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Venerdì, 1 agosto 2014

Regionali, Sel: partiamo dai programmi

elena-tagliani-sel-emilia-romagna

“Si parta dai programmi”. Questa la linea di Sel per le elezioni in Emilia-Romagna. La linea di Sel è descritta così in una nota firmata dai vertici regionali (la coordinatrice Elena Tagliani, l’assessore Massimo Mezzetti e il consigliere regionale Gian Guido Naldi): “Negli ultimi 5 anni siamo stati in coalizione con il Pd e con il Pd ancora oggi governiamo nella maggior parte dei comuni della regione. Se il Pd vuole ricattarci per la giusta battaglia che il nostro gruppo parlamentare sta facendo al Senato, abbia il coraggio di dire che è disposto ad accordarsi con il centro destra anche sui territori. Noi crediamo che il lavoro fatto in questi anni non vada buttato, ci sono stati molti punti di accordo e siamo riusciti a portare avanti delle battaglie politiche insieme, dalla legge per il cinema a quella sull’economia solidale”.

“Ma questo – prosegue la nota – è solo un punto di partenza, su altri temi c’è molto da cambiare. Il piano dei rifiuti va ridiscusso, anche a partire dalla legge sui rifiuti che come gruppo assembleare abbiamo presentato e dalle osservazioni al piano fatte dal nostro partito, la mobilità deve essere fatta su ferro e alcune grandi opere ormai vecchie, come il passante nord, non possono essere ancora nell’agenda di governo, il reddito di cittadinanza, che abbiamo proposto a l’inizio di questa legislatura ed è stato fatto arenare, deve trovare un luogo di discussione seria e competente e infine, pur essendo consapevoli che la sanità emiliano-romagnola è un’eccellenza a livello nazionale, il piano sociale e sanitario deve essere attentamente analizzato, per non rischiare che i tagli che in questi anni sono stati fatti dal governo nazionale vengano pagati dai cittadini, favorendo i privati e negando di fatto la parità dei accesso a tutti”.

“I temi sul piatto sono molti – aggiunge Sel Emilia-Romagna – e da quelli vogliamo partire, acqua pubblica, partecipazione e difesa del territorio sono solamente altri esempi. La bozza di programma che oggi abbiamo presentato serve per discutere con tutti, con Pd così come con le realtà della sinistra, quelle che in regione hanno fatto parte della maggioranza come noi e quelle che abbiamo incontrato durante il processo che ci ha portato alla presentazione delle liste per le elezioni europee. E ci sono anche le realtà locali e l’associazionismo. Con tutte queste realtà vogliamo dialogare e trovare il modo di fare delle alleanze non al ribasso: sappiamo che il tempo è poco e che è  più facile percorrere strade già battute. Difficile da spiegare? Si, ma continuare a misurare la distanza tra un partito e gli altri non ci porta molto lontano e proviamo a dirlo ancora una volta. La cultura di governo nasce da questo ‘cambio di verso’ e non da altri”.

Nella foto la coordinatrice regionale di Sel Elena Tagliani

Commenti

  • Dario

    Ma la Tagliani ha anche detto di voler discutere con tutti, accettando anche Rifondazione (e vorrei vedere): Lugli non esclude a prescindere di correre col PD oltre che con Sel. Ma, vi prego, ricordatevi che siete una forza di sinistra, e che il PD non è solo quello di Marino, ma soprattutto quello dei renziani. Non è che a livello regionale ci si deve alleare senza se e senza ma quasi implorando un’alleanza. Guardatevi a sinistra. Cerchiamo insomma di nuovo una coalizione PD-Sel-Idv-Rfc, provando a proporre nomi nuovi (Errani governava da troppo, 15 anni).

