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Martedì, 15 marzo 2016

Referendum trivelle, Furfaro: una campagna per il “Sì” e contro le bugie sulle estrazioni

trivelle

«Sabato e domenica lanceremo una grande mobilitazione nazionale, l’abbiamo chiamata ‘Si vota si‘, 100 piazze contro le trivelle’. Vorremmo togliere il velo sul silenzio che circonda questo referendum e discutere delle politiche di questo il Paese. Il referendum è una grande occasione, e pensiamo che l’Italia si meriti qualcosa di più di un ritorno bassissimo in royalties per lo Stato». Marco Furfaro, di Sinistra italiana, lo dice nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna di comunicazione di Sinistra italiana ‘Si vota si’ per fermare le trivelle nei nostri mari’.

«Una campagna perchè intorno a questo referendum vediamo poca volontà di discutere e di far dibattere gli italiani», spiega Furfaro, quindi oggi «siamo qui per provare togliere una cappa di fumo che stanno mettendo sul referendum e per togliere anche un po’ di bufale che stanno circolando sulle ragioni del sì»

Bugie, quindi, ad esempio «non è vero che se al referendum vincesse il sì si perderebbero posti di lavoro», spiega Furfaro, per «un motivo semplicemente tecnico, per il fatto che le prime concessioni scadrebbero tra 5 anni le prime sei, mentre le altre nel giro di 15-20 anni, nessuno perderebbe il posto di lavoro». Trattandosi di estrazione di idrocarburi si tratta infatti di attività “ad alta intensità di capitale ma non di lavoro”. Anzi, sul punto del lavoro la posizione del governo «va contro la creazione di posti di lavoro attraverso politiche di efficientamento energetico e di investimento nelle energie pulite», dice l’esponente di Si, verso un settore «falcidiato dal governo come e’ quello delle rinnovabili».

Volantino-per-WEB

Piuttosto, «se vincesse il no l’Italia sarebbe esposta a una procedura di infrazione– avverte Marco Furfaro, di Sinistra italiana- perchè estendere le concessioni oltre il loro limite a tempo indeterminato e a tutte le compagnie va contro normative europee e italiane con ulteriori spese». In tutto cio’ «il nostro Paese non ha bisogno del petrolio che è nei nostri mari», prosegue Furfaro, visto che secondo dati Mise «le riserve di idrocarburi servirebbero a soddisfare 6-8 settimane di fabbisogno petrolifero e 6 mesi per il gas». Quindi, una campagna per sostenere il referendum «ma anche per farne una discussione sulla strategia nazionale energetica di questo Paese», spiega l’esponente di Si, ricordando gli «annunci roboanti dopo la Cop21 di Parigi», dopo i quali però «il governo Renzi ha fatto di tutto per affossare qualsiasi politica energetica andasse a tutelare non solo l’ambiente e la qualità della vita, ma anche a contrastare i cambiamenti climatici».

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