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Venerdì, 6 novembre 2015

Napoli, il prefetto cancella la registrazione dell’atto di nascita del bimbo con due madri. Sel: basta teatrini, subito la legge

Gay, lesbian couples and family with children icons set

Il prefetto Gerarda Pantalone ha annullato la trascrizione di nascita del piccolo Ruben, il bimbo nato da due mamme italiane in Spagna. Il provvedimento cancella il doppio cognome del bimbo e l’indicazione del nome della seconda madre inserito nella sezione in cui normalmente si indica il nominativo del padre. La Prefettura precisa che “non c’è alcuna proroga concessa al sindaco perché la cancellazione è stata fatta dal prefetto”. Solo ieri il prefetto avvertiva il sindaco De Magistris dell’esigenza di procedere alla cancellazione dell’atto nel caso il Comune di Napoli non provvedesse, come richiesto , ad annullare il documento che risale allo scorso 30 settembre. Il piccolo Ruben, nato in Spagna in agosto da Marta Loi e Daniela Conte, entrambe italiane e regolarmente sposate dieci anni fa, era privo di documenti che ne attestassero l’identità.

«La vicenda del piccolo Ruben mette ancora una volta in evidenza le responsabilità di una politica immobile, incapace di dare al Paese leggi che siano al passo con la realtà».

Lo afferma il senatore di Sel Peppe De Cristofaro, che aggiunge: «L’annullamento dell’atto di nascita è semplicemente assurdo, perché equivale a dire che quel bambino non esiste, non ha identità, non ha diritti. Ma la realtà è ben diversa: Ruben esiste e cresce con le sue due mamme italiane, ignorando il fatto che politici retrogradi gli impediscano di avere un pieno riconoscimento dei suoi diritti di essere umano».

«Occorre al più presto una legge, non ideologica ma di civiltà, che riconosca ad un bambino italiano, e ai tanti altri che si trovano nelle sue condizioni, il diritto ad esistere. Governo e maggioranza la smettano con teatrini e incomprensibili rinvii. La politica – conclude De Cristofaro – abbia finalmente il coraggio di aprire gli occhi sulla realtà».

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