagogo genovese, stando anche agli ultimi sondaggi, continua agevolmente a nuotare, senza che fino ad oggi nessuno sia riuscito a contrastarlo? Questo è l’odierno mantra, anch’esso in tutto e per tutto funzionale ad alimentare il clima da ultima spiaggia che circonda la nascita del governo di Matteo Renzi, considerato anche lui nella luce carismatica del salvatore. Fenomenologie politiche diverse, vocazioni personali diverse, ovviamente, quelle che hanno portato alla ribalta Renzi e Grillo, che hanno tuttavia in comune l’urgenza in chiave ossessivamente personalistica di stare da protagonisti “unici” sulla scena e rispondere “in quanto loro” alla crisi del sistema che attanaglia il Paese.

Nella molteplicità dei commenti che sono seguiti all’espulsione, due in particolare sono i focus argomentativi dei commentatori, sia che si tratti di giornalisti sia che a parlare siano esponenti politici. Da un lato si mette in evidenza la natura di partito padronale del M5S, nato sulla scia dell’esperienza durata un ventennio del berlusconismo; dall’altro si sottolinea il carattere sterile e infruttuoso dell’azione parlamentare dei penta stellati, destinata, secondo questi commenti, a creare disillusione e frustrazione tra gli elettori che li hanno mandati là “a fare cose utili” e fino ad oggi invece non hanno raccolto frutto alcuno del loro voto. Il che, intanto, non è vero come le cronache dal Parlamento documentano, e soprattutto rivela il diffondersi di un senso comune pieno di deficit sul tema della rappresentanza, un’idea sempre più asfittica della democrazia rappresentativa. L’opposizione parlamentare ne fa ancora intrinsecamente parte, ne è ancora parte costitutiva e costituente?

Curzio Maltese, su La Repubblica, a proposito di Grillo e seguaci, se la prende con quanti in Italia continuano a credere alla “colossale panzana”, così la definisce, che un uomo solo al comando possa garantire più efficacia, decisionismo e magari trasparenza, mentre è fin troppo evidente, argomenta lo stesso Maltese, che i nuovi partiti padronali si rivelano presto o tardi per quello che sono, cioè del tutto inadeguati a risolvere i problemi del Paese.

Tutto vero, ovviamente, per lo meno sul medio/lungo periodo, ma non è questo il problema. Le considerazioni di questo tipo e altre analoghe non colgono, non sanno o più probabilmente non vogliono cogliere la questione di fondo, cioè l’insieme delle cause che spiegano l’esistenza e il successo e elettorale del M5S. Cause che risiedono, non basterà mai ripeterlo, nella crisi del sistema dei partiti, sempre più esplosiva in Italia, nel distacco sempre più marcato tra rappresentanza ed elettorato, nel discredito a macchia d’olio della politica e nel rancore popolare sempre più incontenibile verso élites, caste, gruppi di potere. Con in più una crisi economica-sociale che non dà scampo. Sono queste le questioni di fronte a cui tutte le argomentazioni del tradizionale buon senso politico-istituzionale risultano, esse sì, banali e perfino patetiche.

La domanda da cui partire è: che cosa sta succedendo, succede davvero qualcosa nel mondo della politica – quella nelle mani di chi da sempre l’esercita o la trasmette in eredità – che abbia la forza di rompere la iattanza demagogica con cui Grillo e Casaleggio e i “quadri” penta stellati che cominciano ad emergere – futura classe dirigente in proprio? – scagliano i loro strali? E’ ovviamente possibile che Renzi, demagogo anche lui come pochi, imbocchi il verso giusto e metta a segno alcuni punti a proprio vantaggio rispetto a Grillo, facendo dimenticare a quell’elettorato, la politique politicienne di cui con non poca iattanza anche lui si è servito per arrivare dove è arrivato. Ed è altrettanto possibile che la claustrofobica militarizzazione imposta ai gruppi parlamentari da Grillo e Casaleggio desti alla lunga molti spiriti liberi, che, ben oltre gli eletti, sicuramente ci sono, e numerosi, in quella enorme quota di elettori e elettrici che si sono affidati a Grillo; ed è egualmente possibile che la condizione di parlamentari e la conseguente parlamentarizzazione dei rapporti con gli esponenti delle altre forze politiche, alimenti un interesse politico più complesso e articolato dell’agire dei grillini nelle aule e commissioni parlamentari. Ma tutto questo non risponde affatto, né con tutta evidenza può rispondere alla necessità di affrontare i guasti dell’anima e del cuore sempre più numerosi, nel sempre più frammentato corpo sociale, le fratture sentimentali che si sono prodotte nel senso della democrazia, sempre più ridotta, nella percezione sociale che se ne ha, da una parte, alla libertà individuale di fare quello che si vuole, dall’altra al preservare, da parte di corpi/corporazioni/caste i meccanismi di tutela dei propri privilegi.

