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Venerdì, 23 maggio 2014

Olanda al voto. Exit poll sorprendenti: euroscettici sconfitti, sinistra al 10%

europee

Il primo giorno di elezioni europee, che ha avuto luogo in Olanda e Regno Unito, ha già riservato le prime sorprese. Il primo dato arriva dall’Olanda e riguarda la bassissima affluenza: solo il 37% degli aventi diritto si è recato alle urne. Un dato comunque stabile rispetto al al 2009, quando votò il 36,75% del corpo elettorale.

E poi le sorprese. I dati di un exit poll, i risultati si sapranno solo domenica sera quando le urne saranno chiuse in tutta Europa, mostrano risultati sorprendenti. Ai cristiano democratici della CDA andrebbero 4 seggi, in piena parità con i liberali progressisti del D66 (all’opposizione nel Parlamento nazionale). Il CDA perderebbe quindi un seggio rispetto al 2009, mentre il D66 lo guadagnerebbe. Inattesi il calo dell’euroscettico Wilders (che potrebbe anche essere scavalcato dal VVD) e il successo del neonato partito dei pensionati Plus50 che conquista un eurodeputato.

La temuta ondata euroscettica che sarebbe dovuta partire dall’Olanda per travolgere tutta Europa, almeno per ora, quindi non ci sarebbe: secondo gli exit poll gli olandesi avrebbero fatto addirittura perdere al partito xenofobo di Geert Wilders un seggio, facendolo diventare il quarto partito con solo tre eurodeputati. Una sorpresa rispetto ai sondaggi che fino a qualche giorno fa lo davano primo partito e un segnale per quanti davano per scontata un’inarrestabile ascesa dei partiti anti-Europa.

I liberali del VVD del premier Mark Rutte, sempre secondo gli exit poll, resterebbero con i 3 seggi che già occupavano, così come gli alleati di governo, i laburisti del PVDA, scavalcati dalla sinistra di SP che prende tre seggi e tocca il 10%. Non sarebbe servita quindi la dura critica nei confronti dell’Europa che ha caratterizzato le ultime settimane di campagna elettorale di Rutte, convinto che vadano ridimensionati i poteri della Ue, che a suo avviso dovrebbe solo occuparsi di completamento del mercato unico, riduzione degli ostacoli burocratici, incentivazione dei flussi commerciali con accordi di libero scambio, realizzazione del mercato unico dell’energia, lotta alle distorsioni nel mercato del lavoro. Un bel passo indietro da chi ha sostenuto la linea di rigore della Merkel fin dal principio.

Secondo l’exit poll perderebbero un seggio anche i Verdi (GroenLinks), che ne conquisterebbero 2. La sinistra del SP ne guadagnerebbe uno salendo a 3. I conservatori del ChristenUnie/SGP, che erano dati sotto la soglia, riuscirebbero ad ottenere due eurodeputati.

 

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