  • claudio

    Certo Dario, con tutto il rispetto quanto affermi è a mio avviso piuttosto ipocrita (sia chiaro, il giudizio non è sulla tua persona, ma sulla posizione che hai affermato sopra).
    Prima tacci SEL di non essere una forza di sinistra perchè si allea con il PD (cito le tue testuali parole: “i prego, ricordatevi che siete una forza di sinistra, e che il PD non è
    solo quello di Marino, ma soprattutto quello dei renziani”), però poi invochi per il PRC (a cui sei evidentemente vicino, lo si evince dalle tue posizioni) un’allenza con il PD (cito sempre le tue testuali parole: “erchiamo insomma di nuovo una coalizione PD-Sel-Idv-Rfc”).
    In parole semplici SEL non è di sinistra (secondo quello che esprimi) se l’allenaza con il PD la fà senza il PRC ed il PD è “soprattutto quello dei renziani” (dunque, secondo l’interpretazione che dai a questa caratteristica: di “destra”) quando esclude il PRC a livello locale, salvo poi miracolosamente ritornare di “sinistra” (dato che esplicitamente il PRC NON fà alleanze con partiti che praticano politiche di “destra”) quando invece il PRC è incluso nelle alleanze.
    Questa tua posizione, diffusa nel PRC (l’ho letta molte volte anche in interventi di esponenti locali di Rifondazione in diversi blog politici e testate online orientate a sinistra), evidenzia plasticamente cosa pensi il PRC di SEL e che ruolo gli attribuisca: quello di “stupido idiota” per costringere il PD a non scaricare a livello locale un partito che è poco più di un peso morto e che, con il suo atteggiamento ondivago ed ambivalente (alleato a livello locale e ferocemente critico a livello nazionale) crea più danni (elettoralmente) che altro.
    E dato che il PRC per la sua esigua forza elettorale non riesce da solo ad imporre a livello locale la sua partecipazione ad una coalizione di centro-sinistra con il PD capofila allora punta a coinvolgere SEL per costituire assieme una “massa critica” sufficiente, usa SEL per un proprio scopo personale e non certo per “convergenze politiche” (o vogliamo ignorare che il PRC è guidato dallo stesso segretario politico con il quale il “nucleo” fondante e portante della dirigenza e degli attivisti di SEL aveva una divergenza politica così profonda ed insanabile da scegliere di uscire dallo stesso partito di comune militanza?), esattamente come ha fatto alle elezioni europee con il “colpevole e consapevole supporto” degli “autonominatisi garanti/saggi” della lista Tspras, Barbara Sinelli in testa (che ha scientemente scelto di mantenere il seggio a Strasburgo non tanto perchè gli lo hanno chiesto in tanti ma per provocare – come in effetti è accaduto – una divisione in SEL che l’avrebbe indebolita rendendola così più malleabile e più facilmente etero-dirigibile). Evidentemente la dirigenza di SEL, Frattoiani e Vendola in primis, non sanno imparare dai propri errori tanto da mettersi praticamente da soli in un angolo legandosi quasi completamente “mani e piedi” ad un “falso amico” politico com’è il PRC.
    Come ho già chiosato altri miei post se errare è umano, perseverare più che diabolico è semplicemente stupido.

  • Dario

    Ti risponderò brevemente. Non vedo reali differenze a livello di programma tra Rfc e Sel, se non un eccessivo attaccamento dei primi ai simboli, e un’eccessivo attaccamento talvolta a livello locale del PD dei secondi. E in realtà non ho mai seguito Rfc, non perché non li consideri dei validi alleati, ma perché loro non possono ricostruire la sinistra, l’iniziativa deve arrivare da un partito più moderno (Sel appunto).
    Sul PD è esattamente quello che ho detto. A livello locale trovi di tutto e di più: gente perbene e di sinistra, gente perbene senza un’area di riferimento, renziani di ferro e delinquenti e basta (che magari si alleano pure con FI). Quindi inutile parlarne. A livello regionale è una via di mezzo. Un candidato come Emiliano lo appoggio volentieri, un Boccia non lo voterei nemmeno sotto tortura: questo perché io guardo anche al merito della persona, a come ha governato, a quello che ha detto e se è di sinistra. Per questo dico che se un candidato è sostenuto da Sel, ci sono ottime probabilità che sia un buon candidato di sinistra, e se è sostenuto pure da Rifondazione è al 99% di sinistra. IDV l’ho sempre apprezzata, Verdi pure: questa è la mia idea di centrosinistra. Se poi il candidato del PD accetta il dialogo con le suddette forze, allora è una persona aperta e di centrosinistra/sinistra: mica ho detto che sono tutti renziani! Dico solo che sono sempre più rari purtroppo.
    Ma il tuo ideale sarebbe una Sel alleata sempre solo col PD a prescindere, anche quando persegue politiche di destra con partiti di destra… il PD è un partito così grande che ci trovi di tutto, dal più grande marciume politico alla gente perbene.