Il modo con cui viene presentato nel dibattito pubblico di questi tempi il problema dell’opposizione parlamentare dei penta stellati, segnala in emblematico, tutti gli slittamenti negativi che si sono prodotti sul terreno della democrazia rappresentativa. L’azione parlamentare deve essere soprattutto “decidente”, veloce nel funzionamento, costruttiva e dialogante; altrimenti a che serve? E tutti e dare lezioni ai grillini in questo senso. E’ utile se concorre a trovare le soluzioni per la governabilità del Paese, o, quando sia necessario, applicare al Paese le decisioni prese altrove. Altrimenti, ragazzi miei, non serve a nulla, perché tutto deve rientrare in compatibilità politico-istituzionali predeterminate e sottostare e dispositivi legittimanti in tal senso l’azione di quelli che stanno là.

La forza morale, oltre che sociale e politica, della democrazia rappresentativa è stata storicamente quella di mettere alla fine sotto scacco e sconfiggere la coinvolgente forza del mito escatologico che ha accompagnato, per quel che ci riguarda, tornanti importanti della storia dell’Europa Occidentale. Ciò aveva alimentato l’illusione, nelle note vicende all’insegna del totalitarismo, che al di fuori dell’ordine costituito sopravvenga la salvezza degli umani e dei loro bisogni. In forma appunto totalizzante. La forza morale della democrazia si è fondata invece anche sull’intrinseca legittimità dell’opposizione: da quella più conciliante a quella più rude. Il congresso americano nello scontro con Obama di un anno fa sul bilancio fino a rischio del default totale della Federazione.

Se invece l’opposizione è vissuta come un fastidioso “di più”, soprattutto se sguscia fuori da tutte le parti e reclama fastidiosamente spazio, come non può non essere in un Paese attraversato da aspri conflitti come il nostro, significa che la democrazia è proprio segnata da qualcosa che non funziona più.

 

Commenti

  • Valium

    C’è qualcosa di terribile nel movimento 5 stelle.
    Chi sono le persone “elette” pentastellate? Da dove vengono fuori? Che esperienza hanno? Come prendono le decisioni? Chi stabilisce l’ordine del giorno? Come si può pensare di dire 1 vale 1 se è grillo a valere molto più degli altri e spesso da tutti? Come si può pensare di andare in Parlamento senza uno statuto? Come si possono rinunciare ai fantomatici milioni senza averne mai avuto diritto? Come si può azzardare grillo a chiamare Rita Levi-Montalcini “vecchia puttana”? E perché i grillini sembrano negare che sia grillo a prendere le decisioni (spesso mandandoti a quale paese etichettandoti come bugiardo)? Perché non riesco a trovare il bilancio del movimento? Come può funzionare la democrazia online se prima i votanti chiedono l’incontro grillo-renzi, poi qualcuno giustamente fa notare che l’incontro non c’è stato e gli stessi votanti votano per l’espulsione dei dissidenti etichettati come parassiti? Come si può difendere la Costituzione se poi invece di scendere in piazza sali sui tetti e contraddicendosi grillo dice di voler cambiare l’articolo sul vincolo di mandato? Come mai il sindaco grillino pizzarotti (quello che diceva di non voler mai l’inceneritore) prima approva l’inceneritore e poi ordina tramite delibera che i dipendenti comunali non possono, neppure nel tempo libero, criticare a mezzo stampa, social network e altro i lavori del comune e del consiglio comunale? Perché grillo dice di voler abolire il finanziamento pubblico ai partiti se poi allo stesso tempo dice di voler eliminare le lobby? E soprattutto se lui non è una lobby che cos’è grillo e che cos’è casaleggio? Come può riccardo nuti salire sul palco in sicilia assieme a grillo il quale dice che la mafia non esiste, e poi in Parlamento (perché eletto con 34 voti) attacca Faraone segnando a tutti l’indirizzo, la targa della macchina e i dati anagrafici del suddetto onorevole? Che senso ha fare un sondaggio dove si chiede qual è stata la cosa peggiore fatta da Napolitano? Che senso ha aprire una discussione stile “mi dissocio” su cosa uno farebbe se fosse in macchina con la Presidente Boldrini? Perché per attirare visite sul suo blog grillo deve sempre mettere frasi come “ecco perché, guardate che hanno fatto, incredibile, non siamo più in una democrazia, buttiamoli fuori a calci, non è possibile, complotto contro di noi”? Che senso ha criticare la tagliola se sono loro a non aver dialogato con il governo e cercato una scappatoia magari al senato dove il decreto poteva veramente decadere e aspettare la camera?! Perché si deve per forza denigrare la stampa, i giornali, i giornalisti dicendo che sono morti se poi è grazie a loro che hanno tanta visibilità? Perché fico, alla rai non ha impedito la visione oscena di berlusconi e i suoi comizi? Perché chi non segue la linea di partito viene espulso? Che programmi hanno per il futuro? Sel ha un programma pieno di percentuali, piani e cosa studiate al più piccolo dettaglio che anche io fatico a capire, come possono allora 20 punti di un pdf pentastellato essere definito programma? Cosa ne pensano degli esodati, degli immigrati, delle persone senza reddito? Perché Sel dovrebbe essere falsa opposizione? Forse per delegittimare un po’ con una bugia? E perché invece di attaccare i vecchi partiti personalistici si attaccano le istituzioni?

