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Mercoledì, 9 luglio 2014

Ripartiamo da Sel

Grande è la confusione sopra e sotto il cielo, ci si può solo perdere. In queste ultime convulse e frenetiche settimane e’ successo veramente di tutto nel nostro partito: dichiarazioni, controdichiarazioni, riunioni e documenti poco discussi ma molto approvati.

E’ da molto tempo che, soprattutto per chi vive quotidianamente l’attività politica sui territori, abbiamo la sensazione che quell’energia che ha permesso a SEL di nascere e di ambire a rappresentare un progetto di sinistra rinnovata che mira a costruire un nuovo centro-sinistra di governo, anche se non necessariamente al governo, si sia affievolita e indebolita.

Tutti i passaggi che si sono consumati negli ultimi 18 mesi, occorre dirlo con forza, ci hanno visto spesso ai margini, più spettatori che protagonisti quasi incapaci di proporre elementi veri di rottura e di discontinuità’, incapaci di reagire al fallimento del progetto di “Italia, bene comune”.

Le difficoltà politiche dell’ultimo anno hanno prodotto a gennaio un congresso che ha visto un confronto vero solo nell’assise nazionale ma è stato molto reticente nella fase preparatoria.

Ora è vero che in tutto ciò vi sono responsabilità che riguardano il gruppo dirigente del nostro partito ma è altrettanto vero che queste responsabilità sono collettive e collettiva deve essere la discussione.

Non è pensabile anzi è profondamente sbagliato ritenere che non vi sia alternativa tra l’annullamento nel partito- nazione di Renzi e l’ininfluenza testimoniale di una sinistra arroccata.

Peraltro soprattutto chi è stato individuato come rappresentante del nostro progetto ha la responsabilità di condividere le proprie opinione, i propri smarrimenti e le proprie contrarietà con tutti coloro i quali hanno contribuito in questi anni a far si che in parlamento e negli enti territoriali vi fosse la presenza di una voce diversa, fuori dal coro dell’ovvietà.

Non è tempo di scelte solitarie, siamo una comunità che discute, che riflette e che se è necessario si divide pure ma che lo fa attraverso un processo collettivo, non attraverso atti unilaterali che lasciano sgomenti e che indeboliscono tutti quanti, chi va e chi resta. Anche in Liguria abbiamo subito tali scelte di alcuni nostri rappresentanti. Non le condividiamo e ne abbiamo colto nello stesso tempo la limitatezza individuale e il ristretto orizzonte politico. Non a caso il loro allontanamento non ha avuto seguito nei nostri circoli e nelle nostre federazioni.

Dobbiamo tutti metterci in discussione e lo dobbiamo fare mantenendo, anzi accrescendo, la ricchezza di vedute, sensibilità e prospettive che ha caratterizzato la nascita di SEL. In questo momento c’è veramente bisogno di tutte le voci per ridiscutere la natura e le finalità di SEL.

La vicina conferenza di programma deve saper rispondere a queste necessità svariate. Deve saper mettere a punto programma, linea politica e profilo di SEL, nonché gli strumenti organizzativi e i gruppi dirigenti locali e centrali. Deve riuscire a promuovere un processo vasto di partecipazione con le associazioni, i comitati, i soggetti politici a partire dalla lista Tsipras che fanno parte del campo largo della sinistra.

Per ripartire da SEL, come lievito del campo aperto di una sinistra né omologata né arroccata, è vitale definire una linea politica, perché la terra di mezzo non diventi un’espressione di comodo ma sia davvero un campo che si costruisce con una iniziativa politica aperta, guidata da una lettura originale e non ambigua della realtà politica e sociale. Altrettanto lo è impostare un programma, in relazione con le forze di sinistra e ambientaliste europee, sugli assi da tempo individuati di Lavoro, Democrazia e Diritti.

Perché la conferenza di programma raggiunga i suoi obiettivi dobbiamo da subito rilanciare l’attività di SEL, attraverso il tesseramento e le campagne politiche, perché se non lo facessimo sarebbe una sconfitta collettiva per tutti coloro che credono in una sinistra dinamica e non subalterna al neo liberismo. Se non fosse così, se non sapessimo profondere tutti quanti la nostra generosità e impegno, avremmo contribuito a scrivere l’ennesimo epitaffio della sinistra italiana.

Il documento approvato dal Coordinamento Regionale di Sel Liguria

8 luglio 2014

Commenti

  • Vincenzo Coletta

    Dopo i fatti della Liguria, è ora di costituire un partito che unisca le forze di SEL, RIFONDAZIONE, PCI, sistra PD e vincere con Cofferati le prossime elezioni politiche.