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Domenica, 8 giugno 2014

Marco Furfaro, la risposta a Barbara Spinelli: «Da lei neanche una telefonata, noi trattati come carne da macello»

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Pubblichiamo la lettera aperta inviata a Barbara Spinelli da Marco Furfaro, il candidato della lista Tsipras rimasto escluso dall’elezione all’Europarlamento dopo la decisione della giornalista di accettare il seggio in Europa e uscita in esclusiva sull’Huffington Post.

Fare il parlamentare europeo, non lo nego perché non sono ipocrita, sarebbe stato un sogno. Ma la politica, fatta da soli sotto una campana di vetro, isolati dal mondo e da tutti, non vale niente. Per questo l’affetto, il sostegno e la stima che ho ricevuto in queste ore vale e varrà sempre di più di un seggio.

In un momento di crisi totale della politica e della sua credibilità, in cui da destra a sinistra si continua a sancire che si può dire una cosa e fare l’esatto opposto, mi riempie di orgoglio sapere che i miei comportamenti, tesi ad affermare il contrario, siano così ripagati in queste ore.

Quello che è successo nelle ultime ore lo sapete tutti. Sono amareggiato, non lo nascondo. Ma non è la cosa che conta in questo momento. Voglio dirlo con forza: non importa.

Non importa se sono, anzi, siamo, perché con me c’era un’altra persona, Eleonora, stati trattati come carne da macello in questi giorni. Senza nessuna cura per le persone in una lista che recitava “prima le persone”. Non importa se in quasi 15 giorni non abbia ricevuto né telefonate né mail né nient’altro da Barbara Spinelli per comunicarmi ripensamenti o altro. Non importa se nessuno, nemmeno uno, dei garanti abbia avuto l’eleganza di farmi una telefonata. Non importa se circa 48 ore fa mi hanno chiamato alle 2 di notte per comunicarmi di “dormire tranquillo, Barbara ha mandato una lettera ufficiale, ha rinunciato, dobbiamo solo limare un punto, ma sei europarlamentare” e poi nessuno mi ha comunicato cosa fosse successo dopo. Non importa se si potrebbero dire tante cose sulle preferenze e su chi ha deciso di darle a chi aveva chiesto un voto per il progetto politico e non per se stessa. Non importa se sono andato in tv per otto giorni come “eletto” perché mi rassicuravano dicendomi “tranquillo, facciamo una cosa con voi, Moni Ovadia e Barbara Spinelli” in cui si passi pubblicamente il testimone. Non importa se Barbara Spinelli non si è sognata di presentarsi a un appuntamento post-elettorale o a un’assemblea come quella di sabato pomeriggio che le ha chiesto un confronto. Non importa se una decisione, che non riguardava me, ma un processo politico, una comunità, una speranza, è stata sequestrata, fatta in stanze sconosciute, sotto campane di vetro e in una logica proprietaria. Non importa.

Tutte e tutti possono capire e comprendere che c’è qualcosa di disumano in questo. Ma l’ho sopportato, non ho protestato né urlato, ho rasserenato chi mi avrebbe voluto vedere inveire contro tutto e tutti di fronte a un trattamento palesemente ingiusto. Ma non l’ho fatto. E non per il seggio. Ma perché mi veniva naturale avere cura del processo politico, della lista, delle persone coinvolte, anche di Barbara Spinelli e dei suoi ripensamenti. Perché questo dovrebbe fare chi ambisce a fare politica, a rappresentare altre persone, un’idea o una comunità. Averne cura è la prima cosa ineludibile, non aggirabile. Direi indispensabile.

Io sono figlio di un operaio. E mio padre mi ha insegnato la dignità. Dei comportamenti, innanzitutto. Anche nelle situazioni più difficili, quando si ha la responsabilità di una famiglia come di una comunità. Per questo non scendo e non scenderò mai più sul piano in cui sono stato trascinato. Io a Barbara Spinelli non ho niente da dire. Anzi, la ringrazio per aver avuto l’intuizione della lista. Il resto saranno altri a giudicarlo, non io. E tanto meno su quanto è accaduto in queste ore.

La cosa che a me importa, innanzitutto, è ringraziare chi mi ha accompagnato in questo viaggio. Non solo quelle quasi 24 mila persone che hanno scelto di scrivere il mio nome, non solo quel milione di persone che ci ha votato, ma chi si è prodigato senza sosta per riuscire in un risultato insperato.