  • guido

    Penso che l’analisi di Elettra Deiana sia convincente, per cui vorrei aggiungere qualcosa sull’approccio sistemico che l’informazione, ormai generalista, agisce quotidianamente nel circuito mediatico. Il principale input è il caos, attraverso il quale si alimentano dibattiti sui dibattiti e dei dibattiti veri o non veri che siano. La necessità che intravedo, oso dire decisiva, é l’urgenza di ricostruire con passione ogni passaggio anche provando a “bucare” soprattutto il video con una narrazione che non segua l’attualità momentanea ma che descriva la condizione umana del paese Italia con un taglio conflittuale, in senso Coseriano, cioé che faccia emergere le responsabilità civili e sociali che hanno tutte/i i potenziali elettori, nelle scelte quotidiane della vita. Probabilmente un grillo parlante dopomoderno che ha dalla sua non la spocchiosa istruzione della cultura come distanza tra popolo e palazzo, non la coscienza puramente affettiva, ma quella della verità empirica che comprende soprattutto l’inconscio soggettivo. Per fare un esempio, quando i miei amici e le mie amiche dicono che devo andare al sodo nelle chiacchere poliche in corso tra noi perché vogliono sfogarsi, scaricare ecc.., io gli dico che nei 30 anni passati siamo andati al supersodo e la condizione generale é tragicamente questa. Tento di includerli in un discorso sociale alternativo che fatica ad emergere e molte volte respinto ma é come se fosse quasi sempre inconsciamente ricercato e richiesto. Forse sono utopico, ma sono contento di esserlo perché, citando Ernst Bloch, l’utopia é scavo per la messa in luce delle possibilità oggettive insite nel reale e lotta per loro realizzazione. Un saluto speranzoso!

  • Dario

    Ti rispondo solo su un punto, quello della tagliola. Quando Fini la minacciò, il PD disse che era la fine della democrazia. Quando la Boldrini la usa contro l’M5S va bene. Non dovevano fare nulla di meno e nulla di più, al senato passava in ogni caso, lo sai che il PD ha e aveva i numeri. Per favore, su quella scandalosa vicenda, c’è una sola cosa da dire: in modi diversi, Sel pacatamente (troppo? Non so), l’opposizione si è opposta al regalo di 7 miliardi alle banche (le quote non erano rivalutate da 80 anni…), e questo è disgustoso e intollerabile per persone per bene come noi, come altri e come i parlamentari del M5S.
    Io da militante di Sel ritengo questa vicenda, assieme al fatto che ha scelto di riprendersi l’auto blu (non si sa perché), motivo più che sufficiente per chiedere alla Boldrini di lasciare Sel: una donna di sinistra e perbene non si comporta così, ormai è serva del PD, Grasso fa molto meglio a confronto.