  • claudio

    Con tutto il rispetto Dario, sinceramente è piùttosto ipocrita ed arrogante sostenere che SEL e Rifondazione siano super-partes ed in grado di giudicare la qualità (politica) dei candidati/dirigenti de PD (cito testualmente dalle tue parole “se un candidato è sostenuto da Sel, ci sono ottime probabilità che sia
    un buon candidato di sinistra, e se è sostenuto pure da Rifondazione è
    al 99% di sinistra”). E’ proprio questa supponenza e quest’arroganza (culturale) che ha ridotto la i partiti politici di “sinistra” ad una marginalità prossima all’irrilevanza.
    Davvero pensi di essere onesto (culturalmente) con te stesso quando affermando che nel PD “ci trovi di tutto, dal più grande marciume politico alla gente perbene” (cosa ovviamente vera) omettendo di dire che è così in tutte le comunità composte da moltitudini di persone, e nello specifico che è così anche per SEL ed il PRC che anche in loro “ci trovi di tutto” e che l’unica cosa che sostanzialmente cambia sono le proporzioni e poco altro.
    Certamente il PD (ripeto come tutti) presenta contraddizioni che devono essere contrastati ma ciò che è in discussione è una scelta di fondo, una linea che dia una prospettiva chiara e misurabile, perchè così – ed è la verità – le contraddizioni del PD sono solo l’alibi per i partiti di sinatsra per nascondere la loro prevalente incapacità ed inadeguateza (politica) e non altro.

  • Dario

    I partiti piccoli hanno possibilità esponenzialmente minori di avere gente inadeguata, almeno in generale. Io continuo a non capire il tuo difendere il PD a tutti i costi anche e soprattutto quando sbaglia: forse i casi di cronaca giudiziaria ti sono sfuggiti, e se vogliamo prescindere dall’operato di Renzi e Berlusconi (gente stimabilissima così come Alfano), non è che siano dei santi anche a livello locale. Abito ad esempio in un piccolo comune e ne avrei persino qua delle belle da raccontare. Io sì, mi sento in gradi di giudicare chiunque io stia votando, perché altrimenti non sarei un cittadino pensante: e poiché mi informo, ho abbastanza elementi per formulare un giudizio abbastanza aderente alla realtà dei fatti. La mia non è arroganza, dico solo che quando i candidati li propone Sel, la qualità politica e culturale è decisamente più alta: basti pensare ai risultati di Nichi in Puglia, unica regione che cresce e che ha preso importanti inziative (da ultimo il lavoro di cittadinanza), a Zedda, a Pisapia, a Doria… e ripeto, altrettanta stima la ripongo in Marino, o persone come Mucchetti in Parlamento. Ma se non partiamo dal principio che il PD, così com’è, è uno dei grandi problemi del paese, a livello sia nazionale che locale, abbiamo il paraocchi. E per cambiarlo da cima a fondo bisogna attendere che la stagione di Renzi finisca. Lo sai Claudio qual è il PD col quale ritengo auspicabile un’alleanza a livello nazionale? Uno guidato, in futuro, da Fabrizio Barca e tutti quelli che lo sostengono. Ma questa è la mia opinione. Purtroppo sono così settario che quando sento i vuoti discorsi di Renzi, leggo cosa è il decreto Poletti, cos’è questa riforma del Senato e tutte le furbate del governo, non posso che rimanere disgustato. Ancora una volta, per concludere, se da un lato bisogna cercare a tutti i costi di spingere e valorizzare quel poco di sinistra perbene che ancora c’è nel PD, dall’altro pensare di escludere Rfc, Rifondazione e Verdi dalla sinistra del futuro è impensabile. Non a caso, siamo l’unico paese in Europa in cui il partito che in teoria rappresenta il centrosinistra non è né socialista né socialdemocratico né laburisti. E i socialisti seri ci sono: i Laburisti inglesi, i socialisti spagnoli e quelli svedesi ad esempio hanno rifiutato in blocco di votare Juncker. È da questo tipo di socialdemocrazia che bisogna ripartire, quella che non è attaccata al passato ma che nemmeno si piega alle eterne intese, volute, con la destra,