Io rispondo a loro, non a Barbara Spinelli. E a loro vorrei dire, per quanto mi sia possibile, che la sinistra è una cosa bella e non quello che hanno visto in questi giorni. Che la sinistra in questo Paese non viaggia sulle gambe di una persona, nemmeno le mie, ma sulle loro. E che insieme la ricostruiremo. Con loro e con quei milioni di persone cui la sinistra non parla più. Che ha dimenticato, bistrattato, a volte guardato dall’alto verso il basso, che ha giudicato con snobismo intellettuale così lontano dalla sofferenza e dalla solitudine che attraversa un Paese intero. La ricostruiremo con quelle generazioni di cui si parla tanto ma di cui poi non frega niente a nessuno quando c’è da includerle, renderle protagoniste.

Voglio dirti sono una cosa, cara Barbara. La mia generazione in un angolo non la mette nessuno, tantomeno per mail. E non devi porgermi nessuna “gratitudine”, come mi scrivi nella lettera, mandata a oltre cento persone, in cui comunichi la tua decisione. La gratitudine va rivolta a chi ci ha votato, a chi ha preso secchio e colla e attaccato i manifesti, a chi ha dato volantini, a chi ha raccolto le firme. A tutte e tutti coloro che hanno reso possibile il superamento del quorum. A loro va la mia di gratitudine. A loro che, anche a sinistra, finiscono sempre per diventare numeri, voti e mai volti. A loro che quando bisogna faticare si chiamano tutti a raccolta ma che nessuno considera mai quando bisogna decidere.

La sinistra di questo Paese deve innovarsi, raccogliere una sfida, giocarsi la partita. A viso aperto. Per tornare a vincere. E io, cara Barbara, non smetterò mai di impegnarmi per tutto questo. Lo devo a chi mi ha preso per mano in questi mesi, a chi ha passato le vacanze di Pasqua con me invece che con i propri cari, a chi ha rinunciato alla propria vita privata, a chi non ha mai smesso di crederci. E a loro dico che sono qui, che non mollo. Perché si parte e si torna insieme. E chiedo a loro di non mollare me, come sempre hanno fatto. Perché la sinistra ha bisogno di loro, ha bisogno di ricostruire un “noi”, ora più che mai.

Non è che l’inizio. E avrà, sono sicuro, un finale bellissimo.

Commenti

  • maria

    caro Marco, tu dimostri di avere maggiore dignità e senso di responsabilità della figlia di papà che si chiama Barbara Spinelli.Ti sono perciò vicina umanamente e politicamente per il modo in cui sei stato trattato tu ma anche tutti quelli che si sono spesi per questa lista.La verità è che tutte le volte per gli esponenti della cosidetta società civile i partiti sono ammessi nella coalizione solo per le loro capacità organizzative,la loro diffusione capillare e le loro disponibilità economiche tutte cose che questi intellettuali non hanno.Starà a tutti noi impedire che ciò si verifichi ancora nel futuro.Non facciamo più nessun passo indietro,nemmeno uno e così vedremo chi ha più filo.Se gli altri ci stanno ,bene altrimenti fuori!Avremo almeno evitato di essere rappresentati dal secondo partito di “repubblica”

  • Tonino

    Ho votato Tsipras perché fortemente “Comunista”! Ho votato, e fatto votare, la lista perché ho seguito, per quanto possibile, la Tua campagna elettorale. Ho votato con la speranza che succedesse qualcosa di “sinistra”. Ma, ancora una volta, il peggio della sinistra è emerso. Sono rinfrancato dalle Tue parole, io sarei inca…volato come una bestia. Comunque, voglio solo dirTi che, non ci saranno “porcate” fatte dagli uomini (in questo caso è ancora più grave perché fatto da una donna) che mi faranno cambiare la mia fede “Comunista” (lo ribadisco perché non me ne vergogno e non la rinnego come ha fatto qualcuno, dopo averlo cavalcato per 30 anni, quando ha preso possesso di palazzo Chigi) perché non si può lasciare la leadership della sinistra a Matteo Renzi e ai resti della DC. Vai avanti per la Tua strada, ma tieni sempre la sinistra!

  • francesco

    Quel “qualcuno” che ha rinnegato la fede comunista ha dei complici che gli fanno da ruota di scorta. Oggi l’alternativa di sinistra non può che marciare su binari opposti a quelli del PD, un Partito che è pilastro fondamentale del capitalismo globalizzato.Altro che “campo largo” e altre fandonie di cui cianciano i vertici decisionali di Sel.

  • mariosi

    Caro Marco, sei giovane e penso che Sel ti valorizzera’ in futuro.Utile lezione renziana:o si rottamano o continueranno a pensare che Tu, noi, siamo loro servitori,:una casta di Borghesi di sinistra portatori di chissa’quale verbo,
    Ricordiamo, Sel , l utile lezione di Brecht”:sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi!Detto questo:o il progetto Tsipras E’valido anche senza questi ingrati , o chiudiamo qui’.ci risparmiamo delusioni e i pochi soldi che ci mettiamo con i volontari.