  • mirco

    Ciao Dario,
    sei una persona per bene ed hai colto esattamente nel segno. Si continua a parlare di epurazioni, comportamenti fuori le righe da parte dei penta-stellati, ed al contempo si distoglie l’attenzione dall’unica vera e dolorosa realtà. S’è fatto il solito regalo alle lobby a danno del popolo Italiano.
    Ma cos’è diventata la sinistra Italiana? Possibile che si debba continuare a fare gossip, focalizzando l’attenzione sulle futili inezie, mentre si “saccheggiano” risorse al popolo? Possibile che ci ritengano così stolti da arrogarsi il diritto di prenderci in giro per altre decine di anni?
    La verità è una ed è quella che racconti. Molti, tanti, troppi politici Italiani hanno depredato il popolo con l’ennesima legge vergogna, foraggiando i soliti noti. Quel che è peggio, è che lo hanno fatto in un momento di estrema necessità. VERGOGNA.
    Non voterò mai più SEL, semplicemente perché non voglio esser preso ancora in giro. Basta.

  • mariosi

    Un militante che chiede alla Boldrini di lasciare SEL, si firma con nome .cognome ed indirizzo.
    Siccome siamo tutti grandi e vaccinati,sappiamo che oramai i grillini hanno invaso “manu Militari” il web e si spacciano per militanti del partito di turno.
    Se la Boldrini ha fatto votare un decreto per evitare che milioni di famigli dovessero pagare l’IMU, per uno scriteriato decreto della maggioranza,dobbiamo ricordare che al Senato i 5 stelle non avevano fatto alcuna azione plateale.
    Allora: l’anello al naso non lo abbiamo,se volete le dimissioni della Boldrini motivate,prendete firme ed indirizzi.
    Poi: se il decreto e’ stato votato significava che la Presidente della Camera ,per legge,lo poteva fare.
    Questa puo’ essere valutazione politica, ma la apocalittica richiesta di DEMOCRAZIA ,fa ridere.
    Fa ridere, soprattutto, da grillini che “democraticamente” a maggioranza “uccidono” i dissidenti “,senza se e senza ma,con esecuzione pubblica: Vergogna!!!!

  • mariosi

    non voterai SEL perche’ voti Grillo: elementare!

  • mirco

    Perché, probabilmente, non sono abbastanza fortunato da vivere nella tua stessa isola felice? Una volta c’era una sinistra solidale che difendeva l’interesse proletario. Oggi c’è solo una “sinistra” ipocrita che investe nell’alta finanza e quando fallisce, usa le risorse del popolo per correre ai ripari.
    Ovviamente, tutto cambia, nulla si distrugge e tutto si trasforma, inclusa la mia piena fiducia per chi tutelerà i miei interessi.

  • Dario

    Caro mariosi, è inutile ricordarti che NON esiste la tagliola nel regolamento della Camera, vero? Ma forse è un passaggio poco importante, che ce ne frega della nostra Costituzione. Un costituzionalista ti direbbe che quell’approvazione non è valida perché la discussione è stata interrotta con uno strumento, la tagliola, presente sì al Senato, ma non alla Camera, non esiste un’analogia obbligata: nessuno ha fatto niente perché in questo paese l’informazione è scadente, a parte Il Manifesto, Il Fatto e qualche altra eccezione, i giornali rispondono a dei partiti. Se per far passare il decreto IMU bisogna sopportare una porcata del genere, beh non ci sto. Si potevano tranquillamente separare i due decreti, lo sai benissimo. Il Presidente della Camera poteva chiederlo, così come lo hanno chiesto le opposizioni tutte.
    Sulla questione dei dissidenti… per me, finché sono gli elettori a votare online, democraticamente, l’M5S può fare quello che vuole. Io personalmente non li avrei cacciati, ma nemmeno si può dire che quei quattro fossero la crème del Parlamento: se un nostro compagno si battesse per dialogare con Forza Italia, non dovrebbe essere espulso semplicemente anch’esso? Eh. E insisto su quel concetto: magari anche gli altri partiti facessero ogni giorno sondaggi online per tastare l’opinione della base su proposte di legge o anche solo semplicemente dei temi (chiaramente a patto che voti solo chi è registrato), è l’unico elemento che apprezzo molto del loro sistema di partecipazione interna, sarebbe bello se Sel lo copiasse in toto.
    E insisto: la Boldrini non mi rappresenta più, è calato quel velo di bontà e freschezza che la avvolgeva nei primissimi mesi dopo la sua elezione. Vuoi nome e cognome? Non facciamo i bambini. Io scommetto che non verrà ricandidata alle prossime elezioni.