  • claudio

    La questione Dario è ovviamente complessa ed è difficile affrontarla nei commenti ad un articolo. Io non difendo il PD a tutti i costi, sono su molte loro posizioni critico ma sono consapevole che è illusorio (ovvero controproducente), oltre che ipocrita e arrogante (culturalmente) pensare di poter dividere – come fossimo Dio o il Re – il bene dal male erigendoci a giudici supremi. E’ ipocrita e arrogante perchè nessuno ha queste qualità, tu giustamente parli del rapporto elettore-partito e del diritto di scelta che ogni persona che esercita il diritto di voto ha (cito testualmente le tue parole: “io sì, mi sento in gradi di giudicare chiunque io stia votando, perché
    altrimenti non sarei un cittadino pensante: e poiché mi informo, ho
    abbastanza elementi per formulare un giudizio abbastanza aderente alla
    realtà dei fatti”) ma qui parliamo di rapporti tra pari, del rapporto partito-partito, che è altra cosa e che non può sussistere senza reciproca legittimazione e rispetto. Il PD è un partito e su di esso, da partito (qual’è SEL) si può esprimere solo un giudizio, non una moltitudine di giudizi e di distinguo che assomigliano a quelli di un avvocato “azzeccagarbugli”. Ovviamente si tratta di un giudizio ponderato, con luci e ombre, ma alla fine si deve arrivare ad un giudizio, positivo o negativo che sia, anche perchè – qui stà un’altra enorme ipocrisia – la linea politica e gli orientamenti di fondo del PD sono univoci a tutti i livelli, possono ovviamente cambiare nel tempo con il cambiare con gli equilibri interni all’organizzazione, ma sono – in un arco di tempo determinato – sostanzialmente omogenei (salvo eccezzioni ovviamente) da Roma a Canicattì, passando per un piccolo paesino di montagna. Ho qualche annetto sulle spalle e 20 anni circa di attività politica pregerssa (ho iniziato a fare l’attivits apolitico ancora minorenne) e sò bene ciò che dico. Dunque il PD attuale, con Matteo Renzi segretario ha una linea – dicasi una e una sola -. politica e la si può ritenere compatibile alle noster posiizoni o meno ma NON si può – come SEL ed anche il PRC stanno facendo – perdersi in milioni di bizzantinismi e di “arrampicature sullo specchio”. Qui stà l’illusorietà e la controproduttività di questo atteggiamento: gli elettori NON la capiscono (perchè è INCOMPRENSIBILE). Tu sostieni che non è così ma i risultati elettorali degli ultimi 5 anni (un arco temporale sufficiente ad esprimere un valore attendibile) attestano (questa non è un opinione come la tua ma è statistica) esattamente il contrario.
    Poi francamente trovo stucchevole da parte di chi (per quanto ricordo anche tu da quello che ho letto dei tuoi vari interventi) ha sostenuto l’alleanza con Bersani oggi taccia Renzi di piegarsi alle “larghe intese con la destra” o di fare accordi con Berlusconi. Se ti è sfuggito te lo ricordo io Bersani era ALLEATO di Berlusconi durante il governo Monti e si incontrava in riunioni riservate con Berlusconi (o suo delegato) e Casini e decidevano assieme. Se ti è sfuggito ti ricordo che le elezioni perse dal centrosinistra lo scorso anno determinando l’attuale assetto parlamentare (che costringono a governare con una parte della destra ed a ricercare accordi anche con Berlusconi) non sonbo imputabili a Renzi ma a Bersani che è riuscito a bissare (per incapacità comunicativa e pochezza di contenuti espressi) Occhetto e la sua “gioiosa macchina da guerra”. Se ti è sfuggito ti ricordo che Fabrizio Barca era ministro di un governo sostenuto da BERLUSCONI e guidato da un presidente del consiglio che quelli come te considerano “belzebù in persona” (mentre, pur con tanti limiti, ci ha tolti dal baratro in cui avevamo già messo un piede).
    Infine, se anche questo ti è sfuggito, ti ricordo che il PD fa parte del PSE (partito socialista europeo) e ne fà parte da quando è alla guida di Renzi mentre Bersani che è così a sinistra andava più che bene che il PD non facesse una scelta di collocazione netta restando nel guado tra PPE e PSE. Fai un pò tu.

  • Giuseppe Magaletta

    Non c’è discussione col pd, sel deve ripartire da solo e provare a superare l’8 per cento a livello nazionale. Ciò è possibile solo se si cambia linea politica e leader, vendola è andato ormai

  • RINALDO

    SE VI ALLEATE NELLE REGIONALI CON IL PD ADDIO LISTA ALTRA EUROPA IN PROSSIMO FUTURO VE LO SCORDATE

  • Rinaldo

    Sarebbe piu’ opportuno di costituire un” FRONTE POPOLARE /SINISTRA UNITA E PER IL SOCIALISMO.”COMPOSTA DA p.r.c. +p.r.c.+s.e.l+altra europa e sinistre socialiste e marxiste O VI FA SCHIFO LA PAROLA —COMUNISTA— IL PD ORAMAI E DI DESTRA PUNTO E BASTA ….

  • Giuseppe Magaletta

    d’accordissimo