  • arduazz

    Secondo me, con questo tuo atteggiamento non si va da nessuna parte. Possibile mai che a sinistra ci siano partiti microscopici sempre in lotta tra di loro? I partiti di sinistra sono destinati all’estinzione? Posso capire il tuo astio nei confronti di SEL, ma fino a che le cose stanno così io aspetterei due volte a considererarla la stampella del PD: loro sono in parlamento, e questo conta molto. Rifondazione e PdCI da fuori possono fare ben poco.
    Ma lasciamo stare tutto e prova a rispondere a questa domanda: come faranno i partiti di sinistra a superare lo sbarramento alle prossime elezioni? L’extraparlamentarismo, mi sembra, è una cosa che non ci si può permettere.

  • Moni

    Barbara spinelli NON È LA MIA EUROPARLAMENTARE

  • Enrico Matacena

    Dopo la delusione dei politici , qualcuno si illuse della superiorità dei tecnici come mario monti, poi a sinistra qualcuno si è illuso della superiorità di alcuni intellettuali come barbara spinelli. In verità è solo la Politica buona , quella con la P maiuscola che può dare fiducia e speranza ai cittadini. Credo che un errore lo abbiamo fatto come SEL : NON concentrare i nostri voti su di un nostro candidato per scavalcare personaggi come la spinelli, che già da prima del voto mi ispirava diffidenza .

  • anna

    Mi dispiace per Furfaro, l’ho conosciuto durante la campagna elettorale e l’ho giudicato un giovane bravo e appassionato, la lettera alla Spinelli me lo conferma. Lo avrei visto bene in Europa, ma sono sicura che potrà fare molto bene anche qui, c’è molto da fare e bisogna ripartire dalla generazione di Furfaro. Quanto alle alleanze in -Europa ricordiamo che abbiamo u’altra idea dell’Europa.. non vorrei vedere Sel nello zibaldone della PSE.
    Per quanto riguarda la Spinelli al solito ‘largo ai giovani’ di è rivelato solo uno slogan… peccato, purtroppo la torre d’avorio è dura da abbattere

  • Paolo Sestu

    Per fregare gli elettori avete usato lo stesso metodo truffaldino di berlusconi e renzi. Siete rimasti fregati e ben vi stà. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. L’appellativo di “c…….” che fa rima con berlusconi che ve l’aveva dato stavolta ve lo siete proprio meritato!

  • francesca piatti

    IO FURFARO NON LO AVREI VOTATO MANCO OBTORTOCOLLO, BARBARA SI….
    SORRY…… MA IO HO VOTATO LEI E VOLEVO LEI.

  • Marco

    #continuiamocosìfacciamocidelmale :-)

  • Butterfly515

    Forza Marco, non mollare: è solo una battaglia persa, ma la guerra è lunga.
    Andiamo avanti per la nostra strada, con la dignità e la coerenza di sempre, tutto il resto non ha nessuna importanza.
    Ti auguro un futuro ricco di soddisfazioni.
    Un caro saluto.

  • antonio

    pur condividendo lo spirito e le argomentazioni della tua lettera, devo dirti che in questa decadenza della prassi politica ci siete tutti; per questo si fà fatica a costruire una casa comune.

  • Laura Arduini

    A me i toni di questa lettera non piacciono per niente. Il seggio al parlamento è un servizio, non un diritto. Ho ricevuto a casa prima delle elezioni pubblicità postale di Furfaro, e vorrei sapere chi l’ha pagata.Grazie

  • rosella panzironi

    caro Marco,
    sono d’accordo sul fatto che la sinistra deve risorgere,ma non voglio più un cartello elettorale come è stata la lista Tsipras e i risultati si sono visti,ma un apertura a movimenti e associazione e persone che credono che in questo momento c’è bisogno di una bella Sinistra per formare una coalizione con i forse pochi compagni che ancora militano nel PD ,ma le cui origini sono anche le nostre

  • mediareculture

    Barbara Spinelli ha idealizzato Tsipras e un motivo ci sarà??? Lui e lei hanno gli obbiettivi molto chiari che non c’entrano nulla ne con il comunismo ne con la rivoluzione??? In realtà Tsipras è un Renzi greco, anzi peggio. La signora Spinelli farà ponte fra loro per creare il suo “comunismo bancario”??? Lo fa per l’amore dell’ Italia o per il povero Tommaso Padoa Schioppa, il suo ex compagno??? Proposito di questo ragazzo Marco Forfaro: non preoccupatevi, la signora Spinelli è molto generosa e forse cercherà un modo di farlo contento…certo che lui, mica quelli milioni votanti??? Ormai il gioco è fatto??? Che tristezza!!!