  • Dario

    In gran parte giusto Mirco, attenzione però. Sel ha votato contro, ovviamente, e la faccenda dei grillini ha oscurato mediaticamente tutto il resto, dalle altre forze politiche alle altre questioni. Sono d’accordo finché si parla del PD, che non è manco più considerabile di centrosinistra, nonostante la collocazione nel PSE (il popolare e rutelliano Renzi adesso gioca a fare il nostalgico diessino), ma non di partiti come Sel, Rifondazione o Pdci. Perché poi, al di là dei metodi, contano i fatti secondo me. Sta’ sicuro che se fosse Sel il primo partito del centrosinistra, la storia sarebbe ben diversa. Ma, come disse D’Alema “l’Italia è un paese di destra”, per questo FI e il PD più democristiano vinceranno sempre. Anch’io sono incazzato come te, per questo rispetto molto i grillini, e anche Grillo seppur non concordo appieno i suoi metodi e diverse sue idee. Siamo tutti sulla stessa barca. L’articolo della bravissima Deiana dice questo in fondo: noi siamo una soluzione a sinistra, con metodi diversi da tutti M5S compreso, ma capiamo che ci troviamo nella stessa situazione (è la prima volta che qualcuno dice che i grillini in Parlamento lavorano, così come Sel, vedessi su Selmade quante cose sacrosante presente alla Camera), persone che credono in quello che fanno. Io poi son socialista, quindi Sel per ora mi va più che bene.

  • francesco

    Azzardo una risposta all’interrogativo “perchè Sel dovrebbe essere falsa opposizione?”.
    Perchè al governo c’è il Partito Democratico, con il quale vendola ha stipulato un Patto di Alleanza strategico, che non risulta essere disdettato. Sai, è un pò difficile guastarsela con i soci.

  • Elettra Deiana

    C’è una di

    C’è una dimensione terribile nel M5S, scrive Valium, ricordando sgradevolissimi episodi, demagogiche contraddizioni, il “di tutto e di più” della retorica antisistema del leader Grillo e dei pentastellati emergenti. L’aspetto a mio giudizio preoccupante – uso non a caso questa nozione – è però il rapporto simbiotico che sembra durare tra Grillo e il popolo della rete che lo segue, ed è quel rapporto la misura di totale’affidamento non solo alla strategia del “mandare a casa tutti” ma anche ai singoli episodi di cui Grillo si rende protagonista. Possono esserci differenziazioni ma nulla che incrini in misura significativa il rapporto simbiotico. Ci possono essere defezioni, forse ce ne sarano di maggiori rispetto a quanto è successo fino ad oggi, ma l’asse simbiotico continuerà a essere in direzione di Grillo: Perché è lui, col suo linguaggio smisurato, la sua mimica tracotante, la sua strafottenza istituzionale che incarna, mette in scena, rappresenta, dà voce alla folta società della crisi democratica, del rancore e dell’odio contro le “caste” di ogni tipo, del tracollo economico-sociale del Paese, mentre la politica non fa nulla se non riprodursi come in “un mondo a parte”.. Il punto essenziale è questo e solo questo: avere chiaro di chi siano a monte del fenomeno del grillismo le responsabilità: del brodo di cultura autoreferenziale che guida i partiti, dei guasti democratici che il berlusconismo mal contrastato e la corruzione diffusa nella gestione della cosa pubblica hanno alimentato, della frattura insanabile fra i Palazzi e il Popolo. Grillo se è inserito in quella frattura e l’ha allargata via via, mentre la politica, la sinistra che avrebbe di più dovuto capire e agire, non ha fatto nulla, o assai poco. Contrastare Grillo partendo da là.
    Sul ricorso alla ghigliottina da parte della Presidente della Camera non aggiungo nulla a quanto ho già scritto su questo sito. E’ stata una scelta assai criticabile per tanti aspetti relativi alle regole, ai regolamenti, al rapporto tra Parlamento e governo. Il decreto in questione, nel merito, era indecente. E’ attravero l’abuso di decreti abusanti quanto a materia trattata oltre che al numero, che passa lo svuotamento del Parlamento, ridotto a ua sorta di ufficio di certificazione delle decisioni del governo. Ho espresso un giudizio chiaro perché penso che non possiamo adottare occhiali diversi a seconda di quale sia l’oggetto del nostro giudizio. Ma, chiedo a Dario, che c’entra la tua critica alla ghiglittina adottata dalla Presidente Boldrini con quella all’utilizzazione dell’auto che l’Istituzione Presidenza della Camera ha a disposizione? La presidente in carica può usarla, non usarla, usarla un giorno sì e uno no. Sempre, mai. E’ nella sua facoltà. Si può dire: sarebbe meglio che anche le cariche più alte dello Stato non abbiano a disposizione l’auto di rappresentanza. O che l’uso sia strettamente limitato a quando partecipano a incontri ufficiali in qualità di quello che sono. Oppure che arrivino anche a incontri ufficiali a piedi, in bicicletta, in taxi, con l’auto propria. Si può, ancora meglio, aprire un dibattito su come abitare le isitituzioni: sobriamente, pomposamente, risparmiando poco o molto. Se ne può discutere avendo in testa l’idea del simbolico istituzionale e del decoro formale o quella della funzionalitù pura e semplice delle istituzioni. Sarebbe una discussione seria, di ricostruzione di un’idea della politica, del rapporto Stato cittadini, della democraia rappresentativa e delle nuove forme di partecipazione che si affollano nella rete ma non solo. Ma è necessario, perché sia dibattito politico e non demagogia con tendenza qualunquista, tenere separate le questioni diverse per qualità – la ghigliottina e l’auto blu, per esempio – , non fare di ogni erba un fascio indifferenziato che provoca alla fine quella tendenza all’insulto facile che, oltre a depistare, offre l’alibi a evitare di confrontarsi con i problemi.reali, quando ci sono. Questa tendenza è ormai intrinseca, sta nelle cose. Sel ne è ben consapevole, come dimostra la scelta che abbiamo assunto al Congresso di fare della lista Tsipras per l’Europa l’occasione per ricostruire su scala continentale l’ipotesi di un nuovo campo di azione, di una proposta e idea di un’Europa di sinistra, ecologica, di libertà.
    Una scommessa per tutti e tutte, anche per i più critici, perché, come dice Guido, non vogliamo abbandonare l’idea, o la speranza, di lavorare di nuovo per includere quanti e quante non si riconoscono nel come stanno le cose in un percorso condiviso di questo tipo, seriamente alternativo. Come concretamente, “al sodo”, oggi è la lista Tsipras.

  • francesco

    Il ricorso alla ghigliottina non è semplicemente “criticabile”, ma esecrabile, in quanto espropria il Parlamento delle sue funzioni primarie previste dalla Costituzione. Specialmente in una fase storica come l’attuale che è sotto attacco da ogni direzione, da destra e da “sinistra”.
    Smettiamola di addolcire la pillola da far ingoiare agli ingenui per difendere gli amici degli amici…

  • Dario

    Signora Deiana, non ho voluto citare l’episodio dell’auto blu per fare il demagogo, ma per far intendere che diviene difficile fidarsi di persone che cambiano continuamente idea e atteggiamenti (e cito la Boldrini per la questione della tagliola, l’elenco di politici potrebbe essere infinito). Renzi, per quanto mi sia inviso, su certe cose è coerente (non dal punto di vista politico, ma dell’atteggiamento), così come lo sono i grillini. Vede, il dubbio mi attanaglia ogni giorno, ogni giorno scopro che un personaggio che stimavo mi ha deluso (per ultimo Barca, col suo improvviso cambio d’idea sul governo). La questione della tagliola, che non è molto criticabile né esecrabile, bensì grave atto incostituzionale, assieme a tanti altri piccoli fatterelli che sono più o meno importanti, mi ha lasciato molti dubbi. Ma lo sa perché? Perché a differenza di altri, tra i quali lo stesso Vendola sulla telefonata ad Archinà, non ha voluto spiegare cosa è successo quel giorno, qual era il suo punto di vista e il perché della ridicola frase “potenziali stupratori”. Sempre tornando all’esempio di Vendola, ascoltandolo ho concluso: come non diceva Machiavelli, il fine giustifica i mezzi, e in quel caso era necessario far così. Ma il silenzio della signora Boldrini, il suo voler evitare un bel confronto, scritto o televisivo, mi dispiace. E la sua storia è una bella storia, una persona che potendoselo permettere, ha lavorato per gli ultimi. Mi chiedo se il Parlamento non contamini.
    È questo quelloche intendevo, scusi se sono stato prolisso.

  • Valium

    Il ricorso alla ghigliottina è criticabile esattamente come sono criticabili altre prassi istituzionali, come il fatto di dover votare la decadenza di un senatore, invece che questa risulti automatica (anche se sappiamo che questa fu una garanzia voluta per fare in modo che una parte della nostra storia non venga a ripetersi). Detto questo dico sommessamente che la ghigliottina c’è stata è perché l’opposizione doveva agire diversamente, e in ogni caso è stato perfettamente legittimo usarla. Non è legittimo invece attaccare la Presidenza impedento la votazione. Tutti distolgono lo sguardo soffermandosi sulla ghigliottina, ma il vero illecito commesso è quello che è successo dopo: la rissa, gli schiaffi, i sondaggi, la B. in macchina.

  • Dario

    Quindi tu pensi che PD e IDV esagerarono a dire “È la fine della democrazia” in riferimento alla minaccia di ghigliottina di Fini nel 2009, sullo scudo fiscale, alzando le barricate? Se dici sì rispetto il tuo pensiero, altrimenti ti do dell’incoerente, perché non si possono applicare due pesi e due misure.

  • Valium

    Se devo essere sincero nel 2009 non seguivo la politica bene come adesso, ma per quel che mi riguarda dire che è la fine della democrazia è un’esagerazione. Mi dispiace per Pd e Idv, ma rimango della mia idea.

  • Gerardo Ongaro

    Il problema è di credibilità, è enorme, e riguarda anche SEL. Tattiche, strategie, modi disgustosi
    di rapportarsi con i poteri non appena una forza politica il potere lo
    raggiunge, gli stessi poteri che poco prima aveva criticato aspramente, privano
    la gente di alternative credibili. L’alleanza con il PD, non su un percorso che
    affronti la crisi di sistema, bensì elettorale (a ridosso delle elezioni), fa
    pensare a una simbiosi di convenienza: SEL da solo non avrebbe superato lo
    sbarramento, il PD con SEL si assicurava voti a sinistra, perché sapeva che la
    vittoria elettorale potrebbe essere questione di pochi punti percentuali.
    Vendola, eletto per fare il Presidente della Regione, anziché continuare con il suo
    mandato, si candida per le elezioni parlamentari nazionali; poi mantiene le due
    cariche fino all’ultimo minuto prima di dimettersi da parlamentare; vuol vedere prima se
    esiste la possibilità di una carica governativa, ben più prestigiosa di quella
    regionale che detiene, che allora lascierebbe (questione di poltrone). Dalla sua posizione istituzionale regionale, deve interloquire con tutte le realtà economiche, compresa l’ILVA, in questo non c’`e
    niente di male; tuttavia, la telefonata intercettata rivela davvero un
    atteggiamento deprecabile, denota una mentalità tradizionale verso i poteri:
    farlo in quel modo non era assolutamente necessario, si può essere educati
    senza maniere ruffiane, senza usare un tema così drammatico come la salute
    della popolazione per ingraziarsi qualcuno. Altro argomento sul quale mi sento indignato è quello del
    taglio dei privilegi. Alcuni sostengono che tagliare gli stipendi dei
    parlamentari, rendicontare la diaria e rinunciare ai rimborsi elettorali fa
    risparmiare allo stato cifre irrisorie rispetto al debito pubblico. Questo è un
    argomento fasullo. Qualsiasi cittadino potrebbe usare lo stesso argomento, sostenendo
    che il suo apporto è insignificante. Il contributo di singoli cittadini è
    sempre irrisorio, è il totale che conta. Perché i membri del parlamento di SEL
    non si tagliano gli stipendio e non rendicontano la Diaria restituendo la parte
    non spesa? Perché SEL non rinuncia ai rimborsi elettorali? Non è necessario
    attendere le leggi per farlo. Quando affermano che sono dalla parte di chi
    soffre, non sono credibili; tenendosi il malloppo, dimostrano di appartenere
    alla casta dei privilegiati.

    Io nel febbraio 2013 per la prima volta non ho votato, e come me un 25% degli
    aventi diritto. L’astensionismo elettorale continua ad aumentare (alle certe regionali
    ha votato circa il 50%); nessuno parla mai di questo, del deficit allarmante
    della democrazia che tiene la gente lontana dalle urne. Perché dovrei recarmi
    alle urne la prossima volta, visto il pessimo comportamento di forze politiche
    come SEL che invece affermano di essere diverse? Certamente attaccare un
    movimento politico come il 5S, come fanno un po’ tutti i partiti tradizionali (compreso
    SEL), per convenienza propagandistica, non aiuta nessuno a tornare alle urne –
    usare paroloni come demagogia, populismo non funziona, perché non corrisponde
    alla verità: veramente credete che i nove milioni di italiani che hanno votato
    M5S siano tutti stupidi? Usare tali termini non fa che dimostrare una reazione isterica
    del sistema ogni volta che qualcuno mette in dubbio la sua legittimità –
    peccato che di quel sistema anche SEL faccia parte.

  • Elettra Deiana

    Qualche osservazione sparsa rispetto ad problemi sollevati. Il ricorso all’istituto della ghigliottina, non previsto dal regolamento della Camera, è stata una scelta illegittima che non doveva essere fatta in quanto lesiva della dialettica parlamentare e dei diritti delle opposizioni. Ovviamenti i regolamenti si possono cambiare ma è altrettanto ovvio che sia la stessa assemblea della Camera abilitata a farlo, attraverso la prassi della discussione, degli emendamenti, del voto. Tra il 1997 e il 1998, l’allora presidente della Camera Luciano Violante propose alcune significative modifiche del regolamento tra cui la programmazione dei lavori decisa a maggioranza e il contingentamento dei tempi. L’attuale regolamento è quello che derivò da quelle modifiche, che hanno di fatto limitato la pratica dell’ostruzionismo. Il disturbo violento e prolungato arrecato ai lavori dell’aula e di qualche commissione, che è seguito alla scelta della Presidenza di adottare la ghigliottina, fa parte del capitolo eccessi fuori norma di diturbo dei lavori della Camera da parte dell’opposizione. In quel caso gli eccessi furono particolarmente violenti con fronteggiamenti egualmente violenti anche da parte di chi, come uno dei questori della Camera,avrebbe dovuto contribuire a riportare la calma. A norma dei regolamenti della Camera, l’Ufficio di Presidenza nella sua collegialità ha la facoltà di adottare misure sanzionatorie nei confronti dei singoli parlamentari implicati. E’ quello che è successo, con le sanzioni di allontanamento (senza diaria) dai lavori dell’aula per un congruo numero di giorni per molti parlamentari, soprattutto del M5S ma non solo.
    La mia convinzione è che le regole hanno valore e riescono a vincolare se sono davvero tali, non suscettibili di interpretazioni variabili. Se la ghiglittina non c’è, non c’è punto e a capo. E’ I’istituzione in quanto tale che me lo deve assicurare. E’ all’Istituzione che io chiedo fedeltà alle regole che si è data. Invece il vaccino contro le performances più o meno violente, eccessive, sgradevoli, non è l’istituzione che me lo passa. L’Istituzione Parlamento accoglie tutte le espressioni della società che riescono ad arrivarci, quindi anche quelle che sono quello che sono. Il vaccino contro l’urlo, il gestaccio, la parolaccia, il turpiloquio e via discorrendo lo passa la politica, se è in grado. Per questo, nonostante la crisi della politica, c’è politica e politica. L’Istituzione deve, per difendersi dagli eccessi che rendono impossibili i suoi lavori, cioè la sua costituzionale funzione, prevedere sanzioni.

    Su una cosa sono particolarmente d’accordo: sul valore dei gesti simbolici, delle scelte volte a costruire comunicazione culturale all’altezza dell’oggi e della crisi che viviamo.Siicuramente non saranno né quei gesti né quelle scelte a risolvere i problemi strutturali del nostro Paese ma sicuramente potranno contribuire a ricostruire un senso di condivisione e corresponsabilizzazione a largo raggio, una canale di comunicazione tra elettori ed eletti, tra cittadini e Istituzioni. che non dovrebbero essere, come sono invece, i “Palazzi” . Tutte cose che non ci sono proprio più e di cui invece abbiamo un bisogno gigantesco. La sinistra ne ha biosgno.

  • Vincenzo Cristina

    falsa opposizione perchè è chiaro che con una boldrini così che rappresenta sel è tutto alla luce del sole… vedi il decreto bankitalia in cui con la ghigliottina ha troncato anche gli interventi di esponenti di sel. se sel fosse opposizione avrebbe chiesto subito le dimissioni della boldrini, più chiaro di così?